Anteprima Sand Land | Quando Mad Max incontra Dragon Quest

sand land gameplay

Lo scorso 13 marzo siamo stati ospiti di Bandai Namco per scoprire Sand Land, il nuovo universo narrativo nato dalla mente dell’ormai compianto Akira Toriyama.

Akira Toriyama per molti è sinonimo di Dragon Ball ma in realtà ha dalla sua un ricco storico di produzioni animate e non, che vedono in Sand Land una delle sue ultime opere. Per molti parlare oggi di Sand Land significherà avere un primo contatto con quello che è l’adattamento anime del manga one shot uscito a metà degli anni 2000, ma questo non è chiaramente tutto.

C’è un videogioco di Sand Land in arrivo e abbiamo avuto modo di giocare a tale opera (che uscirà definitivamente il prossimo 25 Aprile). La nostra anteprima si è basata su quattro tranci di gioco, con sezioni diverse di gameplay e di storia.

Una terra in cerca di rinascita

Dopo aver affrontato anni di calamità naturali e conflitti, il mondo si trova ora privo della sua principale fonte di acqua, poiché il fiume che una volta la forniva si è prosciugato da tempo. Le uniche provviste d’acqua sono ora in mano a un re tanto avido quanto inetto che le rivende al popolo assetato a caro prezzo. Lo sceriffo Rao, stanco dell’avidità del re, si rivolge ai demoni di Sand Land per chiedere aiuto nella ricerca di una nuova fonte d’acqua.

Il principe demoniaco Beelzebub e il suo compagno Thief accettano di unirsi a Rao in questa missione; i tre dovranno affrontare non solo i pericoli delle Sand Land ma anche terribili complotti politici in una lotta per la libertà e la sopravvivenza.

L’inizio del viaggio

L’inizio della demo parte proprio dopo l’incontro tra Rao e i demoni pronti per cominciare il loro viaggio in queste aride lande.

Ciò che però si nota subito è che, se nell’anime Rao è il vero protagonista della storia, nel videogioco l’attenzione è spostata principalmente (anche per motivi di gameplay) sul Principe Beelzebub: il “giovane” demone infatti si dimostra fin da subito un concentrato di agilità e potere demoniaco grazie alla quale può sbaragliare senza sforzo i nemici che gli si parano davanti; in tale frangente Rao finisce più per ricoprire il ruolo di personaggio di supporto che copre le spalle al protagonista. Fortunatamente grazie a un sistema di abilità e tecniche potremmo rendere i personaggi di supporto realmente utili all’interno dell’esplorazione e dell’avventura, offrendo al giocatore modo per personalizzare la propria esperienza.

In questa prima parte abbiamo avuto modo vestire anche i panni di Thief, personaggio che come suggerisce il nome (ladro in inglese), ci permetterà di intrufolarci negli accampamenti senza essere visti per recuperare preziose provviste. Attraverso degli indicatori sulle teste degli NPC sarà facile capire se le nostre azioni destano sospetti oppure se le nostre tracce si perderanno nella sabbia.

La prima parte della nostra esperienza si è chiusa con il recupero dell’iconico carro armato e del primo accenno di personalizzazione e combattimento dei veicoli, feature di cui parleremo più nel dettaglio più avanti.

In viaggio verso Forest Land

La seconda sezione di gioco che ci è stata proposta è ambientata più avanti nella narrativa, con i nostri protagonisti ben intenzionati a raggiungere le Forest Land, un territorio ben più ospitale delle lande sabbiose che danno il nome all’opera ma, purtroppo, soggiogato da un esercito spietato. In questa sezione abbiamo avuto accesso a una vasta gamma di veicoli con la possibilità di poterli cambiare al volo a seconda delle diverse situazioni.

Durante il nostro viaggio ci troveremo infatti ad affrontare un vero e proprio dungeon pieno di puzzle nella quale dovremo usare le particolarità di ogni veicolo; ad esempio il Jump Bot sarà perfetto per le sezioni platform mentre l’hovercraft ci permetterà di superare con facilità interi specchi d’acqua. Durante la nostra esplorazione del dungeon abbiamo anche avuto la possibilità di esperire da vicino la nostra prima bossfight, stavolta contro un’enorme piovra che abbiamo dovuto affrontare guidando l’hovercraft con attenzione.

Approdati nelle Forest Land faremo la conoscenza di nuovi personaggi e nemici oltre che a nuove parti stealth, questa volta continuando a controllare Beelzebub il quale però potrà spaventare le ignare guardie neutralizzandole.

