Metal Gear Solid: Enciclopedia – quinta parte

Articolo a cura di Stefania Sperandio

Nato come titolo spionistico che puntava tutto sull’infiltrazione stealth, con il procedere degli anni e dell’industria videoludica Metal Gear Solid è divenuto un’icona, una colonna portante, il mezzo di espressione del visionario Hideo Kojima ed un punto di riferimento per aspiranti developer e narratori. Partendo dalle grandi aspettative di coloro che all’E3 1997 definivano “promettente e sorprendente” il trailer dell’originale episodio Solid, nel 2008 la serie era oramai una istituzione del mondo dei videogiochi, e l’uscita di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots consolidò ancora di più questa posizione. Fin dalle origini in cui sognava di divenire un grande regista, Kojima ha trovato secondo le sue inclinazioni nuove vie nella rimediazione tra medium ludico e medium cinematografico, ed il quarto episodio della serie principale non fece che testimoniarlo, proponendo un epilogo delle vicende di Solid Snake che si sbilanciava senza mai nasconderlo verso un’esperienza filmica come non mai.
Ma, mentre tutto questo succedeva, nel 2007, la famosa serie aveva fatto anche il suo esordio su PSP, con quel Metal Gear Solid: Portable Ops che, abbandonando lo stile arcade degli sperimentali Metal Gear Ac!d, tentava per la prima volta di proporre un gameplay fedele a quello visto nella serie principale, adattandolo alle caratteristiche dell’handheld di casa Sony. Tuttavia, il gioco, seppur dotato di alcuni spunti brillanti, non è annoverato tra i titoli forgiati del bollino “a Hideo Kojima game”, e per questo motivo lo stesso game designer lo ritiene per molti punti di vista non canonico, e fedele alla timeline principale per altri. Dal momento che non ha mai voluto precisare meglio questa affermazione, abbiamo deciso di approfondire nella nostra enciclopedia solo ed esclusivamente i titoli della serie che vengono riportati sulla timeline nel sito ufficiale, e che sono fondamentali per la comprensione del futuro Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.
Ciò premesso, era il 2010 quando la prima vera fatica portatile di Hideo Kojima arrivò sugli scaffali: salutato Solid Snake, ormai vecchio, era tempo di tornare a vestire i panni di Big Boss e di tuffarsi nella Guerra Fredda. Di tornare nel 1974, perché il mondo ha ancora bisogno di noi.
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Militaires Sans Frontières
Big Boss non ha vissuto bene l’Operazione Snake Eater che lo ha portato ad ottenere il suo rango, e ad uccidere The Boss. Dieci anni dopo, abbandonate le Forze Armate statunitensi, l’ex eroe ha costituito un suo gruppo armato in Sud America, conosciuto come Militaires Sans Frontiéres (MSF): questo attrae a sé militari ed aspiranti mercenari di tutto il mondo, desiderosi di essere addestrati dal soldato leggendario.
Proprio mentre è intento ad istruire i suoi uomini sulla spiaggia colombiana, l’uomo viene raggiunto dal vice-comandante Kazuhira Miller, conosciuto da tutti come Kaz, che lo informa di un’inattesa visita: ad attenderlo davanti a lui, Big Boss trova il professor Galvez ed una sua studentessa, Paz Ortega Andrade, venuti dalla Costa Rica per chiedere l’aiuto degli MSF. Il professore spiega che il loro Paese – per Costituzione privo di esercito – è stato invaso da forze nemiche, probabilmente della CIA: la sua intenzione è quindi quella di assoldare gli MSF affinché facciano da deterrente al nemico, costringendolo a lasciare in pace la Costa Rica. Come compenso, Big Boss ed i suoi uomini otterrebbero una nuova sede operativa, una base galleggiante nel bel mezzo dell’oceano. Il comandante non cede alle lusinghe del professore, ma la sua resistenza viene quasi spezzata quando la giovane studentessa gli parla del suo desiderio di pace – della quale porta il nome. La ragazzina rivela di essere stata anche catturata e torturata dai soldati nemici mentre era intenta a rintracciare un’amica dispersa, ma Big Boss continua a mantenere le sue riserve, e lo fa anche a fronte dell’insistenza di Kaz, interessato ad ottenere il compenso da Galvez. Il professore rincara la dose rivelando che è stato l’URSS a chiedergli di assoldare gli MSF per cacciare gli USA dalla Costa Rica, e subito dopo avvia la riproduzione di un nastro, consapevole che la resistenza di Big Boss sarà così piegata: in esso è infatti stata registrata la voce di The Boss, udita nella foresta costaricana. Le analisi hanno già confermato che l’impronta vocale è autentica, e Big Boss non può fare a meno di desiderare di scoprire come sia possibile che The Boss si trovi in Costa Rica. Per questo motivo, solo per questo – pur riferendo di essere intenzionato a farlo per Paz – decide di accettare la missione. Di lasciarsi coinvolgere in una guerra senza confini – come il suo esercito. Nel giro di sei giorni, gli MSF si sono stabiliti nella loro nuova Mother Base al largo della Costa Rica, e sono pronti ad entrare in azione.

