Atari The 400 Mini | Recensione | Un tuffo nel passato

atari 400

Ogni tanto è bello guardare anche al passato.

Certo, bellissimi i teraflops, il ray tracing e qualsiasi altra diavoleria tecnologica degli ultimi anni, ma alla fine basta molto meno per divertirsi veramente. Se avete vissuto il periodo a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 non potete ad esempio non ricordare con un certo affetto i computer di Atari a 8 bit, a partire dai modelli 400 e 800 fino ad arrivare alla serie XL e XE. Dei prodotti che sono entrati nelle case di molte famiglie dell’epoca e che ne hanno deliziato i pomeriggi grazie ad alcuni videogiochi a dir poco iconici.

Quale miglior modo di celebrare tale periodo se non con una nuovissima mini console, ossia la The 400 Mini in uscita il prossimo 28 marzo, che rivanga direttamente tutti quei ricordi collegati ai computer a 8 bit di Atari, in particolare sull’iconico modello 400. Un tuffo nel passato che abbiamo potuto fare in anticipo grazie a Plaion e Retro Games, che ci hanno permesso di provare a fondo la The 400 Mini negli ultimi giorni.

La scatola dei desideri

Nella botte piccola c’è il vino buono

La The 400 Mini è, proprio come dice il nome stesso, decisamente piccola. La console vera e propria è infatti alta solamente circa 5 centimetri, per 15 di larghezza e poco più di 13 di profondità. Un vero e proprio concentrato di nostalgia, dotato di dimensioni addirittura minori rispetto a quelle del THECXSTICK, una replica dell’originale joystick del CX40 che svetta sulla The 400 Mini con i suoi 10 centimetri abbondanti di altezza.

La struttura mignon della console non deve però ingannare: la The 400 Mini è infatti stata ricreata alla perfezione basandosi sull’iconica Atari 400, senza lesinare minimamente sulla qualità della riproduzione. Ognuno dei tasti è infatti presente proprio dove dovrebbe essere, con quelli della tastiera che sono anche in sovrimpressione e piacevoli al tatto, per quanto ovviamente non funzionanti. Bellissimi poi sia il cavo HDMI che quello di alimentazione, entrambi del medesimo colore della The 400 Mini e contraddistinti del logo Atari: delle piccole chicche che fanno notare ancor di più la grande cura riposta in questa operazione. Peccato solo per l’assenza dell’alimentatore a cui collegare il cavo, ma si tratta del resto di un qualcosa a cui siamo stati abituati negli ultimi anni anche con prodotti ben più costosi.

La The 400 Mini e il THECXSTICK in bella mostra

La The 400 Mini presenta sul lato frontale ben quattro ingressi USB, per giocare tramite joystick, tastiera o altro fino a quattro persone insieme. Sul retro, invece, il pulsante d’accensione, l’ingresso HDMI e quello per l’alimentazione e, infine, un’ulteriore porta USB per caricare altri giochi. A differenza dell’ Atari 2600+ di cui vi abbiamo parlato qualche mese fa non abbiamo il logo Atari illuminato ad avvertirci che la console è accesa, bensì un piccolo led rosso alla destra della tastiera come nella versione originale.

Se avete adorato l’originale computer casalingo a 8 bit di Atari, questa versione mini vi farà sentire subito a casa appena la terrete in mano, trasportandovi in un istante nei dorati tempi che furono.

Tra passato e novità

La The 400 Mini è praticamente plug&play. Una volta collegata alla corrente e allo schermo passeranno infatti pochissimi istanti prima di potervi dare alla pazza gioia. Tolto il primo accesso, in cui fra selezione della lingua e degli heartz a schermo perderete poco più di una decina di secondi, passa infatti veramente un attimo tra il premere il pulsante d’accensione e il poter entrare in gioco.

I titoli disponibili, di cui vi parleremo meglio a breve, sono disposti in un semplice e intuitivo carosello, davvero grazioso da scorrere. A onor del vero i primi minuti con il THECXSTICK sono stati un po’ confusionari, dato che ci abbiamo messo un po’ a capire la disposizione e il nome dei vari pulsanti – uno grande rosso, due sul retro e quattro nella ghiera del joypad – e più di una volta abbiamo compiuto inavvertitamente un’azione al posto di un’altra. Dopo qualche decina di minuti di utilizzo tale spaesamento in ogni caso comincia a sparire, lasciando spazio al divertimento.

