E se anche Alexa, mentre ti parla, ti propinasse un po’ di pubblicità? L’idea piace molto al CEO di Amazon che dichiara di starci pensando.
Una delle nuove frontiere del fastidio per gli utenti del mondo è il ritorno della pubblicità. Quando servizi online come YouTube, Netflix e, agli albori, Amazon Prime, hanno fatto credere che finalmente, pagando una piccola quota mensile, ci si potesse liberare del tempo perso a guardare spot pubblicitari tutti uguali, sembrava di aver trovato una soluzione a un problema che la TV in chiaro invece continuava ad avere.
Ma poi, con l’aumento dichiarato dei costi, anche le piattaforme in abbonamento si sono sentite in dovere di aggiungere piccoli spazi pubblicitari che, a lungo andare, tanto piccoli non sono più.
Ci sono ancora degli spazi non occupati dalla pubblicità. Secondo il CEO di Amazon, Andy Jassy, uno di questi spazi che potrebbe invece essere occupato sono le conversazioni che gli utenti hanno con Alexa. Come dovrebbe funzionare?
Arriva la pubblicità anche nelle conversazioni con Alexa
L’occasione per parlare della potenziale integrazione della pubblicità gestita dall’intelligenza artificiale all’interno delle conversazioni che gli utenti avranno in futuro con Alexa, e in particolare con Alexa Plus, è stata la riunione con gli azionisti per parlare del secondo trimestre di Amazon.

Il CEO ha dipinto un’immagine di persone entusiaste all’idea di acquistare device Amazon con cui poi chiacchierano e attraverso cui fanno anche shopping. Un’esperienza di shopping che, questa è la promessa, continuerà a migliorare, ma che sarà, soprattutto, un nuovo modo per inserire pubblicità in modi nuovi e più creativi.
Questo perché, leggendo le dichiarazioni, l’idea di Jassy dovrebbe essere quella di lasciare che sia proprio il chatbot con intelligenza artificiale a parlare dei prodotti. Una cosa ben diversa dagli spot preregistrati che invece ogni tanto si sentono tra una canzone e l’altra delle playlist di Alexa, e diversa da quello che si vede sullo schermo dei modelli Echo Show.
C’è però qualcosa che potrebbe porsi come un problema per chi dovrebbe accettare che i propri prodotti e servizi vengano raccontati da un’intelligenza artificiale: le società che ora pagano per avere quegli spazi preregistrati. Questo perché, per quanto tutti sembrino entusiasti di quello che anche Alexa Plus riesce a fare, il chatbot con intelligenza artificiale ha né più né meno gli stessi problemi di allucinazione di qualunque altra intelligenza artificiale. Questo significa che c’è il rischio che possa dare agli utenti informazioni errate e che poi queste informazioni errate si trasformino in un danno.
Ci vorrà quindi un po’ di tempo prima di sentire Alexa Plus bloccarsi perché deve raccontarti delle ultime offerte come in un film distopico. Ma la pubblicità, prima o poi, arriverà e molto probabilmente ci troveremo con nuovi livelli di abbonamento per riuscire a sfuggirgli.
