Gaetano Pantaleo
Una azienda ha deciso di avviare un piano che ha del singolare e del clamoroso senza ombra di dubbio. L’obiettivo, da questo punto di vista, è quello di rendere le blatte a tutti gli effetti dei cyborg. Andiamo a vedere i dettagli di questo piano e qual è l’obiettivo che si sta perseguendo.
Uno degli spauracchi più diffusi, dal momento che riguarda tantissime persone, è senza ombra di dubbio quello rappresentato dalle blatte. Sono tanti, infatti, coloro i quali fanno fatica a restare impassibili quando vedono un insetto del genere passare accanto ai loro piedi. Per vari motivi, a partire dal suo aspetto e fino ad arrivare alle sue dimensioni, che in alcuni casi sono davvero impressionanti. Senza ovviamente dimenticare la sua capacità di riprodursi e di creare delle colonie molto numerose. E per questo motivo ancora più inquietanti.
Le ultime notizie che arrivano, proprio in ragione di quanto detto fino a questo momento, lasciano senza parole. Una azienda, infatti, ha messo in piedi un progetto che ha delle prospettive molto interessanti ma che non può non inquietare. A quanto pare, infatti, stanno lavorando per rendere le blatte una sorta di cyborg. E le implicazioni di questo studio e di questo lavoro sono interessanti e tutte da scoprire. Proprio per questo motivo, senza dilungarci ulteriormente, andiamo a vedere in maniera dettagliata di che cosa si tratta e che cosa bisogna sapere a riguardo.
Le blatte diventano cyborg: il piano di questa azienda lascia tutti di stucco
Le caratteristiche che rendono uniche le blatte sono sostanzialmente queste: sono tante, grandi per essere degli insetti ma non sempre facili da individuare e, soprattutto, sono resistenti in condizioni estreme. Nello specifico, il piano in questo si concentra sulla blatta sibilante del Madagascar, ampiamente studiata nei laboratori di biologia. L’azienda che sta lavorando a questo progetto è la SWARM, realtà tedesca che vuole renderle, a tutti gli effetti, dei cyborg. L’idea è quella di installare degli zaini microelettrici che possano rendere le blatte delle unità di ricognizione mobili che possano trasportare telecamere, microfoni e radar.
In questo modo si potrebbe accedere a zone ad accesso limitate o in territori pericolosi ed altrimenti inaccessibili. In questo contesto, le possibili applicazioni sono davvero tante. Da quelle a scopo militare fino ad arrivare a fini legati alla ricerca. In ambienti in cui l’uomo non può arrivare. Al momento questi dispositivi arrivano a pesare 15 grammi, ma SWARM sta andando avanti con lo sviluppo di questa tecnologia per abbassare il peso a 10 grammi per ridurre lo sforzo delle blatte. Si tratta di una frontiera del tutto nuova per la tecnologia, soprattutto se si considera che questo insetto, a differenza dell’uomo ed anche dei robot tradizionali, può sopravvivere all’esposizione a sostanze chimiche, calore e radiazioni.