Elon Musk, con il suo potere, è diventato un problema: nascono sempre più iniziative tese a limitarne il monopolio.
Non è solo una questione di percezione. Tecnicamente, Elon Musk è oggi uno degli uomini più potenti al mondo. Per la sua straordinaria ricchezza e per il controllo diretto su varie infrastrutture strategiche, su molte tecnologie emergenti e fondamentali canali di comunicazione globale.
Non a caso lo abbiamo visto negoziare direttamente con dei Governi per l’uso dei suoi satelliti Starlink. Lo abbiamo visto presenziare alla cerimonia di insediamento di Donald Trump nel 2025 e imporsi, anche se per un breve periodo, come un ministro ombra nell’esecutivo statunitense.
Anche in Italia ci siamo posti il problema. Il potere tecnologico di Elon Musk può trasformarsi in pericolosa ingerenza politica. Ma una startup svedese, la TERASi, ha di recente presentato un dispositivo rivoluzionario chiamato RU1, che potrebbe liberare il mondo dalla dipendenza da Starlink.
Grazie alle aziende Starlink e SpaceX, Elon Musk esprime oggi un dominio quasi assoluto nelle comunicazioni satellitari e nei lanci orbitali. E il mondo si è accorto che questo poteva essere un problema nel settembre 2022, quando le truppe ucraine stavano cercando di circondare le forze russe a Beryslav.
A sorpresa, Musk ordinò a un ingegnere di spegnere la rete Starlink in quella zona. Ne risultò un blackout delle comunicazioni: tutti i droni furono spenti e l’artiglieria si ritrovò senza coordinamento.
RU1 contro Starlink: la rivoluzione satellitare che inquieta Musk
In pratica, SpaceX può decidere dove far funzionare Starlink e dove no. Ed ecco il rischio geopolitico: in quell’occasione, Musk avrebbe ricevuto pressioni da Putin e Xi Jinping per limitare la copertura in Ucraina, un Paese dove oggi ospedali, scuole, droni e artiglieria dipendono da Starlink.

La startup TERASi ha deciso quindi di sviluppare RU1, una rete che non può essere disattivata da remoto, che non dipende da un satellite, e che non è intercettabile facilmente. Tutto ciò grazie a dei fasci millimetrici stretti come laser. Si tratta dunque di una risposta tecnologica a un problema politico.
RU1 è piccolo, leggero e portatile. Si può montare su un treppiede o su un drone, e in un minuto crea una rete mesh, ovvero una rete che si auto-organizza e si adatta senza dipendere da satelliti o da infrastrutture fisse. Questa soluzione permette a chi lo usa di essere totalmente padrone della propria rete, senza dover chiedere il permesso a nessuno.
RU1 può servire anche in caso di calamità naturali, per ripristinare le comunicazioni in pochi minuti. Può essere usato in cantieri remoti, in miniere o in impianti energetici. E per Musk è un grosso problema.
