Arriva l’IA per i professori che smaschera chi non fai i compiti: ecco MathGPT.ai

ragazzi con il telefono e Ia scritto dietro
Arriva l'IA per i professori che smaschera chi non fai i compiti: ecco MathGPT.ai - pllayer.it

Con tutti o quasi che a scuola si preparano a chiedere alle IA anche come si respira ecco una IA che invece può aiutare i professori (e gli studenti). Arriva MathGPT.ai. 

Anche il nuovo anno scolastico che comincerà tra non molto sarà un altro anno scolastico in cui scopriremo quanto gli studenti e le studentesse, e verrebbe quasi da dire di ogni ordine e grado, cercheranno di ridurre al minimo i propri sforzi facendo lavorare le intelligenze artificiali.

E mentre tanti professori e tante professoresse proveranno anche quest’anno a far comprendere l’importanza invece del ragionamento e del lavorare con la propria testa, arriva un diverso tipo di intelligenza artificiale.

Si chiama MathGPT.ai e in realtà serve proprio per evitare che gli studenti utilizzino mezzucci per barare. Potrebbe essere facilmente adottata ovunque. Ci sono infatti già molte università e istituti che l’hanno inserita tra gli strumenti di classe.

MathGPT.ai è l’IA per i professori che vogliono che gli studenti lavorino

Con lo smartphone a disposizione e con la sensazione che tanto fare i compiti non serve a nulla e porta solo via tempo a quello che piace davvero, è cresciuto in maniera esponenziale e allarmante il numero di studenti e studentesse in tutto il mondo che stanno lentamente perdendo anche le capacità di ragionamento di base, abdicando in favore delle risposte delle intelligenze artificiali che, anche con le migliori intenzioni, non forniscono un modo di ragionare ma semplicemente una risposta che, se va bene, viene mandata a memoria.

mathgtp.ai su un pc
MathGPT.ai è l’IA per i professori che vogliono che gli studenti lavorino (foto MathGTP.ai) – player.it

È diverso l’approccio della società che ha creato la piattaforma di intelligenza artificiale chiamata MathGPT.ai. Il suo scopo dichiarato è quello di costruire invece una sorta di tutor e un assistente per gli insegnanti a livello di scuola superiore e università.

La particolarità di MathGPT.ai è che neanche se le viene chiesto in maniera esplicita, fornisce risposte alle domande degli utenti. Se uno studente parla con MathGPT.ai, quello che ottiene è una sessione di tutoring con una entità che dallo schermo, una domanda dopo l’altra, porta a compiere i passi del ragionamento per arrivare alla soluzione.

Per chi invece si trova dall’altra parte della cattedra, MathGPT.ai funziona come un assistente che è in grado di produrre per esempio le domande relative a un capitolo di un libro di testo e, dato che si tratta di una piattaforma che viene attivata dalle istituzioni, c’è modo di controllare come gli studenti interagiscono con MathGPT.ai. Si può chiedere loro di inviare risposte ai quiz forniti dall’IA completi di immagini dei passaggi che hanno eseguito.

MathGPT.ai è interessante per l’approccio che ha all’utilizzo delle intelligenze artificiali in ambito scolastico. Riuscire per esempio ad avere un assistente che è in grado di seguire realmente e di rispondere alle domande degli studenti per guidare la loro comprensione potrebbe aiutare in modo importante per esempio chi si trova in condizioni diverse da quelle che sono la norma e su cui si basano tutti i materiali scolastici.

E per quello che riguarda gli eventuali problemi, le allucinazioni, il direttore di MathGPT.ai, Peter Relan, ha chiarito ai colleghi di TechCrunch che nel primo anno ce ne sono state cinque, il secondo anno una e che in questo terzo anno per ora nessuna, aggiungendo che comunque c’è una truppa di controllori umani che assicurano che tutto sia accurato.

L’unico limite è che al momento MathGPT.ai funziona solo su alcune materie scientifiche, ma la promessa della società è di ampliare il novero delle materie.