LEGO City Undercover – Recensione

Dopo un avvio al fulmicotone, con tante esclusive e i migliori giochi terze parti sulla piazza, è arrivato per il Nintendo Wii U un periodo piuttosto fiacco, che sfortunatamente per la casa di Kyoto, ha avuto immediate ripercussioni sulle vendite della console.

Fortunatamente l’arrivo di Monster Hunter 3 Ultimate e di LEGO City Undercover ha smosso un po’ la situazione portando prodotti dal peso specifico non indifferente. Se di cacciatori di mostri ne ha parlato il buon Valerio in questa recensione, ora è il turno del gioco Traveller’s Tales Fusion. LEGO City Undercover prova a fare Wii U quello che Rockstar si è sempre rifiutata di fare (tranne che con Chinatown Wars), ovvero portare GTA sulle console della Grande N.

In LEGO City Undercover impersoneremo Chase McCain, un poliziotto tutto di un pezzo tornato dopo un periodo di esilio volontario a LEGO City per dare la caccia a Rex Fury, temibile malavitoso in cerca di vendetta. L’irreprensibile McCain, infatti, anni prima incastrò il villoso criminale ed è l’unico di tutta LEGO City in grado di mettergli nuovamente il bastone tra le ruote. Questa volta, però, Rex Fury sarà molto più scaltro che in passato, tanto che Chase, per potersi avvicinare al super criminale, dovrà agire sotto copertura.
Questo espediente è stato utilizzato dagli sviluppatori per consentire al giocatore di dare al protagonista otto poteri diversi, senza per questo complicare eccessivamente lo schema dei controlli. Se negli altri giochi LEGO presenti sul mercato questa funzione era stata delegata alla presenza di più personaggi contemporaneamente su schermo, in LEGO City Undercover il protagonista è uno solo e quindi necessariamente dovrà essere lui a cambiare. Ci sarà il Chase poliziotto, in grado di arrestare i nemici e usare il rampino e ci sarà quello ladro, capace di scassinare le serrature. Per proseguire nel gioco dovrete scegliere il travestimento giusto al momento giusto, in un semplice sistema di progressione che consentirà solo alla fine dell’avventura di poter accedere a tutte le aree. Questo perché la formula di base, nonostante l’apparente struttura free roaming open world, è quella classica dei giochi LEGO fatta di esplorazione, tante piattaforme e qualche divertente puzzle.
Solo che al posto di una delle tante licenze viste in questi anni, si va infatti da Batman al Signore degli Anelli, passando ovviamente da Star Wars, questa volta gli sviluppatori americani hanno potuto dare fondo a tutta la loro fantasia e goliardia, dovendo assemblare un’intera città con gli edifici e i mezzi LEGO City disponibili nei negozi. In questo modo la bellissima metropoli a disposizione sarà un po’ San Francisco, un po’ New York e un po’ la città con la quale avrete sicuramente giocato da bambini, piena di distributori Octan e tanti oggetti di plastica da distruggere e poi ricostruire.
In questo modo esplorare LEGO City a fondo, anche dopo le 15 ore necessarie per completare l’avventura con percentuali di completamento ben al di sotto del 50%, sarà uno spasso sia per la vista -alcuni scorci, nonostante i difetti grafici, sono mozzafiato- sia per lo spirito. Il gioco Traveller’s Tales è talmente intriso di ironia, citazionismo e voglia di divertire che è facile perdersi tra i meandri della città, ridere per l’ennesima scenetta comica creata, stupirsi per la nuova frase pronunciata dai protagonisti ottimamente recitata in italiano.
Se ci si perde, infatti, a contare i frame per secondo, a discutere di aliasing, o a lamentarsi della fisica rivedibile di alcune collisioni o delle macchine ci si perderà di questa super esclusiva, che dietro ad un aspetto per bambini nasconde tante di quelle chicche destinate solo agli adulti che spesso capirà a voi di ridere, mentre i piccoli non capiranno lo scherzo. Un po’ come succede nei migliori film Pixar.
Non è comunque tutto oro quello che luccica, perché sembra quasi che con la scusa di offrire un prodotto per bambini i ragazzi di TT Fusion abbiano deciso di realizzare alcuni elementi in maniera un po’ pigra, come l’ottimizzazione del codice di gioco, che porta ad avere caricamenti di quasi un minuto tra una missione e l’altra e un sistema di combattimento troppo semplificato, persino per un bambino, inficiato oltretutto da un’intelligenza artificiale davvero poco brillante.
A compensare arrivano però una varietà di missioni davvero invidiabile, che vanno dai classici inseguimenti a bordo di auto, alla ricerca di speciali blocchi LEGO grazie ai quali costruire nuovi oggetti, all’inseguimento di tracce sul terreno o all’intercettare comunicazioni telefoniche.
Le ultime tre azioni utilizzeranno il GamePad Wii U e le sue capacità di realtà aumentata per farci esplorare l’ambiente, alla ricerca del nostro obiettivo. Nonostante sia un’esclusiva, infatti, LEGO City Undercover non sfrutta appieno le nuove funzionalità del controller Wii U, se non per le azioni appena descritte o per ospitare la mappa interattiva. L’unico tocco di classe è l’audio di gioco, capace di spostarsi automaticamente dal GamePad al televisore agendo sull’apposito interruttore.
Se siete dei patiti della tecnica vi diamo un consiglio, tenetevi lontano da LEGO City Undercover. La produzione TT Fusion è infatti ricca di imperfezioni grafiche, caricamenti lunghi e aliasing, ma saprà regalare a tutti coloro che saranno capaci di andare oltre questi aspetti estetici decine di ore di delizioso humor e divertente gameplay. LEGO City Undercover è un gioco dedicato agli amanti dei film azione anni ’80 e ’90, capaci di cogliere le tante citazioni inserite e di apprezzare l’ironia con la quale tutto è stato assemblato assieme. Non sarà un nuovo GTA, ma forse non ne aveva nemmeno l’intenzione.