Google presenta una nuova funzione di chiamate AI gratuite: un’importante evoluzione di Google Duplex.
La funzione è stata potenziata con il modello Gemini 2.5 Pro. L’utente fa una ricerca su Google Search inerente, per esempio, a una richiesta di informazioni specifica, e se c’è bisogno di fare una chiamata per ottenere notizie più precise, l’AI farà partire una telefonata da gestire in autonomia per raccogliere dati circonstanziati e affidabili.
Immaginiamo di voler conoscere gli orari di un museo. Su Google le info non sono chiare: il sito ufficiale del museo non è aggiornato… E allora l’AI può fare da sé, telefonando al museo al posto dell’utente per avere subito l’informazione richiesta. A quel punto, l’utente riceverà direttamente la risposta che cercava su Google Search, senza dover parlare con nessuno.
Per decenni il telefono è stato un medium che richiedeva la voce e la presenza dell’utente. Bisognava alzare la cornetta, comporre il numero, parlare, esporre il proprio problema e ottenere informazioni. Ora, Google prova a liberarci dall’incombenza. Non serve più chiamare e ragionare con chi risponde… Ci pensa l’intelligenza artificiale.
Secondo Google, le chiamate AI ci faranno risparmiare tempo prezioso ed eviteranno ai più impazienti le antipatiche attese con i call center per ottenere facili informazioni. Siamo insomma di fronte a un altro passo nel lungo processo di delega delle nostre funzioni cognitive alle AI.
Le chiamate informative ora le fa l’AI: la novità di Google
L’altro aspetto interessante è che è tutto gratis. L’AI chiama, ma non ci sono costi extra per l’utente. Per ora le chiamate con AI possono essere fatte solo per interagire con esercizi commerciali e istituzionali. In pratica, l’intelligenza artificiale non può ancora chiamare le persone private.

Inoltre, la nuova funzione di Google è al momento attiva solo negli USA. Anche se l’azienda prevede di estenderla presto ad altri Paesi. Resta il problema della privacy… le chiamate sono gestite dall’AI, ma Google dichiara che i dati sono trattati con sicurezza e massima attenzione alla trasparenza. Ci fidiamo?
Per usare la funzione occorrono alcuni prerequisiti base su Android. L’app Gemini deve essere aggiornata. Lo stesso vale per i servizi Google. Bisogna poi accedere con un account Google per sincronizzare estensioni e permessi. È anche necessario consentire l’accesso al microfono, ai contatti e al telefono. Infine, bisognerà attivare le estensioni di chiamata e messaggi in Gemini.
Volendo, si può anche consentire l’uso di WhatsApp per messaggi o chiamate via comando vocale. A quel punto è fatta… Le funzioni di chiamata e messaggi gestite da Gemini sono attualmente in distribuzione progressiva e potrebbero comparire prima sui Pixel e poi sugli altri Android.
Ma nel tempo vedremo sempre più spesso le opzioni “Chiama per me” nelle pagine di ricerca e nelle mappe di Google. E l’assistente imparerà a gestire anche richieste più complicate.