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El Comandante
Con la sua esperienza, Big Boss non ha nessuna difficoltà ad infiltrarsi nella profonda foresta del Costa Rica, e ad apprendere che diverse fonti affermano che gli Stati Uniti sono riusciti ad introdurre nel Paese delle armi nucleari. Nel tentativo di fare chiarezza sulla vicenda, Kaz suggerisce al comandante di mettersi in contatto con i Sandinisti, i rivoluzionari che sono stati cacciati dal Nicaragua a causa del regime di Somoza. Big Boss deve affrettarsi quando scopre che questi ultimi stanno subendo dei pesanti attacchi, ed il suo intervento riesce a salvare la vita di molti di loro. Il comandante del gruppo, la giovane Amanda Valenciano Libre, conferma a Big Boss che le truppe presenti sono della CIA, e gli fa notare che la mole di armamenti ed equipaggiamenti tecnologici che sono stati lì trasferiti non possono essere destinati solo a lottare contro i Sandinisti: è probabile che la CIA stia tentando un colpo di Stato. Mentre Amanda tiene accanto a sé suo fratellino, Ricardo Valenciano Libre, noto come Chico, il gruppo viene attaccato da dei droni volanti senza pilota, che riescono a rapire il bambino senza che né Snake né la stessa Amanda possano difenderlo. Al loro successivo incontro, mentre è in cerca di ulteriori prove di quanto sta accadendo in Costa Rica, Big Boss deve soccorrere Amanda, che si è spezzata una gamba dopo essersi liberata da un nuovo assalto dei droni. A questo punto, impossibilitata a farlo lei stessa, il comandante dei Sandinisti chiede a Big Boss di liberare il piccolo Chico dalla prigione nella quale è stato rinchiuso. L’ex Naked Snake non è in grado di dirle di no, e decide di raggiungere Chico anche perché è consapevole che la conoscenza del bambino delle aree di montagna del Costa Rica potrebbe essergli utile per rintracciare le armi nucleari della CIA e chiarire quanto sta accadendo nel Paese. Salvato dal soldato leggendario – al quale addirittura in un primo momento chiede di ucciderlo per aver disonorato i suoi compagni – il piccolo Chico gli racconta di aver visto le truppe nemiche trasportare un carico non meglio identificato, trasferito di fretta tramite navi e treni. Big Boss presume che possa trattarsi proprio delle famigerate armi nucleari, e convince Chico a riscuotersi dai suoi sensi di colpa, convincendo sia lui che sua sorella Amanda ad unirsi agli MSF e a trasferirsi nella Mother Base, dove il comandante dei Sandinisti potrà anche essere curato.
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Peace Walker

Addentrandosi sempre più nella foresta del Costa Rica, Big Boss individua l’area dove dovrebbero essere tenute le armi nucleari della CIA: al suo arrivo, tuttavia, queste ultime sono state spostate, e l’uomo ha modo di assistere ad un dialogo tra il dottor Huey Emmerich – uno scienziato costretto sulla sedia a rotelle – ed Hot Coldman, direttore della CIA che si sta occupando della crisi costaricana. L’uomo dichiara di essere intenzionato a sfruttare un’arma nucleare creata dal dottor Emmerich per eseguire un lancio, e quando quest’ultimo si oppone lo spinge oltre una gradinata, facendolo rotolare giù con tanto di sedia a rotelle, e lì lo abbandona. Big Boss soccorre lo scienziato che, nel panico, gli chiede di aiutarlo a fermare il lancio nucleare. Prima di poter fare qualsiasi cosa, però, il soldato leggendario viene affrontato dal PUPA, un veicolo con intelligenza artificiale e senza pilota che tenta di eliminarlo. Neanche a dirlo, è Jack ad avere la meglio, ed al termine della sfida il dottor Emmerich gli rivela che un altro grosso mezzo IA volante, noto come CHRYSALIS, sta trasportando per il Paese una micidiale arma nota come Peace Walker: è ad essa, costruita proprio da Emmerich, che la CIA affiderà il lancio nucleare.
