Dune: Awakening | Anteprima (PC) | Un classico survival per un classico sci-fi

Dune Awakening: copertina del gioco con 3 personaggi in primo piano, sullo sfondo del pianeta Arrakis
Dune: Awakening | Anteprima (PC) | Un classico survival per un classico sci-fi

Dune è un po’ il Signore degli Anelli di questo decennio, nel senso che dopo aver segnato la storia letteraria, adesso l’IP sta finalmente espandendosi sui media audiovisivi tra film mastodontici e, finalmente, videogiochi con un livello tecnico moderno. Dune: Awakening, progetto survival multiplayer di Funcom, nasce proprio con la grande promessa di portare il pianeta di Arrakis in una dimensione videoludica per il grande pubblico.

Funcom sembra ormai spinta verso i survival grazie a giochi come Conan Exiles e il recente accesso anticipato di Aloft (anteprima qui), ed è quindi lecito aspettarsi da una casa del genere un progetto che riesca a soddisfare a pieni voti proprio un pubblico affamato delle meccaniche e delle dinamiche tipiche del genere. Ma varrà lo stesso discorso per i semplici appassionati dell’universo narrativo del romanziere Frank Herbert?

Il team di Funcom ci ha concesso di assaggiare ciò che ci aspetta da Dune: Awakening grazie all’accesso a una versione beta che abbiamo provato per una manciata di ore, calpestando le sabbie di Arrakis e scansando i suoi enormi vermi delle sabbie. Vi raccontiamo cosa ci ha convinto e cosa meno nel piccolo ritaglio di tempo che siamo riusciti a ricavarci da questa prova preliminare.

L’atmosfera di Dune è proprio quella giusta

Partiamo subito col dire che l’immersione in gioco fa sentire esattamente la dimensione di Dune: un ambiente ostile, desertico, ricco di pericoli. Funcom ha convogliato queste sensazioni nelle meccaniche di gioco survival, rendendo per esempio la necessità di bere e di ripararsi dal sole una costante nell’esplorazione.

Solitamente nei survival si viene lasciati in ambientazioni ricche di risorse, ma Arrakis non è un pianeta verde e lussureggiante, anzi… Il farming, quindi, pur essendo una meccanica centrale nell’economia di gioco e nel game loop, è tutto orientato sulla scarsità di risorse, facendo affidamento quindi su materiali come la rugiada delle piante, le fibre vegetali e il granito.

Personaggio di Dune: Awakening sotto il sole cocente di Arrakis, di spalle mentre guarda un accozzaglia di rocce su cui è costruita una struttura fatiscente.

Per fare un esempio, la banale ricerca dell’acqua e la sua assimilazione sono aspetti importanti e impattanti sul gioco, con la possibilità di migliorare l’ottenimento di queste risorse sfruttando meccaniche diverse; già dai primi minuti di gioco, infatti, impareremo come usare certe piante per dissetarci, ma anche come estrarre fluidi dai cadaveri, da purificare successivamente.

D’altro canto, le continue automatizzazioni aiuteranno il giocatore nel suo processo di sopravvivenza su Arrakis, con macchine che purificano l’acqua e fabbricatori per armi e armature. Da questo punto di vista saranno soddisfatti soprattutto i giocatori con la vena builder.

Già dalla creazione del personaggio, l’influenza dei film di Villenueve è palpabile nella colonna sonora, nelle scenografie e nei filmati che attingono proprio dalle pellicole nei loro asset e nei movimenti di telecamera. Inoltre, tramite il delineamento del proprio background, è possibile già dare una base di poteri e di opzioni di dialogo indicative per il personaggio.

Il lato tecnico aiuta moltissimo in questo, nonostante l’acerbità di una build beta: al di là di glitch e sbavature classiche di un accesso anticipato, è lampante la qualità nel comparto grafico e quello sonoro. Stando sempre nel comparto sonoro, tra l’altro, a quanto pare sarà possibile ascoltare la colonna sonora dei film da una stazione radio in gioco!

La beta di Dune: Awakening era circoscritta a una frazione dell’area iniziale e sicuramente uno dei momenti più alti e immersivi della prova è stato quando il rumore generato dai passi sulla sabbia ha attirato la curiosità di un verme gigante, a gioco iniziato da pochi minuti!

Per fortuna ho corso in tempo verso un costone di roccia evitando che il verme spuntasse, ma vedersi la sabbia sollevarsi e avvicinarsi a tutta velocità è stato un momento temibile. Certo, poi il verme l’avevo visto in un filmato precedente, ma scatenarlo in una fase di gioco è stato per me inaspettato in quei momenti, e pienamente calzante con l’atmosfera del romanzo e dei film.

La trama, per quanto abbiamo visto, sembra procedere in maniera interessante: si tratta di una linea temporale alternativa a quella dei film, una in cui Paul Atreides non è mai nato, ma dove gli Harkonnen e gli Atreides si contendono comunque il pianeta di Arrakis e le sue preziose risorse. Il giocatore è un prigioniero inviato ad Aarrakis che si ritroverà presto sulle tracce dei Fremen, scomparsi improvvisamente nel nulla, mentre parteggia per una o per l’altra fazione.

Combattimento in Dune: Awakening in cui un giocatore pianta la spada in un personaggio sullo sfondo di macerie in fiamme

In altre parole, nonostante la storia divergente e la sovrastruttura multiplayer online e PVP che potenzialmente può inficiare la scorrevolezza e la profondità della trama, sembra che il lavoro sull’ambientazione e sull’atmosfera abbia centrato il bersaglio in pieno. Il rispetto per il materiale originale e il senso di pericolo costante sono ampiamente presenti in quasi ogni aspetto di gioco.

