Gli ex-Wings vengono bannati dall’ACE: monopolio o legittimità?

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In questi giorni, un’altro dramma ha colpito la scena competitiva mondiale di Dota 2. Wings gaming dovrebbe essere un nome noto a tutti ormai, perchè è presente in ogni singola partita di Dota 2: in quanto campioni del mondo in carica, il loro nome è inciso nell’Egida degli Immortali presente nelle due fontane della mappa.

Dopo aver realizzato una delle più grandi imprese pensabili in questo videogioco, sbaragliando la concorrenza nel torneo più importante dell’anno e vincendo il The International 2016, il Team Wings ha fatto fatica a brillare durante l’anno e il 19 Aprile la squadra ha decidso di lasciare l’organizzazione e di giocare sotto il nome di Team Random.

Le loro motivazioni erano una mancanza di comunicazione col proprietario della multigaming, salari non pagati per oltre tre mesi e una notevole fetta, equivalente al 30%, presa dalla loro vincita al TI 6.

Da qui l’inizio dei problemi.

wings gaming dota 2 ti 2016 winner
Con 9 milioni di dollari di vincita, i Wings si sono aggiudicati l’ingresso nella storia degli esport.

Introduzione: cos’è l’ACE?

L’ACE (Association of Chinese Esport) è un’organizzazione privata che governa e regola tutta la scena competitiva cinese di Dota 2: è stata creata nel 2011 come un’iniziativa combinata dei manager di Invictus Gaming, LGD, TongFu e DK ed è stata gestita principalmente dagli IG e LGD.

L’idea era quella di formare una specie di unione di giocatori, per promuovere meglio gli eventi legati a Dota 2 e gestire la scena competitiva.


Parte 1: la punizione.

Dopo la decisione dei giocatori, il Team Wings si è rivolto direttamente alla ACE che pare abbia deciso di bandire i cinque dal competere in un qualsiasi loro evento, traducibile con qualsiasi torneo cinese di Dota 2, e che bandirà anche qualsiasi organizzazione che proverà ad acquisirli. Inoltre, in quanto squadra non registrata, risulterebbe molto difficile se non impossibile per loro allenarsi con le altre squadre cinesi di alto livello.

L’unica cosa che è loro concessa all’interno della Cina è competere negli eventi Valve, ovvero i Major e il The International: cosa che risulta automaticamente impossibile, in quanto nessuna organizzazione cinese deciderebbe di andare contro la ACE e rischiare il ban ingaggiandoli per formare una squadra.

wings gaming ti 6
Giocate imprevedibili … Pick esotici … Tempismo eccezionale: peccato sia finita così.

 

Parte 2: si salvi chi può.

Stando a quanto riporta GosuGamers, Chu “shadow” Zeyu avrebbe scritto su un suo post sul social network cinese Weibo che tutti e cinque sapevano esattamente a cosa sarebbero potuti andare in contro e che questo sarebbe stato uno scenario molto verosimile. “Abbiamo deciso di accettare qualsiasi conseguenza, anche un ban” si legge.

Vedere una determinazione simile venir fuori da una squadra di giovani promesse, in un ambiente molto centralizzato come quello della scena cinese, è impressionante: peccato che alle parole non siano seguiti i fatti.

Sempre secondo questo post di shadow, Zhang “y/Innocence” Yiping e Zhang “Faith_bian” Ruida hanno cercato di contattare il capo dei Wings e cercare un qualche tipo di accordo privato per poter tornare nella squadra, anche dopo aver detto che non avrebbero mai più collaborato coi Wings.

E pare che ci fosse anche un principio di offerta: ai due infatti sarebbe stato permesso di essere acquisiti dagli EHOME durante il cosiddetto shuffle period, ovvero quando le organizzazioni fanno rimpiazzi, cercano giocatori nuovi oppure cambiano completamente squadra.

Al momento non sono presenti ulteriori informazioni sulla natura di questo accordo o la sua riuscita, ma sappiamo di certo una cosa: a shadow questo comportamento non è piaciuto per nulla e infatti accusa Innocence e Faith_bian di cercare di evitare la punizione dell’ACE sacrificando shadow, bLink e ice.

Pure Li “iceice” Peng ha postato, sempre su weibo, una email che pare essere stata mandata da Innocence alla ACE. Al suo interno leggiamo che Y e Faith_bian si dicono dispiaciuti per la decisione frettolosa di lasciare i Wings, additando alla mancanza di comunicazione col capo come causa di questo comportamento.

La mail prosegue con la spiegazione di come, mentre gli altri membri stessero spingendo per il non collaborare mai più con l’organizzazione, Innocence e Faith_bian cercassero di essere ragionevoli e di convincere gli altri a risolvere la questione col capo: continua poi dicendo che entrambi avrebbero lasciato il Team Random subito dopo il Kiev Major.

Gli ormai ex-Wings al ESL ONE Manila 2016

Parte 3: considerazioni.

Questo evento è stato minato dalla più totale carenza di informazioni attendibili: al di là dei post weibo dei giocatori, non abbiamo ancora comunicati ufficiali riguardo alla situazione e quindi ci è anche difficile intavolare una discussione sensata senza avere tutti i dati sotto mano.

Sta di fatto che la situazione non è delle più rosee: un’organizzazione privata, sedicente unione dei giocatori ma apparentemente più interessata a creare una qualche sorta di monopolio, ha stroncato sul nascere la carriera di alcune delle migliori promesse emerse dal panorama cinese.

Una vicenda come questa è la prova vivente che il mondo degli Esport ha bisogno di un’organizzazione internazionale a tutela dei giocatori, un sindacato ufficiale che sia di supporto ai giocatori, limiti le offerte contrattuali irragionevoli e a cui si possa fare ricorso in casi come questi, quando la multigaming cerca di approfittarsene: mi viene subito in mente la vicenda del Team Secret, ampiamente narrata sia di Eternal Envy sia da Misery, dove l’organizzazione si teneva percentuali non pattuite dei premi ed era sempre in ritardo nei pagamenti.

Cosa possono fare loro cinque in tutto questo?

L’opzione migliore sarebbe cercare di entrare in qualche multigaming europea o americana, ma é una cosa più facile a dirsi che a farsi: resterebbe comunque la loro impossibilità di giocare in tornei cinesi non-Valve.

E cosa può fare la Valve invece? Boicottare attivamente o passivamente la ACE: per esempio, potrebbe decidere di non invitare più ai suoi eventi nessun team appartenente all’ACE. Sarebbe un buon segnale della loro disapprovazione per questa gestione da trust della situazione, ma alla fine loro non hanno un potere effettivo nei loro confronti.


Non resta che sperare che la situazione si risolva per il meglio: questa vicenda ha fatto molto scalpore al di fuori della Cina e non è da escludere che l’ACE preferisca trovare un accordo e risolvere la cosa.

Sta di fatto che questo stato di cose del panorama competitivo deve cambiare.