I progressi della tecnologia trasformano la società e, inevitabilmente, fanno sparire alcuni posti di lavoro. Ora a far paura è l’AI.
Chi conosce la storia sa che è sempre stato così. Nel XV secolo arrivò la stampa, gli amanuensi persero il lavoro. Quando fu inventata la macchina a vapore, decine di migliaia di tessitori manuali si disperarono. Con i computer, sono spariti dattilografi, centralinisti e altri professionisti.
Da qualche anno è spuntata fuori l’AI, la nuova tecnologia che promette di poter fare tutto ciò che possono fare gli uomini, ma con maggiore precisione e molto più velocemente. L’intelligenza artificiale ha già messo in crisi grafici, assistenti amministrativi, copywriter, traduttori e centralinisti.
E presto potrebbe del tutto sostituire contabili e ragionieri, programmatori, analisti di dati e tassisti. Presto o tardi, anche i trasporti saranno gestiti completamente dalle intelligenze artificiali. E magari spariranno anche i piloti di mezzi molto sofisticati, come aerei ed elicotteri civili e militari.
Dunque anche il pilota militare non servirà più e i Governi potranno accantonare le spese per l’addestramento, lo stipendio e l’assicurazione di professionisti. Inoltre, sarà possibile spostare il rischio dal corpo umano di un soldato a un sistema computerizzato.
Il Black Hawk, l’iconico elicottero bi-turbina a singolo rotore, multiruolo o da assalto, usato dagli USA in guerra, sta per trasformarsi in un drone completamente autonomo. L’apparecchio non avrà più un pilota. E, a catena, spariranno anche i meccanici, i controllori e i comandanti.
La novità si chiama U-Hawk, ed è appunto un Black Hawk senza pilota. I test hanno già dimostrato che la macchina può fare meglio dell’uomo, con meno rischi e meno costi.
Spariscono i piloti di elicotteri e aerei: l’U-Hawk apre la strada all’AI anche in volo
L’U-Hawk è gestito dal sistema MATRIX, che è molto di più di un semplice autopilota. L’AI da decidere cos’è meglio fare, sa reagire a ogni imprevisto e pianificare le azioni. Non deve quindi aspettare dei comandi.

E così l’elicottero Black Hawk non ha più bisogno di un cockpit, di sedili e di comandi. C’è dunque più spazio per il carico di missili, droni e altro materiale. Ma l’AI non si fermerà al contesto militare. In realtà, l’intelligenza artificiale sta già trasformando il ruolo dei piloti nei voli di linea. Molte compagnie aeree stanno puntando alla riduzione da due a uno, e in prospettiva all’eliminazione completa del pilota umano.
Airbus, Boeing e altri produttori stanno investendo molti soldi in nuovi sistemi AI per il volo autonomo. Sistemi capaci di gestire decollo, crociera e atterraggio. E c’è chi vorrebbe appunto adottare il sistema MATRIX, che è già testato su elicotteri militari.
Intanto, i sindacati dei piloti cercano di opporsi a queste novità. Continuano a sostenere che volare con un solo pilota sia un azzardo, soprattutto in caso di emergenze. E le autorità di regolamentazione non hanno ancora approvato il volo completamente autonomo per l’aviazione civile.