Battaglia in campo aperto

La terza sezione della nostra anteprima ci ha permesso da scoprire come funzionano i combattimenti tra veicoli, vivendo da vicino una vera e propria guerra tra carri armati all’interno del deserto delle Sand Land. La sezione, tra le varie, è stata la più striminzita in termini di tempo ma abbiamo comunque potuto vedere da vicino il ricco comparto di personalizzazione del nostro veicolo: torretta, cingoli, scafo, protezioni, motore e tanto altro offrono un’interessante base di partenza per andare a lottare contro gli avversari.

La missione ci ha poi messo di fronte a una serie di gruppi di carri armati nemici ognuno comandato da un capitano dotato di un’arma speciale per poi culminare in una boss fight contro il Generale Rosetta, generale dell’esercito reale delle Forest Land.

Libertà di movimento

L’ultimo segmento del gioco ci ha permesso di vedere quello che plausibilmente faremo durante la seconda metà di Sand Land (complice anche il numero di elementi di gioco sbloccati da quanto abbiamo potuto vedere nella demo).

Il mondo di gioco, infatti, sarà liberamente aperto e ci sarà data la possibilità anche di girare liberamente al suo interno, così da completare missioni secondarie per ottenere sempre più pezzi per personalizzare i nostri veicoli.

Tra quelle che abbiamo potuto provare, le missioni secondarie che ci sono sembrate più interessanti da portare a termine sono quelle legate alle corse con i veicoli e prevediamo grandi cose per il gioco completo, una volta che avremo modo di comprendere nell’interezza il livello di personalizzazione possibile per i giocatori.

Veicoli, Veicoli, Veicoli

Si tende a ricordare Toriyama per tutta una narrativa e una costruzione visiva fatta di muscoli, combattimenti ipercinetici e personaggi iconici ma è inutile girarci attorno; i più studiati tra voi lettori sicuramente ricorderanno l’amore che Akira metteva nella realizzazione dei veicoli meccanici, complice anche il suo background in disegno industriale prima di approdare al mondo del fumetto.

Le copertine dei manga del maestro o anche soltanto le opening giapponesi delle sue opere erano spesso intarsiate da questi veicoli fantasmagorici, tra i futurismo e il retrofuturismo, caratterizzati da rotondità intelligenti e da un sapiente uso del tratto per costruire oggetti verosimili e affascinanti.

La cosa è rimasta costante dai tempi di Dr. Slump e Arale fino ai giorni nostri, con Sand Land ed è proprio in quest’ultima opera che gli straordinari concept di Toriyama riescono a ricevere lo spazio e l’attenzione che meirtano.

Sand Land, infatti, ruota in maniera quasi completa intorno a motocicilette, buggy cars, carri armati, veicoli monoruota, mecha personalizzabili, carri armati e accrocchi di vario genere, tutti personalizzabili in maniera molto dettagliata: dai componenti ai colori, passando per i dettagli e i vari adesivi. Se si vuole affrontare il mondo ostile e sabbioso di Toriyama, insomma, con Sand Land si troverà il modo per farlo in una maniera coloratissima.

Quali sono le nostre prime impressioni?

Sand Land è un titolo che ci ha subito conquistato grazie ad una direzione artistica impeccabile, il tocco di Toriyama si sente e ci porta in un nuovo mondo colorato e dai paesaggi mozzafiato abitato da tantissimi personaggi strambi come solo lui ci ha abituato, il tutto accompagnato da una fantastica colonna sonora. Questo tripudio artistico però lascia però un po’ la bocca asciutta (e non per la sabbia) se si va ad analizzare il gameplay con un occhio più critico.

Quello che dovrebbe essere il core del gioco, ovvero la guida e il combattimento con i veicoli, è purtroppo la parte che al momento ci ha meno entusiasmato meno, complici comandi un po’ farraginosi che assegnano alla levetta sinistra del pad l’interezza dei movimenti mentre alla levetta destra è affidata la mira. Per quanto riguarda i combattimenti tra veicoli, invece, non ci è parso di notare nulla di effettivamente innovativo che non avessimo visto in giochi con meccaniche simili anche nel passato e la realizzazione imperfetta del sistema di controllo non sembra aiutare.

Per il resto il gioco ci è sembrato alternare sapientemente le sezioni stealth, che costituiscono degli ottimi puzzle e parti action che strizzano un po’ l’occhio ai musou tanto cari al mercato nipponico. C’è però da dire che la parte di esplorazione è sicuramente ben riuscita e guidare in queste terre sconosciute accompagnati solo dal rombo del motore ed una musica rilassante è sicuramente la parte meglio riuscita.

Insomma Sand Land è un titolo che continua a stuzzicare la nostra curiosità anche se dopo un primo approccio non ha soddisfatto appieno le nostre aspettative. Aspetteremo quindi di poter vedere il suo pieno arsenale in fase di recensione prima di lanciarci in giudizi avventati.