Bungie, la software house attualmente al lavoro su Marathon, è stata accusata di plagio da un ex dipendente. Ecco perché.
Sono tempi di fuoco per la divisione gaming di Sony che, negli ultimi anni, si è ritrovata a dover sopportare e mettere pezze a una crisi dietro l’altra. Che si trattasse di progetti fallimentari, chiusure di studi, licenziamenti, progetti totalmente abbandonati ancora prima di uscire o… Concord, la svolta live-service di Sony ha lasciato più di una cicatrice alla società.
E si sa, quando si è toccato il fondo, non si può far altro che iniziare a risalire. Potrebbe darsi però, che il fondo non sia ancora stato nemmeno raschiato e a far riaccendere l’attenzione del pubblico verso Sony e i suoi non riuscitissimi progetti, è Marathon. Si tratta del prossimo gioco sviluppato da Bungie, software house nota per le saghe di Halo e Destiny.
Tra la tanta diffidenza che si respira in giro, un ulteriore problema ha travolto il team di Bungie, che adesso deve fronteggiare l’accusa di plagio.
Bungie ha plagiato un artista? Il mea culpa dell’azienda
Nelle ultime ore, Bungie è finita nell’occhio del ciclone mediatico. La celebre software house, attualmente sotto l’egida di Sony Interactive Entertainment, è stata spesso considerata un virtuoso esempio di sviluppo videoludico, soprattutto in campo di FPS. Con Marathon, l’extraction shooter di prossima uscita, tanti sono stati gli appassionati a dirsi preoccupati e delusi. Ma il peggio doveva ancora arrivare.
Marathon non è certo un progetto che nasce con le migliori aspettative, ma nessuno si sarebbe aspettato di vedere Bungie chiedere scusa in seguito a un’accusa di plagio. Tutto ha avuto inizio quando un artista, noto su X come 4nt1r34l (antireal), ha pubblicato un post in cui metteva a confronto alcuni suoi concept risalenti al 2017, con alcuni modelli grafici presenti in Marathon.
Tante le somiglianze emerse, tra cui una striscia di icone praticamente identiche. Parrebbe inoltre che Bungie si sia appropriata, senza chiedere permessi né sotto compenso, di intere scritte dai poster di antireal, senza preoccuparsi di cambiare lettere, stili e font utilizzati. L’artista si sarebbe detto amareggiato e, sebbene sprovvisto di grande potenza economica, motivato ad adire le vie legali.
Bungie d’altro canto, ha ammesso immediatamente la sussitenza del plagio: Joseph Cross, con un video pubblicato sui social, nello scusarsi ha anche dichiarato che la colpa sarebbe di un ex artista dello studio, che ha usato il lavoro di N² / ANTIREAL senza autorizzazione. Una vicenda che non è passata inosservata dunque, e che si inserisce nell’alveo di incertezza che il progetto Marathon porta con sé.