FIFA 18: Il viaggio di Alex Hunter – Guida

Articolo a cura di Pietro Gualano 

Confermarsi ad alti livelli è probabilmente la cosa più difficile in assoluto per un giovane calciatore. Moltissimi atleti fanno annate fantastiche, ma poi non riescono a mantenere alta la tensione e finiscono, in un modo o in un altro, per essere dimenticati dal grande pubblico. Alex Hunter, giovane astro nascente della Premier League, è quindi di fronte a un bivio, pronto a iniziare quella che per lui sarà un’importantissima seconda stagione. (Guarda anche come fare finte skills e dribbling in fifa 18)

La prima apparizione de “Il Viaggio” in FIFA 17 ha riscosso un certo successo e, di conseguenza, i ragazzi di EA Sports hanno deciso di riproporre la modalità arricchendola praticamente sotto ogni aspetto. I capitoli presenti nell’edizione di quest’anno sono ben sei (uno opzionale) e ci sono molte novità degne di nota che analizzeremo insieme in questo speciale: per tutti i dettagli sul gioco, invece, vi invitiamo a leggere direttamente la nostra recensione.

Una giovane stella

Narrativamente parlando questa seconda versione de “Il Viaggio” segue la strada intrapresa in FIFA 17: la storia è abbastanza piatta ma piacevole, con qualche colpo di scena e scelte opzionali a disposizione dell’utente. Queste ultime, tuttavia, non sono realmente utili a modificare il destino di Alex, ma riescono comunque a regalare una certa illusione di controllo al giocatore. 

Come abbiamo detto nella nostra introduzione ci troviamo nei panni di una giovane stella il cui compito è riconfermarsi, quindi questa volta il giocatore si trova a gestire una popolarità decisamente maggiore e i problemi portati da questa. Non siamo più una semplice matricola alla scoperta della Premier League, ora siamo tra  grandi e dobbiamo affrontare problematiche più complesse. Non sono presenti particolari sfumature drammatiche in grado di esprimere realmente i dilemmi nella vita di un giovane calciatore, ma non è da escludere che EA consideri di approfondire questo aspetto nei prossimi capitoli del franchise.

La nostra avventura questa volta parte in Brasile, in un campetto di periferia che ricorda in maniera decisamente nostalgica i vecchi giochi FIFA Street. Dopo aver giocato un divertente tre contro tre e aver preso confidenza con i comandi, l’utente può buttarsi in uno dei classici tornei estivi americani, una di quelle competizioni a cui solitamente partecipano grandi club europei. Qui, come prevedibile, il buon Alex riesce a incontrare veri e propri campioni del mondo del pallone: questo secondo capitolo de “Il Viaggio”, infatti, comprende la partecipazione in prima persona (attraverso recitazione e doppiaggio) di molte star reali e questo è un elemento che abbiamo apprezzato moltissimo. Certe apparizioni sono un po’ forzate e irrealistiche, su questo non ci piove, ma in generale è molto intrigante farsi una chiacchierata con Cristiano Ronaldo o con altri campioni. Segnaliamo in particolare la presenza di Antoine Griezmann, Thierry Henry, Dele Alli, Rio Ferdinand, Thomas Müller e del caro vecchio Harden direttamente dal mondo NBA. 

Grazie alle nostre prestazioni nel primo anno di carriera ora molti club euopei sono sulle nostre tracce, pronti a investire su di noi e assicurarsi il nostro talento. In FIFA 18, quindi, il giocatore non sarà più limitato alla sola Premier e volendo potrà mettersi alla prova con PSG, Bayern Monaco, Atlético Madrid, LA Galaxy e non solo. Naturalmente chiedere la cessione, come nella realtà, ha determinate conseguenze e rischia di compromettere i rapporti con società e tifosi: ne vale veramente la pena?

Dentro e fuori dal campo

Dal punto di vista del gameplay affrontare i vari capitoli de “Il Viaggio” è sicuramente un po’ limitante. I motivi sono presto detti: può capitare che il buon vecchio Alex venga sacrificato in un modulo non adatto alle sue corde, troppo spesso il voto finale nelle partite è esclusivamente influenzato dai gol segnati, spesso e volentieri ci si ritrova a dover vincere per forza con squadre sulla carta molto più forti e, in conclusione, le possibilità di personalizzazione offerte quest’anno non sono moltissime. Il giocatore può scegliere se controllare esclusivamente Alex o tutta la squadra, ma in questo secondo caso ovviamente l’obiettivo principale sarà proprio giocare in funzione di Hunter. Abbiamo trovato il sistema di valutazione della prestazione un po’ severo a volte, ma abbiamo apprezzato il fatto tenga conto (anche se in misura marginale) del lavoro sporco e del contributo necessario a una buona riuscita della manovra di squadra.

Giocare esclusivamente nei panni di Alex, invece, permette all’utente di fare tutto il necessario per far emergere il proprio alter ego virtuale: la sfida proposta non è affatto semplice e ci sono fasi di non possesso un po’ noiose nelle partite, ma complessivamente parlando siamo soddisfatti e crediamo sia stato fatto un buon lavoro. 

Affrontare i vari capitoli proposti ne “Il Viaggio”, inoltre, è sicuramente molto utile per gli utenti meno esperti. Tra una partita e l’altra, infatti, il giocatore è invitato a seguire una serie di allenamenti che sono davvero ben fatti ed esplicativi. Questi “mini-giochi” (passateci il termine) permettono all’utente di perfezionare le proprie abilità di base e di migliorare in cross, dribbling, tiro e non solo. 

Conclusione

La modalità “Il Viaggio” di FIFA 18 rappresenta anche quest’anno un’aggiunta di qualità al gioco. La storia è piacevole, anche se avremmo gradito un po’ più di potere decisionale, mentre il livello dei calciatori che hanno partecipato è assolutamente fantastico. Qualche perlessità sul gameplay rimane, ma la formula complessivamente funziona e come abbiamo detto riteniamo possa essere un’ottima palestra per chi, magari, non è molto pratico di FIFA. Affrontando tutti i capitoli, inoltre, i giocatori hanno la possibilità di ottenere una serie di bonus da sfruttare nelle varie modalità, come carte FUT e non solo. Il nostro consiglio quindi e di non perdervi questa modalità, Alex Hunter aspetta solo voi!