Severed Steel | Anteprima (PC): il più dolce attacco epilettico della mia vita

severe steel

Se c’è una cosa particolarmente bella di questo lavoro è di poter ricevere dei giochi completamente sconosciuti e scoprirne le qualità prima degli altri.
In tal senso Severed Steel è forse il caso più lampante di questa possibilità per me che scrivo su Player.it da davvero parecchio tempo: mai prima di stavolta mi era capitato un titolo tanto galvanizzante quanto sconosciuto.

Partiamo dall’inizio inizio: in redazione cercano qualcuno per fare un anteprima per questo gioco, un certo Severed Steel, con annesso trailer di presentazione.
Guardo il trailer e al decimo secondo metto in pausa, cambio finestra e scrivo in chat

Severed Steel voglio farlo io, grazie mille.

Cosa avevo visto per saltare immediatamente sopra il carro del “questo gioco sembra interessante?”

Detto fatto: un mondo cyberpunk dove sparare a suon di acrobazie, evitando proiettili attraverso un vasto numero di meccaniche mentre si corrono sui muri e si distruggono soffitti con uno speciale cannone. In sottofondo una cazzutissima colonna sonora fatta da pattern batteristici sintetizzati e incollati tra di loro, manco fosse un arrabbiatissimo rave anarco moderno in uno scalcinato hangar industriale a metà anni duemila.

Severed Steel aveva già fatto clic in una parte piccina del mio cuore.

Primo approccio

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Il primo approccio con la beta di Severed Steel, la seconda del suo ciclo vitale, è stato un po’ spigoloso.

Complice un’interfaccia utente non esattamente comprensibilissima il titolo di Greylock Studios sembra fin da subito una di quelle produzioni indipendenti fatte con due spiccioli e tanta voglia di fare, senza il polish di titoli che hanno la possibilità di chiamare a supporto della produzione un UI/UX Designer.

Il menu principale puzza fin da subito di estetica Y2K, con forme geometriche spigolose, colori smorti e accostamenti non folgoranti. Le opzioni a nostra disposizione non sono molte e, dopo esserci assicurati di poter girare tutto questo ben di dio a 60 frames al secondo, è giunto il tempo di cominciare la campagna.

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La campagna della beta da noi provata su struttura su una ventina di livelli di cui, quasi la metà, di tutorial. Il titolo prende per mano il giocatore e gli spiega l’enorme arsenale di possibilità a sua disposizione: salto, doppio salto, scivolata, dive bomb, corsa sul muro, calcio, calcio a muro, scatto volante.

Ogni mossa acrobatica permette al giocatore di evitare i fiumi di proiettili che, da una parte all’altra dello schermo, voleranno per praticamente il novantanove percento del tempo. Queste mosse si possono concatenare tra loro per superare ostacoli ambientali e prendere velocità, permettendoci di esplorare le ristrette mappe di gioco in pochissimo tempo.

Con l’apparizione dei primi nemici si mostra in tutta la sua bontà il gunplay di Severed Steel.
Il titolo è caratterizzato da un gunplay dove non è tanto la precisione a contare ma la coordinazione mano occhio, dove stare fermi equivale ad accelerare il proprio decesso.
Le armi hanno proiettili limitati e non esiste ricarica, per poter proseguire è necessario abbattere a colpi di arma da fuoco gli avversari ed utilizzare le loro armi per continuare la mattanza.

Le cose si complicano (gioiosamente per il nostro cervello, chiaramente) quando a metà demo abbiamo potuto mettere le mani sull’hand cannon, arma capace di distruggere le pareti ed elemento indispensabile per poter proseguire all’interno delle convolute architetture dal gradevole level design.

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Il compito primario dell’hand cannon è quello di permetterci di accedere a nuove aree attraverso la distruzione dell’ambiente, elemento che può essere sfruttato saggiamente anche per completare livelli senza nemmeno sparare un colpo.
Già questo è elemento di quanto il level design permetta degli approcci multipli al giocatore, deliziando sia lo speedrunner che il giocatore alla ricerca di un nuovo angolo per sparare ad un nemico più forte del previsto.

Come le altre armi l’hand cannon ha una cartucciera limitata che si ricarica soltanto eliminando avversari, sottlineando quanto comunque resti centrale la mattanza all’interno dell’impianto ludico di Severed Steel.

