Su ChatGPT arriva una funzione speciale che può davvero cambiare tutto nell’utilizzo della tanto discussa intelligenza artificiale. Andiamo a vedere di che cosa si tratta e che cosa sapere a riguardo.
La nuova frontiera che sta attirando l’attenzione di tutti su scala internazionale, in maniera tanto evidente quanto innegabile, è sicuramente rappresentata dall’intelligenza artificiale. Spalanca, infatti, davanti a noi, nel nostro futuro, degli orizzonti difficilmente prevedibili, soprattutto se si considera il fatto che la sua evoluzione prosegue senza alcuna battuta d’arresto. Come sempre accade in questi casi, c’è un po’ di reticenza nei suoi confronti, dal momento che ancora non è chiara quella che è la sua potenzialità, al pari dell’impatto che può avere sulle nostre vite. E’ un qualcosa, questo, comune praticamente ad ogni innovazione tecnologica.
In tal senso, ChatGPT rappresenta senza ombra di dubbio il faro illuminante, soprattutto perché è lo strumento più diffuso su scala internazionale. Soprattutto tra i ragazzi ha suscitato subito un enorme interesse ed ora arriva una nuova funzione che può cambiare davvero tutto in termini di utilizzo. Ed anche per quanto riguarda l’affidabilità delle fonti che vengono impiegate. Si tratta di un ulteriore salto in avanti che riesce a mettere in atto ed ora andiamo a vedere nel dettaglio in primo luogo di che si tratta, ed in seconda istanza che impatto può avere. Auguriamo per questo a tutti una buona lettura.
Nuova funzione in arrivo su ChatGPT: sarà molto più affidabile
Come è noto, ChatGPT per elaborare le proprie risposte utilizza le informazioni presenti online sul tema indicato, facendo una particolare attenzione ad alcuni gruppi editoriali con i quali ha stipulato degli accordi. In tal senso, è stata raggiunta l’intesa con un altro colosso dell’informazione su scala mondiale. Dopo il “The Guardian” ed “Axios“, adesso Open AI ha trovato la quadra ancora per utilizzare le informazioni raccolte dal “Washington Post“, uno dei giornali più importanti su a livello internazionale, per rispondere alle domande che andranno a porre gli utenti.

E’ un qualcosa di capitale importanza per entrambe le parti in causa. Da una parte, infatti, il Washington Post conterà sul ritorno di immagine di una collaborazione con ChatGPT visto che questo colosso informatico conta già circa 500 milioni di utenti. Dall’altra parte Open AI potrà alzare ancora di più il livello qualitativo delle informazioni fornite e delle risposte che darà. Insomma, vincono tutti in questo accordo. Al momento, però, né Washington Post né Open AI hanno diramato i termini economici di questa intesa.
Al momento non tutti i giornali hanno deciso di prestare il proprio operato per ChatGPT. Basti pensare che il “New York Times” ha intentato una causa contro Open AI proprio perché, a quanto pare, avrebbe utilizzato il materiale prodotto da questo giornale senza autorizzazione, nonostante fosse coperto da copyright.