Queste stelle sono immensamente più grandi della nostra | Alla ricerca delle stelle XXXL

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Ce ne sono a centinaia e tutte in un’unica nebulosa.

Se c’è una cosa di l’uomo non si sazia mai sono le fotografie dello spazio profondo che vengono effettuate dai telescopi spaziali. Sarà che per tutta la storia dell’uomo, mai si è potuto osservare lo spazio profondo con il dettaglio che siamo in grado di fare da 50 anni a questa parte. Prima con Hubble e ora con James Webb (ma sono entrambi ancora un funzione) la storia della fotografia astronomica si è completamente rivoluzionata, e i tempi di Galileo sono ormai lontani da un bel po’. Le fotografie accumulate negli anni ci hanno permesso non solo di viaggiare con la fantasia, ma di testimoniare con i nostri occhi l’insondabile mistero e meraviglia delle galassie, la forma degli astri e dei pianeti, le luci e i colori delle nebulose e gli effetti fantasmatici dei buchi neri che tutto inghiottono.

Ora l’ennesimo regalo del telescopio spaziale James Webb si è stato recapitato comodamente a domicilio grazie alle fotografie diffuse via web di una nebulosa molto particolare, poiché racchiude al suo interno un ammasso di stelle che definire gigantesche è riduttivo!

A caccia di nebulose

La galassia del Triangolo
La galassia del Triangolo

La nebulosa in questione è la NGC 604, è situata nella galassia del Triangolo, oggetto numero 33 del catalogo di Charles Messier. Si tratta di una galassia a spirale relativamente vicina alla nostra: dista “solo” 3 milioni di anni luce dal nostro pianeta. Tra le galassie cosiddette “non nane” è la seconda più vicina alla Via Lattea dopo la galassia di Andromeda. Dunque si trova in una posizione privilegiata per essere osservata e studiata a dovere, ed in effetti è da parecchio tempo che l’uomo conosce la sua esistenza. Precisamente dal 1654 o forse qualche tempo prima, anno in cui fu osservata per la prima volta dall’astronomo italiano Giovanni Battista Hodierna. Più tardi, nel 1764, l’astronomo francese Charles Messier la catalogò ufficialmente con la sigla M33.

Come tutte le galassie, anche il Triangolo contiene al suo interno una vasta gamma di corpi celesti, tra stelle, pianeti, asteroidi eccetera. Racchiude anche diverse nebulose, che sono definite come agglomerati interstellari di polvere, idrogeno a plasma. Solitamente è all’interno di questi ammassi che si innescano le reazioni nucleari che danno origine alle stelle, e spesso se ne formano a mucchi: in questo caso si parla di nidi spaziali. Tuttavia ancora oggi non conosciamo esattamente tutti i fenomeni e i fattori che concorrono alla formazione dei nidi, e infatti esiste un progetto di ricerca atto proprio a questo scopo: prende il nome di PHANGS, e si propone di scandagliare ben 100.000 nidi stellari distribuiti in 74 galassie diverse. Tramite l’osservazione di questi sistemi possiamo comprendere meglio i fenomeni gassosi e le altre reazioni che portano alla formazione di nuovi ammassi stellari. Ovviamente tali osservazioni non sarebbero state possibili senza l’ausilio di un telescopio spaziale che, gravitando in orbita, elimina le rifrazioni causate dai gas dell’atmosfera terrestre (nonché le luci causate dalle attività umane) permettendo di ottenere fotografie dal livello di dettaglio e pulizia che sarebbero impossibili se scattate dalla superficie terrestre.

L’osservazione della nebulosa ha permesso di ottenere scatti incredibili e di scoprire stelle di formato extra-large.

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Una spettacolare fotografia della nebulosa NGC 604 scatta

La nebulosa NGC 604, dalla “giovane” età di 3,5 miliardi di anni, rappresenta un caso unico nell’attuale cartografia astronomica poiché gli scienziati non conoscono nessun altro punto dell’universo in cui ci sia una tale concentrazione di stelle giganti. Ma cosa significa “giganti” relativamente alle dimensioni di una stella?

Cerchiamo di ottenere un metro di paragone. Se consideriamo il nostro pianeta, il diametro della Terra è di 12742 chilometri. Come sappiamo, non si tratta certamente del pianeta più grande del sistema solare. Pur essendo di dimensioni ragguardevoli, il nostro pianeta ha una diametro che è 11 volte più piccola di quella di Giove, ad esempio. Già immaginare un pianeta che abbia un diametro 11 volte maggiore del nostro ci riesce difficile da immaginare. Ma vi siete mai chiesti quanto sia grande il Sole? Ebbene, il nostro astro ha un diametro di 1 milione e 392.000 chilometri, il che significa che è 109 volte quello della Terra. Insomma si tratta di un corpo celeste di fronte al quale il nostro pianeta è quasi un puntino insignificante.

Eppure tutto questo è ancor nulla rispetto ad alcune stelle XXL che si trovano nella nebulosa NGC 604: alcune di esse infatti arrivano ad avere una massa 100 volte più grande di quella del Sole! Riuscite ad immaginare un corpo celeste di simili dimensioni? E ora immaginate che ve ne siano diverse centinaia tutte ammucchiate in uno spazio (molto) relativamente ristretto. Et voilà, avrete di fronte a voi la nebulosa in questione. Come capirete si tratta di condizioni talmente particolari da essere uniche, almeno al nostro stadio di conoscenze attuali. Ecco perché di recente il telescopio James Webb è stato indirizzato verso questo punto dell’universo, regalandoci nuove emozionanti scatti di cui potete osservarne uno qui sopra.