Gli utenti di TikTok lo hanno capito bene: i contenuti “puliti” funzionano poco. Più si è scorretti e meglio è…
L’algoritmo di TikTok è progettato per massimizzare il tempo che gli utenti trascorrono sulla piattaforma. E il pubblico non ama l’impegno, gli argomenti costruttivi e informativi. Preferisce spesso l’inadeguato, il paradossale, il chiassoso e il volgare.
Di conseguenza, il sistema del social cinese, finora, non ha mai valutato la qualità del contenuto in senso educativo o informativo. Un contenuto viene spinto solo se riesce a intrattenere e trattenere, indipendentemente dal fatto che possa essere poco costruttivo e formalmente corretto.
Ciò ha creato vari problemi. Moltissime associazioni hanno infatti denunciato TikTok di promuovere la disinformazione. O a promuovere i contenuti shock, fondati sulla provocazione fine a sé stessa, la polemica gratuita e la violenza verbale.
In questi anni, il social cinese è diventato un luogo d’elezione per le teorie complottiste più assurde, per la promozione di cure mediche non scientifiche o di tesi negazionistiche sul cambiamento climatico. Poi di recente sono arrivati i deepfake, con le immagini manipolate e le informazioni fuorvianti e tendenziose.
Gli USA, a livello governativo, hanno accusato TikTok di diffondere fake news su elezioni, partiti o leader politici. Oppure di non bloccare contenuti pericolosi, che mirano a minare la fiducia nelle istituzioni democratiche. Il problema è l’algoritmo: il social, come abbiamo detto, tende a spingere contenuti sensazionalistici, anche se infondati o completamente strampalati.
Arrivano le Footnotes di TikTok: è la fine della disinformazione?
Per risolvere questo problema, TikTok ha di recente introdotto una funzione chiamata Footnotes. Si tratta di un sistema di fact-checking in crowdsourcing, ovvero di una soluzione per provare a contrastare la disinformazione.

Footnotes consente agli utenti di scrivere note sotto i video per aggiungere un contesto informativo o per segnalare che si tratta di contenuti non verificati. Gli altri utenti possono poi votare le note, per indicare se sono davvero utili, chiare e affidabili. Ogni nota deve essere supportata da fonti verificate.
L’iniziativa è positiva. Peccato che la propria efficacia è ancora limitata. Innanzitutto perché nessuno sembra interessato a leggere il contenuto delle note. E poi perché i contenuti controversi non vengono in alcun modo limitati. Anche se dovranno portarsi appresso una nota che mette in evidenza il loro contenuto disinformativo, possono comunque continuare a diventare virali.
Il problema più grande riguarda poi il fatto che, secondo studi recenti, oltre il 90% delle note scritte non viene mai mostrato agli utenti finali. L’algoritmo confronta le reazioni di utenti con opinioni opposte per verificare l’imparzialità, ma questo processo è lento e poco trasparente…