L’idea di Coldman è quella di dimostrare l’affidabilità della teoria della deterrenza servendosi della macchina: eseguito un lancio, infatti, un essere umano non sarebbe in grado di dare vita a quello di rappresaglia, e per questo la teoria si ritroverebbe ad essere inefficace, mancando del requisito della distruzione mutua assicurata. Se, tuttavia, la gestione delle armi nucleari venisse affidata a macchine dotate di intelligenza, come Peace Walker, queste non avrebbero sentimenti o rimorsi da fronteggiare per dare vita al controlancio nucleare. Se, quindi, vi fosse davvero la certezza che ad un attacco nucleare sferrato ne seguirebbe immediatamente uno subìto, nessuno avrebbe mai il coraggio di servirsi del suo arsenale nucleare. Intenzionato a fermare Coldman, ora che ha scoperto che intende davvero effettuare un lancio nucleare, Huey decide di unirsi agli MSF e consiglia a Big Boss di mettersi in contatto con la dottoressa Strangelove, creatrice del Pod Mammario che gestisce l’intelligenza artificiale di Peace Walker.
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Big Boss sta seguendo il suo consiglio, quando si imbatte nella foresta in Cecile Cosima Caminandes: la ragazza francese, ornitologa dispersa, dichira di essere stata rapita da dei soldati e di essere stata tenuta prigioniera in una base dove una donna si è occupata di lei prima che riuscisse a fuggire. Big Boss la soccorre e la porta alla Mother Base dove possono aiutarla a ristabilirsi; la francese, si scopre, ha accidentalmente registrato ancora una volta la voce di The Boss, che corrisponde a quella udita nel nastro esibito da Galvez. Il Boss è convinto che Cecile sia l’amica dispersa di Paz, ma ammette successivamente che non è così, sebbene proprio la giovane costaricana avesse riferito che era stata la sua amica a registrare il nastro con la voce di The Boss.
Senza curarsi troppo dell’incongruenza, Big Boss cerca di introdursi nell’impianto nemico ma trova qui ad attenderlo proprio la dott.ssa Strangelove: senza troppi complimenti, la scienziata lo accusa per aver ucciso The Boss, il suo punto di riferimento, e gli riferisce di aver dato vita al Pod Mammario proprio nel tentativo di ricreare la personalità della storica eroina grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. In questo modo, sarebbe una mente come quella di The Boss, per quanto artificiale, a decidere se rispondere o meno ad un attacco nucleare.
Di fronte alle accuse di Strangelove, Big Boss è rabbioso: addita The Boss come una traditrice e capisce che la voce registrata da Cecile era proprio quella del Pod Mammario. Si introduce all’interno di quest’ultimo e tenta di distruggerlo, ma la voce della donna e lo shock per i ricordi di dieci anni prima lo costringono a perdere i sensi. Quando riprende conoscenza, trova ad attenderlo Chrysalis, e riesce a sconfiggerlo. Al Codec, Kaz accusa il suo comandante di aver perso il controllo davanti all’IA di The Boss perché incapace di mettere da parte il passato, riuscendo così a stimolarlo nell’orgoglio: Big Boss giura che distruggerà il Pod Mammario, e comincia a temere che EVA, dieci anni prima, non abbia raccontato la verità su The Boss. Le sue preoccupazioni vengono però sepolte dalla notizia scoperta da Huey del luogo in cui Peace Walker è stato trasferito per un ultimo test: una base sotterranea.
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Il mondo ha bisogno di un (Big) Boss

Raggiunta la base, Big Boss trova ad attenderlo COCOON, l’ultima arma IA prima di Peace Walker, che riesce a sconfiggere. Introdottosi all’interno della struttura, tenta ancora una volta di avere dal Pod Mammario delle risposte sul reale intento di The Boss, e quando fa per distruggerlo, rabbioso, viene accerchiato e sorpreso dai nemici, tra i quali Coldman: il direttore riconosce Big Boss e gli rivela di essere l’ideatore dell’Operazione Snake Eater. Inoltre, secondo le sue parole, Peace Walker è stato costruito nell’ambito di un progetto che vuole rilanciare il predominio statunitense dopo la brutta figura della Crisi Missilistica Cubana dell’ottobre 1962.
