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C’erano una volta le sale giochi, le ricordate?
Fumose, con molto spesso una popolazione notturna non esattamente raccomandabile ma anche piene di sogni e speranze, sotto forma di cabinati arcade dai colori più variopinti e dai suoni più riconoscibili. Dentro queste, a Roma come a Rimini, a volte scoppiavano risse, altre volte amori, altre volte ancora amicizie che durano fino al giorno d’oggi; magari davanti a Mortal Kombat, magari davanti Ghost And Goblins, spesso davanti a Street Fighter 2 e ai suoi prodi compari, tutti sviluppati da mamma Capcom.
Nonostante gli ultimissimi mesi dei picchiaduro siano tutto fuorché “tranquilli”, con Tekken 8 che collassa su sé stesso in seguito a delle patch mal percepite dal pubblico e Street Figher 6 che continua a galleggiare nel suo successo, di proposte interessanti il mercato è sempre pieno, anche e sopratutto quando si parla di riedizioni di “vecchi” picchiaduro, quelli che hanno costruito parte degli hardcore gamer di oggi.
Capcom, nello specifico, ha realizzato delle collection molto interessanti durante il corso degli ultimi dodici mesi; la prima Capcom Fighting Collection ci è piaciuta molto e ne abbiamo parlato in abbondanza qui; per la recensione di questa seconda invece c’è da aspettare ancora un po’.
Nel frattempo però possiamo dirvi com’è in un’anteprima senza dubbio appetitosa: d’altronde dentro questo videogioco ci sono alcuni dei titoli più interessanti e “rari” dell’enorme storia dei picchiaduro made in Capcom… e anche qualcosa di decisamente meno interessante!
Cosa c’è nel pacchetto?

Senza dubbio la prima cosa che salta all’occhio di questa frizzantissima collection è la sua proposta variegata: quattro picchiaduro bidimensionali “quasi-classici”, quattro picchiaduro bidimensionali con movimento tridimensionale, una caratteristica piuttosto rara nel genere in quanto genere sempre interpretato con immane apprezzamento del pubblico da parte di Tekken.
La selezione operata da Capcom infatti prevede Project Justice, Plasma Sword, Power Stone 1 e Power Stone 2 per il versante tridimensionale; rimanendo sulle due dimensioni, invece abbiamo a che fare con Street Fighter Alpha 3 Upper, Capcom Fighing Evolution, Capcom VS SNK Millennium Fight 2000 e Capcom VS SNK Millenium Fight 2001. Tutti questi giochi sono presenti nelle loro versioni NTSC e PAL, con tutte le differenze di bilanciamento (e personaggi) del caso, ma di questo ne parleremo in sede di recensione.
Quello che è importante dire è che tale pacchetto è di una bontà estremamente rara, specie perché buona parte dei videogiochi in questioni erano diventato sostanzialmente irreperibili, se non a prezzi che vanno dall’ottimo al delirante in ambito retrogaming (Project Justice, sto guardando proprio te!).
Tre bellissime dimensioni

Inutile nascondervelo: la selezione di giochi proposta da Capcom a questo giro è di qualità davvero elevata, vuoi perché sono usciti quasi tutti su Dreamcast (console che in termini di qualità aveva una magia “curiosa” intorno), vuoi perché appartenenti a un epoca in cui c’erano ancora molti soldi per sperimentare e provare soluzioni di design fantasiose ed efficaci.
Partiamo ad esempio da Plasma Sword, conosciuto in Giappone come Star Gladiator 2.Il titolo è un veloce e divertente picchiaduro tridimensionale ottimo con una bassa barriera d’ingresso e un cast di quasi venti lottatori che si propone come una specie di anime space opera tutta spade, spadoni, laseroni e ragazze in vestiti succinti. Il gameplay è frizzante, le super sono esaltanti e… quasi tutti i personaggi hanno meccaniche uniche che danno un twist specifico al gameplay; questo pacchetto, al giorno d’oggi, rimane particolarmente divertente e dimostra come quando si hanno delle buone basi il tempo poco può fare.
Ancora meglio Project Justice, che di base è un picchiaduro tridimensionale a squadre da tre che permette di chiamare i partner per eseguire tecniche di gruppo e manovre estremamente spettacolari. Complice un’estetica anime invecchiata benissimo e, in generale, un vibe da shonen anni novanta ambientato nella scuola, Project Justice è un bellissimo gioco da recuperare ed esplorare, specie se si ha un compagno con il quale sfidarsi comodamente sul divano!
Tra la semplicità di Power Stone e la rocket science di Capcom VS SNK 2

Discorso ancora diverso andrebbe fatto per i due Power Stone, che picchiaduro puri non sono ma sono una specie di caciaronissimo minigioco di Mario Party divertente come poche altre cose al mondo. Easy to learn, hard to master, estremamente divertente se giocato in compagnia di amici sullo stesso divano e che ci aspettiamo faccia qualche numerino interessante una volta che i vari server si apriranno. Un po’ platform, un po’ picchiaduro, un po’ Smash Bros isometrico con poteri strambissimi, trasformazioni da super sentai e tanto altro che la metà basta al giorno d’oggi per fare un videogioco indie di grande successo; di tutta la proposta questa coppia siamo sicura che sarà quella che più verrà chiacchierata online.
Rimuoviamo una dimensione per tornare ai picchiaduro tradizionali per parlare di Capcom Fighting Evolution, che invece di tutto il mucchio è quello meno riuscito. Questo perché, di base, offre una line up di personaggi con 22 personaggi provenienti però da 5 franchise differenti, ognuno con le sue meccaniche e le sue unicità che nel mucchio male si armonizzano. Va molto meglio, invece, se parliamo di Street Fighter Alpha 3 Upper, conosciuto in Giappone come Street Fighter Alpha 3 Zero che invece rappresenta il non plus ultra del sotto-brand Alpha proponendo un gameplay bidimensionale un po’ più (s)ragionato grazie al sistema degli ISM, ovvero delle barre special differenti tra loro ispirate parzialmente alle meccaniche storiche dei precedenti capitoli.
A nostro dire il piatto forte è senza dubbio rappresentato dai due Capcom VS SNK: picchiaduro dalla varietà incredibile grazie alla combinazione di due sistemi differenti: il “Ratio System” (che associa a ogni personaggio un power level) e il “Groove System” (che permette al giocatore di scegliere di aggiungere delle meccaniche specifiche al proprio team). Considerato il roster estremamente variegato in entrambi i casi, abbiamo a che fare con due tra i picchiaduro più complessi in circolazione, specie nel secondo capitolo del brand che permette al giocatore di scegliere tra ben 6 groove diversi.
A questo mix di giochi, onestamente esaltante, sono poi aggiunti tutti i contenuti e le coccole a cui Capcom ci aveva già abituato con la precedente collection. Una ricca galleria con artwork e soundtrack (quella di CVS2 è veramente memorabile), una modalità allenamento aggiuntiva con hitbox visibili, framecount e quelle cose da “nerd” per gli appassionati e anche la modalità online di cui però non possiamo ancora parlare con precisione perché… beh, qualcosa nella recensione dovremmo pur scrivere no?
Conclusioni
Capcom Fighting Collection 2 continua sull’ottima scia tracciata dal suo predecessore ed ha tutte le carte in tavola per essere un altro videogioco semi imperdibile per gli appassionati del genere, complice anche la presenza all’interno del suo pacchetto di alcuni videogiochi che mancavano da tantssimo all’appello. Noi non vediamo l’ora di menare le mani sui 2 Power Stone, voi?
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