La cura per i dettagli è sicuramente notevole

Ad arricchire ulteriormente l’esperienza sono poi delle feature che migliorano decisamente la qualità delle vostre partite. È ad esempio possibile creare dei salvataggi e riprendere in seguito qualche match, senza dover per forza iniziare nuovamente ogni volta che si accende la The 400 Mini. Nel caso veniate interrotti da imprevisti o quant’altro, nessun problema insomma: vi basterà salvare e ritrovare in seguito il gioco esattamente come l’avete lasciato.

La vera novità, che farà forse storcere un po’ il naso ai puristi ma che noi abbiamo trovato utilissima, è invece la possibilità di poter riavvolgere gli ultimi 30 secondi di gioco e poter così annullare qualche drammatico errore fatto in precedenza. Un qualcosa, soprattutto in titoli non esattamente semplici come quelli che hanno contraddistinto la generazione a 8 bit di Atari, che è una vera manna dal cielo. Se tale feature non fa per voi vi basterà ignorarla e godervi l’esperienza dei titoli della The 400 Mini senza filtri e migliorie di sorta. Una situazione win win per tutti insomma.

A livello di pura resa estetica sono poi presenti delle cornici da abbinare alla classica risoluzione in 4:3 dell’epoca e un’immancabile e apprezzatissimo effetto CTR per ricreare la resa del tempo. Se preferite è anche possibile utilizzare l’opzione “Pixel perfect” che rende la risoluzione più simile a quelle a cui siamo abituati al giorno d’oggi.

Spostandoci infine sul lato tecnico è bene specificare che la mini console Atari supporta una risoluzione di 720p (il buon vecchio HD Ready) ossia HD ready, a 50/60 hertz. Se a prima vista potrebbe sembrarvi poco, soprattutto considerando come oggi siamo abituati ai 4K che propongono una risoluzione nove volte superiore al 720p, in realtà alla prova dei fatti la differenza non è così evidente. I giochi della The 400 Mini si vedono infatti alla grande anche se riprodotti a risoluzioni minori di quelle dello schermo, con la nostra prova che è ad esempio stata eseguita su un Quad HD e non ci ha creato problematiche di sorta.

Una cornucopia di divertimento

Ma cosa è una mini console senza quelli che sono i giochi? Ovviamente nulla e Atari questo lo sa benissimo, dato che ha infarcito il proprio prodotto di ben 25 differenti titoli pronti all’uso che, per comodità, vi riportiamo di seguito in ordine rigorosamente alfabetico:

  • Airball
  • Asteroids
  • Basketball
  • BattleZone
  • Berzerk
  • Boulder Dash
  • Bristles
  • Capture the Flag
  • Centipede
  • Crystal Castles
  • Elektraglide
  • Encounter!
  • Flip and Flop
  • Henry’s House
  • Hover Bovver
  • Lee
  • M.U.L.E.
  • Millipede
  • Miner 2049er
  • Missile Command
  • O’Riley’s Mine
  • The Seven Cities of Gold
  • Star Raiders II
  • Wavy Navy
  • Yoomp!
Avete smesso di giocare? La The 400 Mini è anche un bellissimo pezzo da esporre nella propria libreria

Non siete soddisfatti da questa lista e volete giocare a qualcos’altro? Nessun problema: la The 400 Mini è compatibile con qualsivoglia altro titolo dell’intera gamma dei computer Atari a 8 bit, a partire dal 400 fino ad arrivare al 800XL, oltre che con tutto ciò che è uscito per la console domestica Atari 5200. Per arricchire il parco titoli della The 400 Mini con opere aggiuntive vi basterà caricarle su un supporto USB, come una semplicissima chiavetta, e collegarla a una delle porte della mini console. Un’operazione semplice e immediata, che farà comparire nel menu una sezione dedicata a questi giochi aggiuntivi.

Giudizio finale

La The 400 Mini è insomma un’ottima mini console, che riesce a replicare alla grandissima il leggendario home computer di Atari grazie a una riproposizione colma di dettagli e piccole chicche. Sebbene il parco titoli a disposizione sia più che dignitoso è assolutamente lodevole il fatto che possono essere caricati tramite chiavetta USB altri giochi, così come il fatto che è possibile connettere fino a 4 differenti dispositivi come joystick o tastiere alla The 400 Mini. L’unico appunto è sul prezzo, forse un po’ troppo elevato, ma se avete amato l’originale e volete farvi un bagno di nostalgia difficilmente rimarrete delusi da questo lavoro di Atari.