Big Boss viene così fatto prigioniero e torturato da Strangelove, che vuole da lui informazioni aggiuntive su The Boss per completare la programmazione del Pod Mammario. Tuttavia, anche il silenzio del Boss si rivela essere una risposta utile, e la donna lo abbandona in prigione per andare a terminare il suo lavoro. Non ci vuole molto affinché l’uomo riesca a fuggire e venga contattato da Kaz, che lo informa che Paz e Galvez sembrano essersi misteriosamente volatilizzati dalla Mother Base. All’interno della base, l’ex Naked Snake scopre che è stato Coldman a rapire la ragazzina, e quest’ultimo gli confessa anche che Strangelove ha oramai terminato i lavori sul Pod Mammario, e che Peace Walker è pronto a lanciare. Il suo primo obiettivo, a sorpresa, sarà nientemeno che la Mother Base. Jack ingaggia così un brutale scontro con il Peace Walker e, quando stava per avere la meglio, è costretto ad inseguire l’enorme carro armato bipede, che si dilegua alle spalle di Coldman. Sono i Sandinisti di Amanda a riuscire a rintracciare l’arma, che è stata spostata in un base statunitense in Nicaragua, e che lancerà la prima testata entro due giorni – proprio mentre le forze politiche dei due blocchi della Guerra Fredda siederanno al tavolo di SALT II per discutere della riduzione dei loro arsenali atomici.
Ancora una volta, Big Boss raggiunge la base statunitense, solo per scoprire che, contro qualsiasi previsione, essa è però pattugliata da truppe sovietiche. Anche se il fatto gli appare inspiegabile, l’uomo si addentra nei meandri dell’impianto e si imbatte in una trasmissione video di Paz, che riesce ad avvertirlo della mancanza di tempo: Coldman ha infatti già raggiunto la torre di controllo, e sta inserendo la sequenza per il lancio. Fronteggiando orde di nemici e sistemi di sicurezza, Big Boss si fa largo con la forza fino alla suddetta torre, incontrando qui proprio Paz e Coldman: purtroppo, quest’ultimo ha già caricato nel Peace Walker i dati di un finto lancio nucleare contro gli USA da parte dell’URSS, che porterà la macchina a rispondere scegliendo un obiettivo tra una lista di possibili che le sono stati caricati. Tuttavia, grazie ad una modifica apportata da Coldman, il prescelto sarà proprio la Mother Base. Mentre l’uomo sta inserendo gli ultimi dati per il lancio, i presenti vengono sorpresi dal professor Galvez, che rivela finalmente la sua identità: egli si chiama infatti Vladimir Aleksandrovich Zadornov, ed ha lavorato per l’URSS fin dall’inizio. Il suo intento era quello di impadronirsi di Peace Walker ed utilizzarlo per lanciare, dalla base USA, un missile contro Cuba, scatenando sollevamenti anti-USA in tutta l’America Latina, e portando praticamente l’intero mondo a schierarsi contro la superpotenza del blocco occidentale. Coldman, costretto da Zadornov, modifica così i dati del lancio impostando il missile verso Cuba, e viene gravemente ferito da quest’ultimo. Quando il sovietico sta per uccidere Big Boss, arriva l’assalto dei Sandinisti di Amanda, che immobilizzano Zadornov e gli impediscono di fatto di proseguire con il suo piano, prima che Coldman termini di inserire la sequenza di lancio.
Quando le truppe fanno per ritirarsi nella Mother Base, però, un’amara sorpresa li attende: deciso a dimostrare fino in fondo la sua teoria, Coldman riesce ad inserire gli ultimi dati della sequenza di lancio, avviando il bombardamento di Cuba in risposta al lancio virtuale da parte dell’URSS che Peace Walker è convinto di aver subito. Prima di esalare l’ultimo respiro, Coldman dichiara che nessun essere umano avrà il coraggio di rispondere all’attacco con un altro attacco, e che per questo motivo il Peace Walker rappresenterà la nuova frontiera per la teoria della deterrenza. A riprova di ciò, i dati sul falso lancio da parte dell’URSS ricevuti dalla macchina del dottor Emmerich sono stati trasmessi anche al NORAD, comando per la difesa aerospaziale USA, che potrebbe quindi decidere di rispondere con un contrattacco. 
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La battaglia finale

La situazione è subito disperata: Big Boss è costretto ad intervenire e raggiunge il Peace Walker insieme a Strangelove, che si scusa con lui per averlo torturato, giustificandosi con il motivo che intendeva solo conoscere tutta la verità su The Boss e ridarle in qualche modo vita tramite l’IA.
