Capcom si schiera contro loot box e meccaniche gacha

Durante lo sviluppo del medium videoludico e della sua industria nell’ultimo decennio, molte aziende si sono trovate a sperimentare e a supportare metodi di guadagno come le loot box e altre meccaniche gacha, talvolta incorrendo anche in sanzioni legali. Il publisher giapponese Capcom, padre di franchise come Resident Evil e Monster Hunter, si sia schierata recentemente contro queste pratiche.

Ormai ai nostri giorni è raro trovare un videogioco che non abbia microtransazioni e altre forme di monetizzazione, in particolare per quel che riguarda i giochi che hanno feature online. Se un tempo tali pratiche erano marginalizzate ai soli free-to-play, adesso anche titoli pagati a prezzo pieno includono contenuti bonus, loot box, meccaniche gacha, monete virtuali, abbonamenti e diavolerie di ogni sorta.

Il problema sorge quando queste pratiche si avvicinano molto a essere un gioco d’azzardo. Per fortuna c’è ancora chi si oppone a quella che sembra essere diventata una pratica standard dell’industria dei videogiochi, e un esempio ne è proprio Capcom che ha dichiarato nel suo report del 2020 di voler allontanarsi da questa filosofia di monetizzazione, denunciando l’implementazione di loot box e meccaniche gacha all’interno dei videogiochi.

Nel mercato giapponese dei videogiochi sono in corso da diversi anni discussioni sul problema dei gacha, o meccaniche di gioco in stile lotteria, principalmente nei giochi per cellulari. Oltreoceano le loot box simili ai gacha sono state vietate in alcuni paesi. Come creatore di cultura e intrattenimento, Capcom crede che i giochi dovrebbero essere goduti per il valore di intrattenimento che forniscono attraverso il gameplay, non per i brividi associati alla vincita di una lotteria. Non vogliamo vedere i giochi, che dovrebbero rendere le persone felici, avere l’effetto opposto a causa di costi eccessivi.

L’azienda giapponese dichiara di star lavorando affinché i suoi giocatori possano fruire dei loro titoli in maniera giusta e sicura. Tutto questo lo sta facendo minimizzando gli elementi gacha dei giochi in sviluppo per il mercato mobile, ed escludendoli completamente dai videogiochi tradizionali.

Il fatto che un’azienda importante e influente come Capcom si schieri in maniera così netta contro metodi di monetizzazione aggressivi e in grado di creare o aggravare patologie legate al gioco d’azzardo fa sicuramente onore all’azienda stessa, ai suoi dirigenti e ai suoi dipendenti, e speriamo che seguano a ruota dichiarazioni e prese di distanza simili anche da altre compagnie concorrenti.