Nel corso dei sopracitati venti livelli abbiamo potuto osservare anche una certa gradevolezza nell’ideazione delle mappe di gioco che, pur avendo uno stile grafico quasi sempre riassumibile in “ipertecnologia al neon in salsa cyberpunk” ha un sapore gradevolissimo, che ha bisogno giusto di un pizzico di varietà in più a livello artistico.
Discorso totalmente positivo va fatto invece per l’inventiva dello sviluppatore nel coniugare il level design al divertimento che, al netto di piccoli problemi d’orientamento in certe mappe (dove non si capisce bene cosa si debba fare per colpa di obbiettivi piuttosto sibillini) è sempre di alto livello.

Le mappe dove sono ambientate le nostre gesta sono perfetti parchi giochi dove poter sfruttare in maniera importante e continua tutte le meccaniche che abbiamo sopra descritto, senza mai rinunciare al divertimento.

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Tutto questo ben di dio viene fatto visualizzare a schermo ad una velocità gargantuesca con moltissimi effetti di luce, regalando un esperienza visiva complessivamente non troppo distante dagli eccessi quasi psicotropi dell’indimenticato Wipeout per Playstation 1.
Severed Steel è velocissimo, fortissimo e onestamente in grado di mettere in ginocchio anche gli occhi più rocciosi visto lo stile tagliente.
Se non si è epilettici questo gioco, già da ora lo diciamo, ha l’odore del must buy.

Non solo campagna

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Nella versione beta da noi provata Severed Steel includeva anche un’interessante modalità arcade dai presupposti molto interessanti. Questa modalità ci ha permesso di rigiocare le mappe che avevamo sbloccato in campagna in una delle cinque possibili difficoltà con delle sfide extra o dei modificatori extra.

Completare una mappa porterà il giocatore ad accumulare una certa quantità di punteggio che ci permetterà, letteralmente, di aumentare di livello e sbloccare nuovi contenuti come sfide, mappe e sopratutto modificatori.

I modificatori, nello specifico, permettono al titolo di traslare in maniera particolare l’esperienza di gioco offrendo modalità diverse o costringendo il giocatore a manovre folli soltanto per poter effettuare un’uccisione.
L’idea finale è che questa modalità all’interno di un gioco con una sessantina di livelli sia in grado, da sola, di tenere il giocatore attaccato allo schermo per qualche decina di ore, magari aggiungendo elementi come armi alternative o nuovi oggetti utilizzabili.

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Gli elementi di gameplay da noi sperimentati ci hanno convinto della bontà complessiva dell’esperienza. Severed Steel mette insieme, come giusto titoli come Titanfall hanno saputo fare, un gunplay preciso ed un sistema di movimento dinamico spingendo rapidamente sull’acceleratore.

A incentivare questa modalità di fruizione troviamo una colonna sonora arrabbiatissima, pesantemente elettronica e adattissima all’estetica proposta dal titolo.
Con un paio di cuffie e un’ora di gioco è impossibile non galvanizzarsi un minimo.

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La natura beta del nostro provato ci ha fatto soprassedere sugli unici “problemi” della produzione: i contenuti.
I nemici da noi affrontanti nella ventina di livelli appartengono a giusto quattro tipologie diverse e nonostante l’ottima intelligenza artificiale, ad un livello di difficoltà bilanciato appaiono forse un filo troppo semplici da eliminare.
Maggiore varietà nei nemici può costringere il giocatore a reinventarsi completamente di livello in livello, spingendo sulla complessità e valorizzando quindi le abilità che servono a poter mandare avanti l’esperienza di gioco.

Severed Steel è un videogioco che promette di essere la next big thing di una qualche nicchia. Forte di un estetica grezza ma fascinosa e di un gameplay al fulmicotone, il titolo della piccola software house Greylock Studios è di un divertimento raro, aiutato da una colonna sonora che porta la velocità delle connessioni tra assoni nel nostro cervello al limite fisico. Nonostante una certa economia nei contenuti, complice anche lo stato ancora in divenire del titolo, le fondamenta per mettere in piedi uno degli sparatutto in prima persona più interessanti dei prossimi anni ci sono tutte.