Nel frattempo, gli uomini del NORAD cominciano a ricevere il segnale dell’attacco nucleare in arrivo sferrato dall’URSS – in realtà trasmesso dal Peace Walker, come voluto da Coldman. Big Boss affronta il carro armato e lo attacca, impedendogli di fatto di colpire Cuba: Peace Walker, infatti, annulla i precedenti ordini di attacco se deve fare fronte ad una minaccia più vicina, in questo caso costituita da Big Boss. Tuttavia, lo scontro con il soldato leggendario non impedisce a Peace Walker di continuare a trasmettere al NORAD i dati del finto lancio: sugli schermi USA compaiono oltre 1500 missili ICBM immaginari, che sembra si stiano avventando sugli States. In assenza del presidente, impegnato con le riunioni per la firma di SALT II, i responsabili passano subito al livello di sicurezza d’emergenza, e si preparano a rispondere all’attacco sferrando un’offensiva nucleare – contro qualsiasi previsione da parte di Coldman. La visualizzazione di missili virtuali sui radar, insomma, potrebbe tradursi in una vera rappresaglia, che distruggerebbe per sempre gli equilibri della Guerra Fredda.
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Big Boss riesce a distruggere Peace Walker, ma non il suo Pod Mammario, che continua a trasmettere al NORAD i dati del finto lancio nucleare: per danneggiarlo, sarebbe opportuno immergerlo nell’acqua, così da cortocircuitarlo. Lo scontro è effettivamente avvenuto sulle spone di un lago, ma non c’è modo di spingervi dentro l’enorme mole dell’arma senza pilota. L’unica alternativa rimasta a Big Boss è mettersi in contatto con il NORAD ed identificarsi con il suo titolo raccontando loro del momento in cui gli venne assegnato dal presidente Johnson – cerimonia alla quale l’interlocutore era presente. Tuttavia, sebbene quest’ultimo creda alle parole di Big Boss, che spiega che i dati dei missili sono falsi e non c’è nessun attacco nucleare URSS in corso, i suoi colleghi non sono dello stesso avviso, e proseguono con l’intenzione di caricare una controffensiva nucleare.
Quando anche la rimozione delle schede IA si rivela inefficace per interrompere la trasmissione dei dati dal Pod Mammario, Peace Walker prende ad agire di sua spontanea volontà: mentre canta con la voce di The Boss, l’enorme mezzo riesce ad alzarsi sulle sue gambe e, passo dopo passo, si dirige verso il lago, sprofondandoci dentro. Il contatto con l’acqua manda in cortocircuito il Pod, interrompendo la trasmissione dei dati. Modellata sulla personalità di The Boss, l’intelligenza artificiale del Peace Walker ha fatto l’unica cosa possibile per evitare un’escalation nucleare che avrebbe causato migliaia di perdite umane.
I monitor del NORAD cessano di ricevere il segnale dell’attacco URSS, ed annullano la controffensiva. Big Boss è colpito e scosso: ancora una volta, a dieci anni dalla sua morte, The Boss ha dato la sua “vita” per un bene più grande, lanciandosi nel lago per interrompere la trasmissione dei dati del finto lancio. Dentro sé, però, l’uomo è combattuto: sveste la bandana, un tempo appartenente al suo mentore, e lascia che il vento la porti lontana – dicendole addio per sempre.
Jack non vuole vivere la vita che The Boss ha portato avanti. Vuole che per lui si prospetti una strada diversa, si sente in qualche modo tradito dal fatto che The Boss, anziché combattere per tutto ciò che c’era da difendere, abbia accettato dieci anni prima di eseguire gli ordini che le erano stati assegnati e di morire.
Prima d’allora, Big Boss non aveva mai voluto forgiarsi davvero del suo titolo: lo stesso Kaz, suo vicecomandante, faceva riferimento a lui come Snake. Ma la sconfitta del Peace Walker e l’ultimo gesto di The Boss, anche se tramite IA, ha aperto una nuova porta, una nuova strada.
Ha guadagnato i suoi gradi sul campo. È il momento che il mondo sappia chi è Big Boss.
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Nel cuore profondo di Peace Walker

Sebbene il gioco mostri i titoli di coda al termine della sequenza in cui Big Boss si forgia del suo titolo, è possibile sbloccare un ulteriore finale completando diverse missioni, per le quali trovate agilmente online delle guide, se lo necessitate. Al termine della crisi in Nicaragua, Paz – dopo l’imbarazzo causato da Zadornov che si fingeva insegnante – è stata espulsa dalla sua scuola, ed anche Strangelove ha deciso di unirsi agli MSF: nella Mother Base, la donna può così lavorare a stretto contatto con Huey nella costruzione di una nuova arma che costituirà il deterrente nucleare degli MSF, il Metal Gear ZEKE, che sarà armato con la testata recuperata dal Peace Walker sul fondo del fiume.
