Gauntlet – Anteprima

Recensione a cura di Giulia Ambrosini

Gauntlet attraversa le generazioni e ritorna con una nuova edizione moderna sviluppata da Arrowhead Game Studios per riportare in auge quello che viene considerato uno dei capostipite degli Hack ‘n’ Slash. Il titolo si era distinto nel lontano 1985 anche per la sua struttura Dungeon Crawler multigiocatore, basata sull’esplorazione di ambienti labirintici stracolmi di nemici da sconfiggere impersonando a scelta uno dei quattro personaggi disponibili: il mago, l’elfo, il guerriero e la valchiria.


UN CLASSICO DEL SUO GENERE
Abbiamo provato il titolo nella sua versione Preview, contenente solo quattro livelli iniziali. La natura del gioco si è resa comunque chiara fin dai primi momenti e si caratterizza per una massiccia ripresa delle meccaniche della versione originale. Naturalmente gli attacchi e le combo dei personaggi sono stati affinati per offrire un gameplay al passo coi tempi. Gauntlet è un titolo estremamente adrenalinico capace di proporre un elevato livello di sfida, specie se affrontato in single player. La difficoltà deriva soprattutto dal gran numero di nemici presente in ogni dungeon, diversificati in termini di resistenza e attacco. Molti di essi (come le mummie con lo scudo) non possono essere eliminati facilmente con gli attacchi base ma occorre combinare le diverse abilità del personaggio e dosare l’azione per non rimanere esposti a gruppi di assalitori. Gli attacchi dei nemici non sono caratterizzati da uno schema particolare, ad eccezione dei boss di fine livello, e sembrano maggiormente orientati verso l’assalto massivo. Ne deriva pertanto un gameplay decisamente frenetico e votato all’azione immediata piuttosto che alla strategia. In questo Gauntlet resta indubbiamente un maestro, perché spinge il giocatore a proseguire nell’avventura per il gusto di accumulare punti esperienza e migliorare le proprie statistiche. Si percepisce anche l’importanza del cooperative, poiché in compagnia di altri giocatori è possibile essere rianimati e proseguire l’avventura senza dover ricominciare il livello, diminuendo quindi la frustrazione che inevitabilmente segue una serie di scontri piuttosto ripetitivi e ardui. Giocando in compagnia inoltre è possibile combinare le diverse categorie di personaggi sfruttando nella maniera migliore tutte le loro peculiarità. Tra di essi il Mago è quello che offre un sistema di gestione degli attacchi più semplice, basato sulla combinazione di diversi elementi per scagliare degli incantesimi, mentre ciò che caratterizza il guerriero e la valchiria è la grande resistenza e gli attacchi corpo a corpo, adatti a sfoltire le fila di nemici e ridurne drasticamente il numero. Infine l’elfo si caratterizza per una schivata istantanea e per l’utilizzo di particolari armi come le frecce infuocate oppure, nella versione “combo”, l’utilizzo di alcune bombe esplosive.


TEMPO DI RETRO GAMING
Da un punto di vista tecnico Gauntlet punta sicuramente alla fruibilità su tutti i tipi di hardware piuttosto che sull’impatto stilistico. Il design funziona a dovere anche se piuttosto essenziale e retrò, scelta comunque probabilmente voluta dagli sviluppatori per evocare i ricordi dei giocatori di vecchia data. Sono molti gli elementi che si ricollegano al passato come la presenza di cibo nei dungeon, che bisogna evitare di colpire durante i combattimenti, oppure i suoni legati alla raccolta delle ricompense. All’interno delle opzioni è inoltre possibile trovare la “Classic Mode” con cui la grafica di gioco viene sporcata da un mosaico di pixel, che a nostro parere tuttavia è abbastanza sgradevole a stento ricorda lo stile degli anni 80. La distruttibilità delle pareti di roccia dei dungeon si differenzia rispetto al passato con l’utilizzo di barili esplosivi utili anche negli scontri, ed è ancora possibile scovare ricompense segrete, sempre tuttavia legate alle monete spendibili solo una volta raggiunta la lobby per acquistare i potenziamenti veri e propri. Sotto questo aspetto attendiamo la versione completa del gioco per valutarne la completezza in termini di personalizzazione del personaggio.


CONCLUSIONE
Gauntlet è un titolo che fa dell’immediatezza del gameplay il suo punto di forza. Il gioco soffre di una certa ripetitività negli schemi di azione, che livello dopo livello si ripetono pressoché invariati. A spezzare il ritmo vi sono alcune sequenze in cui è necessario fuggire dalla Morte senza affrontare uno scontro diretto, che tuttavia non aggiunge realmente varietà. Restiamo in attesa della versione completa per valutare più a fondo il sistema di crescita e la varietà dei livelli, segnalando comunque fin da ora la necessità di giocarlo in compagnia per apprezzarlo al meglio.