Ho sentito un po’ meno nostalgia di Stranger Things grazie alla recensione di Welcome to The Hellfire Club

La scatola dello starter set con Eddie Munson che allarga le braccia accogliendo il titolo e sullo sfondo le illustrazioni dei personaggi in stile anni 80

Quando Dungeons & Dragons ha pubblicato lo Starter Set qualche mese fa, in cui abbiamo parlato qui, era chiaro che il formato sarebbe stato riutilizzato per le altre future varianti degli starter set.

Ed ecco che qualche mese dopo, a ridosso dell’uscita dell’ultima stagione di Stranger Things, Dungeons & Dragons e Netflix pubblicano “Welcome to The Hellfire Club” (Benvenuti all’Hellfire Club), uno starter set mirato ai fan della serie, nonché una gigantesca operazione nostalgia.

Perché se la quarta stagione di Stranger Things ci ha fatto innamorare di Eddie Munson e del suo Hellfire Club, questo Starter Set mira a riportarci indietro, a quando il gioco di ruolo era confinato ai margini della società, negli umidi scantinati.

Non giriamoci attorno: siamo di fronte a un artefatto strano. Non è solo un prodotto ludico, è un pezzo di meta-narrativa. La scatola non cerca di essere “nuova”; cerca di sembrare vecchia, ammicca alle prime versioni di D&D, sembra usurata, vissuta: come se fosse rimasta sotto il letto di Mike Wheeler dal 1983.

Greyhawkins e dintorni

I 4 fascicoli di avventura, rilegati con copertina che imitano lo stile delle vecchie avventure di D&D delle prime versioni

Anche per questa scatola, come nello Starter Set base, la Wizard of the Coast non si è mantenuta. Il contenuto è enorme e di fattura eccellente. Partendo da un manualetto di quickstart di regole, 4 avventure che introducono master e giocatori ai primi livelli di D&D, quattro handout per ispirare e mostrare la via, mappe poster, uno schermo del dungeon master fatto ad hoc, combat tracker, 91 carte tra incantesimi, oggetti magici e mostri, 72 token per creature e mostri, le schede personaggi e 11 dadi.

Insomma anche qui la scatola è densa e contiene tutto il necessario non solo per giocare ma per entrare nel mondo di Dungeons & Dragons e farlo tenendo per mano giocatori e master.

Infatti le schede del personaggio sono precompilate dal livello 1 al livello 3, e i personaggi rappresentano quelli giocato attorno al tavolo dai protagonisti della serie, proprio per partire da qualcosa di familiare.

La fattura tra le mani di tutto il materiale è sempre eccellente e segue lo starter set originale, continuando a fissare un nuovo standard sulla quantità e qualità di set come questo.

Operazione Nostalgia?

Lo schermo dello starter set dell'hellfrie club con eddie munson al centro

Siamo onesti. Guardando il successo ottenuto da Stranger Things non sarebbe strano pensare che questo Starter Set sia un enorme operazione di Marketing. Il che forse non è del tutto falso. Ma sfogliando il contenuto è chiaro che il design dietro sia intenzionale e vada oltre la semplice collaborazione.

Perché le avventure scritte non sono rigide e spesso parlano per concetti chiave più che per certezze, lasciando spazio al dungeon master di fare proprie le storie; soprattutto il design delle creature, dei dungeon e degli scontri non porta molta pietà, cosa insolita in uno starter set.

Infatti sotto tanti punti di vista, Welcome to the Hellfire Club sembra uno starter set nostalgico, con l’estetica e i temi di Stranger Things.

Alla fine la serie Netflix è tanto intrecciata con D&D e la sua lore, quindi la collaborazione non risulta boriosa né esagerata, ma calzante in game e fuori.

L’altra faccia del dado

Le pedine in bianco e nero, stile anni 80, e le mappe all'interno dello starter set

Welcome to The Hellfire Club però non riesce a togliersi di dosso interamente l’identità di ibrido non riuscito alla perfezione.

Sebbene ci sia un tentativo simpatico di prendere per le mani il dungeon master con delle note lasciate e disegnate come post-it appiccicati agli appunti, e nonostante togliere il peso del level-up ai giocatori alle prime armi aiuti, in parte priva della magia della sperimentazione sia master che giocatore.

E la sperimentazione fa parte dell’esperienza integrante di giocare a D&D. Capire quali incantesimi lanciare, leggere la descrizione e lasciarsi suggestionare da una parola piuttosto che dal numero di dadi lanciati (come Palla di Fuoco insomma).

E soprattutto, forse per i dungeon master e i giocatori alle prime armi, la leggibilità, la comprensione e la chiarezza è molto più importante rispetto alle vibes o al nome famoso associato.

Welcome to the D&D Club

La scelta è sempre una cosa positiva. Che escano più Starter Set di Dungeons and Dragons, ampliando le possibili scelte su come voler iniziare l’hobby del gioco di ruolo, o di Dungeons and Dragons. Welcome to the Hellfire Club ha la stessa potenza di fuoco dello Starter Set base, sacrificando parte di ciò che rappresenta davvero D&D a favore di un contesto e dei temi più facili grazie alla popolarità di Stranger Things. Tutto sommato è un trade-off che funziona come dovrebbe, e sicuramente aiuterà nuovi giocatori ad avvicinarsi al mondo del gioco di ruolo, e di D&D nello specifico.