Mentre tutto questo succede, però, Zadornov riesce a fuggire diverse volte dalla sua cella, ed alla settima Big Boss, dopo averlo rintracciato, si vede costretto ad ucciderlo in risposta ad un attacco del sovietico. L’uomo muore però con un sorriso, dichiarando di essere riuscito a compiere la sua missione. Big Boss ha a malapena il tempo di rendersi conto di cosa sta accadendo, quando l’allarme invade la Mother Base e lo ZEKE, a sorpresa, comincia a muoversi. Quando l’uomo raggiunge il nuovo carro armato bipede, scopre che sta venendo pilotato a sorpresa da Paz, che rivela di chiamarsi Pacifica Ocean e di voler “riportare a CIPHER” lo ZEKE. Insospettabilmente, la ragazzina era in realtà una spia di un’agenzia nota proprio come CIPHER, e Pacifica apostrofa Big Boss facendogli notare di aver commesso un grosso errore voltando le spalle al suo ex comandante, Major Zero. Con queste parole, il Boss comprende che è proprio Zero ad agire dietro CIPHER, e vede anche Pacifica proporgli di unirsi a loro, aiutare l’agenzia a radunare a sé tutte le intelligence del mondo per riuscire a gestire il flusso di informazioni e consentire al pianeta una vita come The Boss la avrebbe voluta – di continua Pace, di grande controllo, senza confini per i quali dichiararsi guerra. Se Big Boss decidesse di unire gli MSF a CIPHER, i suoi uomini farebbero da vero e proprio esercito di Zero, rappresentando un ottimo deterrente in un’epoca fondata sulla corsa agli armamenti e sul dispiegamento di potenziale militare. Oltretutto, la stessa figura di Big Boss farebbe da accentratore, e consentirebbe alle persone e ai soldati di seguire un’unica luce.
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Pacifica non riesce però a convincere Big Boss: minaccia quindi di lanciare un’atomica con lo ZEKE, così che gli MSF possano essere accusati di essere gli autori del gesto e venire spazzati via, ma non può niente quando il comandante ingaggia lo scontro ed ha veementemente la meglio. L’esplosione dello ZEKE scaraventa il corpo di Paz nell’oceano, impossibile da rintracciare. La crisi è risolta, ma gli MSF hanno un nuovo, micidiale nemico: CIPHER. Sono passate diverse ore, quando Kaz avvicina Big Boss per confidargli che aveva scoperto da tempo le reali intenzioni di Paz e Zadornov: sapeva infatti che CIPHER appoggiava l’espansione degli MSF, così da poterne poi prendere il controllo, ed ha accettato il loro appoggio con l’intento di far crescere il gruppo – gestendolo praticamente come un’impresa. Big Boss non mostra emozioni a questa rivelazione, ma si prepara per il futuro dei suoi uomini, dei suoi Militari Senza Frontiere: il loro armamentario disegna una nuova casella nello scacchiere mondiale delle armi nucleari. E CIPHER ha sete di vendetta per il fallimento di Paz. Ma gli MSF sono soldati. Sono pronti ad operare in tutto il mondo per coloro che ne hanno la necessità, per coloro che hanno bisogno di un deterrente perché da soli non potrebbero difendersi. E, in futuro, dovranno essere pronti a difendere anche se stessi – dalla Guerra Fredda e da CIPHER – a combattere per trovare un loro posto nel mondo.
Quell’OUTER HEAVEN che fu l’inizio di Metal Gear.
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TELEFONATA SEGRETA

Completando al 100% il gioco, è possibile sbloccare un’ulteriore parte del finale, decisamente segreta: nella lista delle conversazioni radio è infatti possibile trovare una chiamata dove si riconosce la voce di Kaz parlare con un misterioso interlocutore. In essa, l’uomo riferisce informazioni sugli MSF e su Big Boss, e domanda notizie circa il progetto Les Enfantes Terribles, che ha già visto la nascita di due figli – i futuri Solid e Liquid. Dichiarando di essere né un alleato né un amico, quanto invece un partner d’affari, Kaz saluta con riverenza il suo interlocutore, porgendo i suoi omaggi a Major Zero.
E qui, si aprono le porte di Metal Gear Solid V. Ma questa è un’altra storia.