La città più bella del mondo è praticamente distrutta: una vera tragedia

Dei vigili del fuoco su una gru circondati dal fumo
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La città ideale, bellissima e piena di promesse: da utopia si sta trasformando lentamente in un inferno.

Quando si parla della tutela della bellezza e del rischio di sopravvivenza di alcuni centri urbani architettonicamente preziosi viene sempre a galla il nome di Venezia. Ma non è la città lagunare a rischiare il collasso.

Sono numerosi i centri storici e le città il cui destino corrisponde tristemente a un orribile oblio. Ci sono luoghi che combattono contro il degrado o l’abbandono, altri che non riescono a sopravvivere al confronto con la contemporaneità, al rischio sismico e alla mancanza di manutenzione. E poi ci sono le grandi metropoli, nate da visionari progetti urbanistici e sociali, sorte dal nulla in pochi anni e già destinate all’oblio.

Un caso eclatante è quello di Neom, l’ambiziosissimo e futuristico progetto urbano dell’Arabia Saudita che sembra già destinato a fallire. Un gioiello che si avvicina alla propria morte, prima ancora di nascere. I sauditi avevano immaginato la creazione di una nuova grande città nella provincia di Tabuk, a nord del Mar Rosso, quindi non lontano dall’Egitto.

Un’oasi tecnologica nel deserto, un paradiso declinato secondo i comandamenti dell’urbanistica del futuro: niente auto, edifici specchianti che si estendono per chilometri, zero inquinamento, zero rumore, tanto verde e spazio per la vita sociale.

Neom è nata come il progetto visionario lanciato dal principe ereditario Mohammed bin Salman nel 2017. La città che avrebbe dovuto trasformare l’Arabia Saudita in un hub globale dell’innovazione. Dopo quasi dieci anni, però, i lavori sembrano già arrivati a un punto morto. Il progetto più iconico e importante dell’intera città, The Line, un lunghissimo edificio lineare da estendere fino 170 chilometri è stato già abortito. Secondo più fonti, i sauditi sperano di completare i 2,5 chilometri entro il 2030.

Neom, la città da 550 miliardi di dollari è già in crisi

E il progetto ha già licenziato centinaia di dipendenti. Tante idee sono state bocciate e numerosi cantieri non vedranno mai luce. Probabilmente a causa di problemi di gestione, difficoltà economiche e vincoli burocratici. Sia gli esperti urbanistici che gli analisti finanziari hanno bocciato l’intero progetto, bollando il sogno di bin Salman come un’utopia infattibile.

Un palazzo storico in Arabia Saudita e, in evidenza, la collocazione geografica della città di Neom
Neom, la città da 550 miliardi di dollari è già in crisi – player.it

Il costo stimato per lo sviluppo di Neom dovrebbe superare secondo alcune fonti i 500 miliardi di dollari. Una cifra colossale che anche nella ricchissima Arabia Saudita ha sollevato più di un interrogativo sulla sostenibilità economica dell’intero progetto. Dal punto di vista operativo, le troppe difficoltà di ordine pratico hanno già raffreddato l’entusiasmo degli investitori. Inoltre, c’è chi denuncia l’Arabia per l’impatto ambientale e per la gestione dei diritti umani.

Per poter far partire i cantieri, il principe ha fatto sfollare le tribù locali e ha poi chiamato manodopera dai Paesi orientali: operai sottopagati e sfruttati. Ecco perché l’esperimento audace dei sauditi oggi appare sempre più simile a una distopia.

Secondo un rapporto pubblicato su The Economist, finora sono stati costruiti solo due edifici e la maggior parte dell’area del progetto rimane desertica.