Ma è il gioco giusto per Dune?

Se dal lato grafico e di ambientazione Dune: Awakening convince senza neanche sforzarsi di farlo – sembra davvero svolgere il tutto con naturalezza – sinceramente, è dal lato di game design e di bilanciamento che nutro personalmente le maggiori perplessità, dei dubbi che probabilmente possono essere sciolti solo al rilascio completo del gioco.

Probabilmente sono condizionato dal game loop da beta, in cui le risorse respawnano dopo davvero pochi secondi e in cui l’IA dei nemici è ancora acerba, ma ho avvertito un certo scollamento dall’atmosfera di Dune proprio in queste fasi di combattimento e di farming.

Se in un primo momento mi sentivo allo stremo delle mie possibilità per aver terminato le risorse sul costone di roccia su cui mi ero riparato, è bastato qualche minuto per vedermi ricomparire tutto… nemici inclusi. Voglio sperare, però, che i tempi così ristretti di respawn siano dovuti per puro testing.

In generale, non aiuta neanche le interfacce dei menu di crafting, un po’ troppo formattate per le console, dove bisogna scorrere continuamente menu e filtri per trovare l’oggetto da costruire. Tutto questo, nonostante il sistema di livellamento e apprendimento delle abilità, e il sistema di accesso alle diverse ricette, restino comunque di facile lettura.

Personaggio di Dune: Awakening cammina tra due rocce sotto il sole cocente di Arrakis, mentre in lontananza si scorgono strutture, sabbia e altre rocce.

Se tutto ciò può essere facilmente sventato da un avanzamento nello stato di sviluppo volto a ribilanciare meglio la difficoltà, ciò che più non mi ha convinto, in realtà, è il complessivo senso di già visto. Il genere survival ormai ha raggiunto un punto di saturazione, ed è veramente difficile provare a proporre qualcosa di diverso. Mi aspettavo, però, che un universo narrativo come quello di Dune potesse aiutare in tal senso, specialmente per una casa di sviluppo come Funcom che ha dato già prova di sé nel genere.

Per dirla in altre parole, Dune: Awakening, come survival mi è sembrato avere un approccio molto timido, con sistemi di gioco e idee di game design che sono i classici meccanismi del genere, a volte ben inseriti nell’ambientazione di Dune, a volte un po’ forzosi

Il sistema di base building, per esempio, mi sembra un po’ troppo semplicistico e immediato per ciò che richiederebbe un pianeta estremo come Arrakis. In generale, anche la possibilità di forgiare dal nulla strumenti e mobilia, semplicemente accedendo a dei menu della propria tuta e avendo le risorse necessarie, mi rompe un po’ tutta l’immersione in gioco, per quanto si tratti di un sistema semplice e accessibile.

In altre parole, avrei preferito un po’ più di sfida e realismo dalla componente survival di un gioco nell’universo narrativo di Dune. Messa così, invece, sembra un survival qualsiasi con un semplice spostamento di ambientazione nelle dune di Arrakis.

Poi però, vedendo le costruzioni dei giocatori e quelle presentate nei trailer, torna prepotente il senso di immersione in Dune con tutte quelle architetture strane appollaiate sulle rocce in mezzo al deserto. Se il building deve essere un compromesso per attirare i giocatori survivalistici e contemporaneamente arricchire Arrakis di basi in stile Harkonnen e Atreides, allora ben venga!

Due personaggi in una cabina di pilotaggio di un ornitottero: uno è al posto di guida, l'altro è nel sedile sul retro.

Sicuramente col materiale di gioco completo, a prodotto finito, ci sarà molto altro da fare, altri biomi da esplorare, e tante sorprese. Solitamente, inoltre, questo tipo di videogiochi dà il suo massimo una volta raggiunto l’end game, dopo aver sbloccato ogni cosa possibile. Per ora, come potrete capire da queste righe, non mi sento di sbilanciarmi troppo sul suo gameplay, a differenza dell’apporto tecnico e scenografico che è sicuramente da Serie A.

Inoltre, va sicuramente detto che un gioco del genere che usufruisce di una componente multiplayer massiva darà sicuramente i suoi frutti migliori quando è giocato con amici. Immaginate dover attraversare deserti su ornitotteri (sì, ci sono anche loro) o a piedi in compagnia di altre persone, ma anche costruire una base insieme. Ma sarei anche curioso di vedere più avanti come sarà sviluppata la caccia alla spezia nel deserto all’interno di zone PVP.

La build che ho giocato era fornita di chat testuale e chat vocale di prossimità, ma sfortunatamente nel mio poco tempo di gioco non sono riuscito a incontrare altri giocatori. Il PVP, in generale, è facoltativo e relegato solo in alcune aree, come per esempio i Relitti nel caso della beta provata.

Grandi prospettive in tutte le linee temporali

Dune: Awakening è sicuramente indicato per chi mastica survival ogni giorno senza mai annioarsi, e probabilmente è anche un buon punto di accesso ai survival per l’appassionato di Dune che cerca semplicemente una valvola di sfogo nel suo universo preferito. Sarà tutto da capire se queste due anime possono coesistere, per il futuro di Arrakis. L’appuntamento per tutti è fissato per il prossimo 10 giugno 2025.