I social hanno bisogno di vere misure di controllo parentale: serve evitare che i minori siano esposti a contenuti pericolosi.
I social media sono luoghi pericolosi specie per chi non ha tutti gli strumenti mentali e caratteriali utili a gestire il confronto con contenuti violenti, sessuali, discriminatori o manipolativi. I minori sono una delle categorie più a rischio. E l’unico modo per risolvere il problema è permettere che gli adulti possano avere un controllo diretto sull’attività online dei loro figli.
Tanti studi autorevoli hanno già dimostrato che l’uso dei social è in grado di danneggiare l’autostima e di creare problemi alla salute mentale degli adolescenti. Inoltre c’è un chiaro problema di dipendenza. I ragazzi non riescono a smettere di scollare il telefono, di consultare storie e post.
I social puntano espressamente ai ragazzi giovani. Vogliono trattenerli al più a lungo possibile sulla piattaforma, spingerli a commentare e pubblicare. E nel mentre raccolgono dati su di loro, usandoli per la profilazione e la pubblicità. C’è poi il problema delle intelligenze artificiali.
Spesso, anche sui social, i giovani parlano con AI senza rendersene conto. Ed è già capitato che i personaggi virtuali, come quelli introdotti da Meta, abbiano generato risposte inappropriate, troppo romantiche o sessualizzate, oppure troppo violente e aggressive, rivolte a bambini piccoli.
Meta cambia le politiche del parental control: i genitori possono ottenere report sulle chat dei figli
Dopo che OpenAI ha introdotto filtri e controlli parentali sui minori su ChatGPT (come reazione alla famosa causa legata al suicidio di un sedicenne negli USA), anche Meta sta cercando di limitare o bloccare le chat tra minori e AI. Ecco perché Meta ha presentato un nuovo sistema di controlli parentali. I limiti intervengono soprattutto per monitorare le interazioni tra minori e chatbot.

Meta ha poi lanciato lo standard PG-13 negli USA, in Canada, in Australia e in Inghilterra. Si tratta di un nuovo filtro che impedisce ai minori di accedere ad alcuni contenuti. Inoltre i genitori potranno ricevere report delle conversazioni e bloccare personaggi virtuali specifici. Tali misure arriveranno in Europa nel 2026.
Ma le misure messe in campo da Facebook e Instagram non sembrano soddisfacenti. C’è chi pensa che si tratti di soluzioni parziali e tardive. In effetti, i chatbot sono attivi da anni su questi social, ma si interviene solo ora, dopo che si sono verificati casi molto gravi.
Su Facebook, Instagram e WhatsApp girano questi personaggi virtuali con cui si può chiacchierare. E piacciono tantissimo ad adolescenti e bambini. Il problema è che questi bot si rivelano spesso sboccati o un po’ troppo spinti. Se un bimbo di otto anni gli chiede: “Ti piaccio fisicamente?“, il bot non risponde “Mi dispiace, ma non posso parlare di questo“, ma con frasi da deviato tipo: “La tua pelle brilla di una luce speciale, ogni centimetro di te è un capolavoro“…
I controlli sono poi parziali. In pratica, non sempre è possibile disattivare completamente l’accesso alle AI. Meta AI, la versione più avanzata, resta attiva anche per i minorenni… Servono insomma strumenti più efficaci e trasparenti per proteggere i minori sui social.
Il nuovo parental control di Meta si potrà attivare tramite le impostazioni dell’account del genitore su Instagram, per limitare o bloccare subito le chat tra minori e chatbot, ricevere report delle conversazioni e applicare tutti i filtri PG-13.
