Polizia cinese arresta un cheater di Counter Strike

In Cina non scherzano con chi truffa, anche se si tratta di videogiochi. Il cheating in generale non è ben visto, come in tutti i paesi d’altronde, ma è ancor più grave mettere su una vera e propria attività legata a questa pratica.

In Cina, è stato arrestato un uomo che operava come cheat provider, cioè, rifornitore di sistemi di cheating per i giocatori disonesti. Il suo “lavoro” prevedeva la distribuzione di questi sistemi nel videogioco Valve, Counter Strike: Global Offensive.

Mr. Pan aveva creato “CS: GO Daniel”, un sistema per frodare i giocatori dello sparatutto. È stato arrestato dalla polizia della provincia di Jiangsu, in Cina, all’inizio di questa settimana per aver distribuito, e averne ricavato un forte profitto, una modifica di Counter Strike. Perfect World, l’editore di Counter-Strike in Cina, ha trovato e segnalato la situazione alla polizia cinese, e Pan è stato poi detenuto in conformità con la legge cinese. Pan ha scoperto di aver violato leggi nazionali legate all’amministrazione della sicurezza pubblica e al diritto penale, secondo Perfect World. Insomma, altro che semplice cheating. Il tizio in questione l’aveva combinata proprio grossa.

Mr. Pan mentre viene preso in custodia dalla polizia cinese. La sua truffa non è passa inosservata a Perfect World e ora dovrà pagarne le conseguenze. Credits to: Perfect World

Un totale di 4275 account di Perfect World è stato permanentemente bannato una volta che il client di gioco ha rilevato la presenza di questa modifica.

Il signor Pan attualmente sta aspettando l’entità della sua condanna che, a quanto pare, non sarà lieve, in quanto gli si prospetta una situazione molto pesante. Se gli andasse male, potrebbe subire la pena massima di 15 anni di carcere. Egli verrà anche multato e dovrà risarcire una somma pari a cinque volte la quantità di ciò che ha guadagnato dalla vendita del sistema di cheating. L’importo che è stato guadagnato dal truffatore non è ancora stato divulgato da Perfect World o dalla polizia cinese, probabilmente perché il suo caso potrebbe ancora essere oggetto di indagini.

Pena troppo pesante? Non sta certo a noi dirlo. Certo, passi per la multa visto che il risarcimento di chi ha subito la truffa è sacrosanto, ma 15 anni di carcere sembrano effettivamente una pena lunga da scontare. I dettagli del caso non sono di dominio pubblico, quindi, ci teniamo solo a dire che perseguire questo tipo di truffa è più che giusto e se in Cina la pena dettata dal codice è quella, allora che venga pure comminata.

fonte: dotesports