Nuovo pericolo dallo spazio: la NASA lancia allarme mondiale

astronauti nello spazio
Nuovo pericolo dallo spazio: la NASA lancia allarme mondiale - player.it

Dallo spazio potrebbe arrivare un nuovo problema che colpirebbe anche la Terra: questo l’allarme lanciato dalla NASA. Un problema che non dovremmo avere prima del 2030 però!

Ogni tanto dalla NASA arrivano messaggi un po’ allarmanti che riguardano corpi celesti che in un futuro prossimo potrebbero (come non potrebbero, ma forse lo faranno, ma forse non lo faranno) impattare con la superficie del nostro pianeta.

Questi allarmi vengono poi per lo più ridimensionati perché ovviamente i calcoli vengono aggiornati e le traiettorie riviste nel momento in cui si verificano.

Stavolta invece l’allarme è un po’ diverso e riguarda qualcosa che è nello spazio da parecchio tempo e che tra qualche anno dovrebbe tornare nella nostra atmosfera. Ma se la situazione dovesse degenerare ulteriormente potrebbe in realtà rientrare molto prima e sarebbe un problema.

Il pericolo è lassù, l’allarme della NASA

La NASA ha di recente partecipato (in particolare il gruppo dedicato alla sicurezza) a un incontro pubblico e ha lanciato l’allarme riguardo la Stazione Spaziale Internazionale. La casa dell’uomo in orbita, questo in poche parole il messaggio lanciato dall’ente spaziale americano, sta letteralmente cadendo a pezzi.

stazione spaziale nello spazio
Il pericolo è lassù, l’allarme della NASA – player.it

Alcuni problemi sono lì da diverso tempo e, per esempio, tra questi problemi ci sono le depressurizzazioni del modulo PRK. Sia gli esperti americani sia gli esperti russi (perché il pezzo è di fabbricazione russa) sono però riusciti a venire a capo e a chiarire quali siano i motivi di queste piccole crepe che continuano ad aprirsi e che vengono rattoppate alla meglio.

A parlare Rich Williams, membro del gruppo che si occupa della sicurezza, che ha sottolineato come questo momento della vita operativa della Stazione Spaziale Internazionale sia estremamente delicato ed estremamente rischioso perché oltre ai problemi che si conoscono già ce ne sono altri che si stanno sommando e verificando.

Tra questi la depressurizzazione che in questo corridoio di contatto, il modulo PRK, viene ora eseguita in maniera diversa e non totale per cercare di preservare la struttura stessa. Ci sono poi i problemi che riguardano la mancanza di pezzi a bordo, a loro volta collegati ai ritardi nei viaggi che dovevano raggiungerla e che invece sono stati posticipati.

La questione però, come per altro, sembra essere una questione soprattutto economica. Il piano di costruzione della USDV e il supporto economico alle eventuali nuove stazioni spaziali commerciali potrebbe infatti consumare tutto il budget per le operazioni in orbita sulla Stazione Spaziale.

La ISS è prevista in rientro nel suo ultimo viaggio nel 2030, ma il panel sulla sicurezza ha anche toccato l’argomento su un possibile rientro forzato d’emergenza nel caso in cui la stazione diventasse in qualche modo del tutto instabile e non potesse quindi essere mantenuta lì dove si trova.

Questo però diventerebbe effettivamente un enorme problema per tutti gli abitanti del pianeta perché se il piano non dovesse calcolare perfettamente le orbite di rientro i pezzi che ovviamente si staccherebbero nel rientro si trasformerebbero in una pioggia di proiettili.