Tassa di 2 euro sui pacchi: come funziona e come si paga in Italia

pacchettini su tastiera e moneta da 2 euro
Tassa di 2 euro sui pacchi: come funziona e come si paga in Italia - player.it

Nella manovra economica per il 2026 è contenuta la famosa tassa dei 2 euro sui piccoli pacchi. Ma come dovrebbe funzionare e da quando?

All’interno del testo della manovra, andando a lavorare d’anticipo rispetto a quello che è il percorso a livello europeo, è stata inserita in una forma piuttosto aggressiva una nuova microtassa da 2 euro che colpirà, a meno di modifiche, tutti i pacchi che avranno un valore inferiore a 150 euro.

Si tratta di una decisione che è in parte in linea con quello che si sta decidendo a Bruxelles per probabilmente tentare di arginare l’enorme diffusione degli acquisti fatti attraverso le piattaforme cinesi, ma è chiaro che si tratta di qualcosa che andrà a colpire proprio quelle fasce di popolazione con redditi più bassi e che non hanno quindi risorse economiche per acquistare prodotti costosi, e che quindi ripiegano sui grandi e-commerce cinesi. C’è spazio per cambiare qualcosa? Questa di certo è un’ottima domanda.

Come dovrebbe applicarsi la nuova tassa da 2 euro su tutti i pacchetti

Come accennavamo prima, all’interno dell’Unione Europea si sta discutendo di un’operazione che dovrebbe andare a colpire tutti quei piccoli pacchi che arrivano da Paesi extra UE. Quindi, anche se non si chiama così, è chiaro che si tratta di una mossa per disincentivare gli acquisti sulle piattaforme cinesi, perché, a prescindere da quelle che possono essere le altre motivazioni, questo è ciò che rischia di accadere.

donna che chiude pacchetto
Come dovrebbe applicarsi la nuova tassa da 2 euro su tutti i pacchetti – player.it

Nel nostro Paese, però, a quanto pare si è deciso di andare un passo oltre e di cominciare in pratica da subito. L’iter della rimozione dell’esenzione dai piccoli pacchi con valore sotto i 150 euro a livello europeo, infatti, era ancora piuttosto lungo.

Mentre, se l’emendamento dovesse rimanere così com’è all’interno della manovra, già a partire dai prossimi mesi cominceremo a vedere questa nuova microtassa.

Ma, proprio a differenza di quello che dovrebbe accadere con ciò che sta pensando Bruxelles, questa tassa da 2 euro non si applicherebbe solo ai pacchetti provenienti da Paesi extra UE, ma a tutte le spedizioni.

Un impatto da valutare con estrema attenzione per motivi che sono facilmente individuabili. Se infatti lo scopo della legge che si sta costruendo all’interno dell’Unione Europea è di ridurre anche a livello di inquinamento l’impatto dei grandi e-commerce cinesi, per il governo si tratta invece di andare a colpire tutto ciò che viaggia anche a livello locale, e sarà questo il nodo da sciogliere.

Questo perché le piccole spedizioni di pacchi non avvengono soltanto quando si fanno acquisti su quelle piattaforme che tutti conosciamo, come per esempio Shein e Temu. Riuscire a fare una spedizione di valore inferiore a 150 euro è infatti molto più facile di quello che sembra, anche se per esempio si acquista online da qualche negozio.

La scelta di introdurre quindi questo elemento nella manovra, anche se serve per far quadrare i conti, potrebbe generare danni maggiori di quelli che forse il governo immagina.