Killer Instinct – Recensione

Articolo a cura di Consoli Claudio
Sono passati quasi vent’anni da quando, sfoderando la cartuccia di Killer Istinct dalla scatola di cartone tipica dei giochi Super Nintendo, un ragazzino probabilmente troppo giovane per un gioco del genere, osservarvò con gli occhi sgranati il CD musicale presente in omaggio, contenente la colonna sonora originale. Un CD che non avrebbe potuto usare per tanti anni ancora, non avendo che un mangiacassette mezzo rotto a disposizione. Due carezze alla cassetta, per darle il benvenuto a casa, e da li ore ed ore ad imparare le combo di un titolo capace di stupire per gameplay rivoluzionario e per la grafica al tempo inarrivabile. Il tempo è passato e, console dopo console, siamo arrivati ad Xbox One. I fan di killer Istinct non hanno mai smesso di imporare Rare di realizzare un nuovo capitolo della saga, e finalmente il sogno s’è fatto realtà, sebbene a sorpresa, con cambio di sviluppatore che non vede più protagonista Rare bensì Double Helix, ai primi esordi nel campo picchiaduro.
Dopo anni di richieste dai fan, torna Killer Istinct
Avviando il download che ci separava dalla prima partita sulla nuova concretizzazione del brand Killer Istinct, abbiamo provato un mix d’emozione e rabbia. La prima, perché si tratta di un capolavoro esordito nel 1994 riproposto oggi con tutti i pregi che le console Next Gen, possono portare, grafica in primis. La seconda per la delusione di non poter mettere sulla mensolina una bella versione retail da collezionisti, dopo vent’anni d’attesa, prevedendo il titolo solo una distribuzione in forma digitale. Nonostante questa amarezza, abbiamo iniziato a lanciarci in furiose battaglie senza troppi preamboli, anche a causa di una forte mancanza di varietà in termini di modalità di gioco, limitate a Dojo, Allenamento, Sopravvivenza e alla sfida uno vs uno in locale o online. Il feeling del titolo originale è immutato: personaggi dall’aspetto tetro ed inquietante tornano a battagliare a suon di combinazioni da decine di hit consecutive, svelando una meccaniche di gameplay di tutto rispetto. A contraddistinguere e rinnovare il sistema di combo già apprezzato nei precedenti datati capitoli, viene utilizzata in KI una sorta di schema a blocchi da rispettare eseguendo in ordine mosse Opener, Auto, Linker, Auto e Ender. Si tratta in fin dei conti di attacchi standard e speciali appartenenti ciascuno a singole categorie, da concatenare in ordine per realizzare lunghe combo, in un sistema che lascia comunque spazio alla creatività, seppure richieda il buon completamento di una sequenza al fine di fare effettivamente del danno serio. Colpi singoli e improvvisati non si traducono infatti in danni concreti, a dimostrare la volontà del team di sviluppo di voler premiare il giocatore tecnico, piuttosto che quello improvvisato. Reminiscenza dei primi capitoli di Killer Istinct sono le Combo Breaker, anch’esse tornate nella nuova edizione, per dar modo a giocatori e CPU di interrompere le lunghe serie di colpi avversari. Realizzabili premendo semplicemente due tasti attacco della stessa potenza tra deboli, medi e forti, consentono di bloccare l’avversario a condizione di azzeccare con quale potenza d’attacco questi stia concludendo le singole parti delle sue combo ed equiparandola. Su base similare funzionano anche le Shadow Moves, mosse speciali contrastabili tra loro solo per categorie, che danno vita ad un sistema molto mentale, una sorta di morra cinese ad alta tensione e spettacolarità, che necessiterà della massima conoscenza dei giocatori non solo del proprio personaggio, ma anche degli avversari. A chiudere il cerchio è a disposizione dei combattenti la modalità Istinto, tramite la quale, al costo di due barre accumulate e altrimenti utilizzabili per le mosse ombra, ciascuno dei personaggi può attivare un particolare status che gli conferisce specifici bonus come auto-cura, velocità, forza d’attacco e non solo. Oltre a tali vantaggi, il sistema può essere usato durante le combo per rallentare di pochi frame l’azione, e sfruttare la brevissima finestra di vantaggio per dare uno o due colpi in più all’avversario, estendendo cosi la serie di attacchi, magari per tenerlo in aria qualche secondo in più e continuare a colpirlo furiosamente.
L’istinto Killer… ma in free to play
Il titolo Double Helix si propone sul mercato in una particolare forma free to play che prevede il download gratuito, con la possibilità di giocare un personaggio a rotazione gratuitamente, Jago al lancio del titolo, dando modo di acquistare singoli campioni a poco meno di 5 euro, oppure tutto il cast di 6 combattenti disponibili da subito più due in uscita a breve per circa 20 con il pacchetto Combo Breaker, oppure ancora tutti i personaggi, arene, accessori di personalizzazione e la prima edizione di Killer Istinct a 39,99 euro con la Ultra Edition. Tutta l’offerta ludica cui potrete avere accesso viene definita “Primo Round”, e nel corso del tempo verranno rilasciati ulteriori Rounds, il secondo dei quali già confermato, che verranno proposti con gli stessi scaglioni di prezzo e che potranno combinarsi tra loro per dar vita ad un unico grande titolo. Una scelta che punta a dare supporto a KI nel lungo corso, e questo è positivo, ma che priva i fan di un prodotto fatto e finito da subito obbligandoli, soprattutto a spese folli qualora volessero avere tutti i contenuti offerti, extra inclusi. Immaginando di acquistare solo i due round già confermati nella loro edizione completa,arriveremmo già ad un costo di circa 80 euro per 16 personaggi, e sempre nell’ottica di sbloccare tutto lo sbloccabile, saliremmo di altri 40 euro per ogni blocco di 8. L’esperimento di avvicinarsi ai metodi di distribuzione tipici dei MOBA può certamente avvicinare tanti nuovi fan, disposti a provare un personaggio e sbloccarlo solo se apprezzato, ma i giocatori appassionati, quelli che vogliono poter sfruttare al massimo il roster e divertirsi con grande varietà, rimarranno molto probabilmente delusi.

