Cosplay is not consent: quando il rispetto viene a mancare

Cosplay is not consent: quando il rispetto viene a mancare
Durante fiere ed eventi, alle volte può capitare di imbattersi in situazioni sgradevoli ed indecorose. Spesso sono gli stessi amanti del Cosplay ad essere sia vittime che carnefici. Cosa possiamo fare per migliorare la situazione attuale?

Aggiornamento: Abbiamo mandato erroneamente online la prima bozza di articolo senza contraddittorio, articolo aggiornato

Parlando con una mia cara amica, mi sono imbattuto in un piccolo scandalo riguardante un mondo a me sconosciuto: il Cosplay.

Non sono tipo da indossare un costume ed interpretare un personaggio e sicuramente manco di qualsivoglia abilità manuale per confezionare autonomamente un abito, però rispetto queste persone che, amanti di particolari personaggi provenienti da fumetti e videogiochi, vogliano vestirne i panni, sentirsi loro, diventare loro.

Bene, quanto segue non riguarda solamente il mondo del Cosplay, bensì quello del rispetto dell’essere umano, in ogni sua forma.

A quanto è stato riferito da molteplici fonti, durante il Festival del Fumetto, tenutosi durante il fine settimana a Milano Novegro, una giovane cosplayer (di cui non diremo il nome) è stata avvicinata da un fotografo (di cui non diremo il nome) che, durante lo scatto di diverse fotografie, la ha molestata.

Il fotografo si è difeso pubblicamente su facebook, provando a spiegare la sua versione dei fatti nella maniera più precisa possibile e scusandosi dell’eventuale malinteso con la cosplayer.

Tuttavia, non è nostro compito scovare la verità o mettere alla gogna le persone: riteniamo sia più importante discutere del problema che sta alla base di tutto ciò.

Cosa possono fare i giocatori, le giocatrici e i responsabili di fiere ed eventi per assicurarsi la serenità e la tranquillità degli artisti e degli utenti che vivono queste convention?

Per trovare delle risposte, è importante prima di tutto avere un quadro generale del mondo del Cosplay.

Il Cosplay: arte e passione

Durante gli anni e frequentando fiere ho sentito sempre pareri contrastanti riguardo chi cosplaya, specialmente se a farlo sono persone di sesso femminile: “sono attention whore” (persone a cui interessa avere solamente attenzione), “sono meretrici” (correzione necessaria non sfociare nel volgare), “ma non si vergognano”, “hanno proprio soldi e tempo da buttare”.

Ritengo chiunque faccia parte del mondo del cosplay meriti un po’ di rispetto. Non è così facile come sembra confezionare vestiti, né entrare nel mindset giusto per poter diventare veramente il personaggio.

Cosplay Steampunk
Se non è arte questa…

Per raggiungere in tempo il periodo delle fiere, i cosplayer sacrificano tempo, denaro e sudore: in poche parole, vivono la loro passione.

Questa passione, inoltre, è una forma d’arte a sua volta. Creare qualcosa dal nulla è arte. Inoltre, tenendo conto del solido collegamento fra videogiochi e cosplay, criticare uno è sinonimo di criticare l’altro.

Ci siamo sempre lamentati, durante gli anni, di come fumetti e videogiochi non fossero considerati prodotti dell’arte. Ad oggi però, la parte della società meno severa e rigorosa riconosce il valore artistico di queste forme di intrattenimento.

Si può considerare Metal Gear Solid un’opera d’arte, ma nel contempo sminuire la figura di personaggi come Quiet o Eva? No, io non credo. Possono non piacere, certo, ma fanno comunque parte di un disegno più grande.

Cosplay e Sessualità

Sono un maschio, so riconoscere anche io le belle ragazze quando le vedo, ma ciò non giustifica l’atteggiamento di quella piccola percentuale di utenti che girano le fiere.

Sarà capitato anche a voi, cosplayer e non, di vedere quei fan un po’ impacciati, con lo sguardo meravigliato e l’agitazione nel petto, avvicinarsi per chiedere una foto.

Niente di strano, può succedere che alcune persone, vedendo una corretta trasposizione del proprio eroe o della propria eroina, si agitino e si sentano felici.

Cosplay BoudoirCaitlyn
Una foto di un set Boudoir

Non è nemmeno sbagliato indossare costumi leggermente succinti o fare set del genere boudoir, ognuno dispone del proprio corpo nei limiti della legalità e del pudore.

Il problema si verifica quando le persone vedono questi artisti solamente come oggetti sessuali. Mi è capitato, durante un evento estivo, di conoscere delle simpatiche modelle (i cui set per la maggior parte delle volte si concludono senza veli) e notare come queste venissero trattate alla stregua di donne dai facili costumi.

Nel mondo del cosplay – come nella società moderna – questo è, sfortunatamente, un problema reale: chiunque sfoggi un minimo della propria sensualità potrebbe ritrovarsi a ricevere attenzioni poco gradite ed insistenti. (continua a pagina 2)