Campioni in HD potenziati dalle nuvole
Nel realizzare Killer Istinct, Double Helix s’è trovata davanti una scelta. Nell’impossibilità di raggiungere gli agognati 1080p a 60 frame per secondo, avrebbero dovuto scegliere di mantenere alta la risoluzione, oppure di perdere qualcosa in densità di pixel ma mantenendo un alto framerate. Scelta saggia, hanno puntato alla seconda opzione, e i 720p a 60 frame che animano Killer Istinct, portano su schermo un comparto tecnico apprezzabile e adatto al genere, dove il dettaglio conta certamente meno che stabilità e rapidità dei fotogrammi, al fine di mantenere fluide le animazioni anche quando gli effetti particellari di mosse speciali esagerate riempiono lo schermo. Killer Istinct presenta scenari dettagliati e animati, con chicche come edifici sullo sfondo che crollano durante il combattimento, ma anche finezze sparse qua e la nelle stanze ove gli scontri avvengono. Mosse speciali e tecniche shadow danno vita a festival di particelle e poligoni che colorano lo schermo, specialmente quando impattano tra loro creando scintille e zampilli colorati, e le textures quasi color pastello, che invero ricordano lo stile adottato dalla di Street Fighter dal quarto capitolo in poi, sono altresì d’ottima fattura e adatte al contesto di gioco. Meno di qualità, invece, le singole animazioni quando le si osserva attentamente. Specialmente su attacchi base e parate, è infatti facilmente percepibile qualche mancanza in termini di frame d’animazione, che porta a movimenti violenti degli arti dei vari combattenti. In alcuni frangenti, ci siamo altresì scontrati con bug legati soprattutto alle posizioni di parata, che sotto incessanti caterve di colpi ripetuti ci hanno visto rimanere in volo a mezza altezza a subire attacchi. Due mancanze che potrebbero facilmente essere corrette via update futuri. Caratteristica di Xbox One è il supporto del cloud, funzione in grado di migliorare le possibilità tecniche della console tramite computazione remota, o fornendo servizi specifici per titolo. Nel caso di Killer Istint, i dati di tutte le partite svolte dai giocatori vengono raccolti sulla “nuvola” ed elaborati, al fine di rilasciare update al gioco che lo migliorino sul fronte bilanciamento dei personaggi. Sul versante Netcode, le prime partite mostrano una buona tenuta del codice, che consente sfide ad un buon livello senza lag eccessivo. Incredibile notare come già nelle prime ore dal rilascio di Xbox One e quindi del titolo, siano già presenti online giocatori in grado di realizzare combo mostruose, evidentemente vecchi appassionati, che non vedevano l’ora di mettere le mani sul titolo next gen per sfogare il proprio istinto, congelato ormai da troppo tempo.

Conclusioni
Killer Istinct è un ottimo picchiaduro, e nella sua forma free to play da modo a qualunque livello di videogiocatore di farsi apprezzare. Non mancano grossi difetti sul versante animazioni, che immaginiamo verranno sistemati nel corso del tempo tramite patch e e aggiornamenti automatici. La formula d’acquisto penalizza, purtroppo, i vecchi giocatori che non vedevano l’ora di mettere le mani sull’intero mondo KI in un unica solue, quelli che amano il brand tanto da voler imparare le singole mosse di ogni personaggio. Gli stessi, peraltro, che per anni hanno tenuto vivo il ricordo del gioco invocandone il nome ad ogni occasione. Per questo genere di giocatore, del quale facciamo parte anche noi, speriamo vivamente venga pubblicato un piano di scontistiche importante, magari in forma Season Pass, che consenta di ottenere tutto ciò che verrà rilasciato, senza dover prevedere spese folli.