Crescono gli abbonamenti per YouTube Premium, in barba a chi utilizza Adblock

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Durante il corso dell’ultima chiamata sugli utili dell’anno, Google ha rilasciato un sacco di nuove informazioni riguardanti i suoi ricavi e tra queste informazioni figura anche il quantitativo di utenti che hanno un abbonamento a YouTube Premium.

Il 2023 ce lo ricorderemo per molte cose; tra queste sicuramente figura anche l’inizio di una serrata lotta da parte di YouTube contro il mondo degli strumenti che impediscono all’utenza di guardare le pubblicità durante l’utilizzo del servizio.

Inutile girarci intorno: la stragrande maggioranza di chi ha la possibilità fruisce di YouTube come di internet utilizzando un adblock. Un ventennio di onnipresenza dei messaggi pubblicitari in rete non ha fatto altro che creare un’utenza poco disposta alla pubblicità prima della fruizione dei contenuti. 

A questo bisogna inoltre aggiungere le strategie pubblicitarie estremamente aggressive utilizzate dalle concessionarie, che letteralmente tappezzano i siti, i video e i contenuti con spot pubblicitari a volte nemmeno skippabili; davvero, non si stupisce nessuno del grande numero di adblock in utilizzo nel 2023.

Chiunque voglia fruire di YouTube in maniera gradevole senza dover installare AdBlock o andare contro la sua morale non ha altra soluzione che abbonarsi a YouTube Premium, l’abbonamento messo a disposizione da Google. Per quanto venga percepito un abbonamento che nessuno farebbe mai, i dati rilasciati dall’azienda raccontano una storia diversa.

Cento milioni di utenti paganti non sono pochi

Durante il corso dell’ultima chiamata sugli utili di tutta Alphabet, l’holding che controlla Google e una pletora di altre giganti della tecnologia, è stato rivelato che YouTube durante il corso del 2023 ha raggiunto la soglia dei cento milioni di utenti paganti sommando YouTube Premium e YouTube Music.

Rispetto all’anno precedente c’è stato un aumento del 25%, permettendo a YouTube di passare da 80 milioni di utenti abbonati a 100 milioni. Tutto questo ha permesso all’azienda di raccogliere circa 15 miliardi di dollari soltanto dagli abbonamenti durante il corso del singolo anno.

A corredo di ciò bisogna aggiungere ciò che ha dichiarato Philipp Schlinder, Chief Business Officer di Google:

“YouTube Music e Premium hanno ottenuto buoni risultati; gli utenti Premium riescono a portare più valore ai nostri partner e a YouTube di quanto non facciano gli utenti che invece guardano le pubblicità. In media, con ogni iscrizione aggiuntiva a Premium, riusciamo a far aumentare i guadagni per i creatori di contenuti, chi realizza le musiche, i partner multimediali e YouTube stesso. “

Niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che è legittimo avere un briciolo di preoccupazione per quanto riguarda il futuro di queste pratiche, con sempre più spinte gentili da parte della piattaforma per far iscrivere gli utenti al servizio.

Anni di tentativi e pratiche opinabili

Qualcuno si ricorda questo?

Google ha lanciato Youtube Music durante il corso del 2015; quello non fu il primo abbonamento per la piattaforma, che già aveva da qualche tempo annunciato YouTube Red. Quest’ultimo poi rimodellato nel 2018 sotto il nome di YouTube Premium, concedeva agli utenti abbonati contenuti esclusivi realizzati dai content creator più in vista dell’epoca oltre che la possibilità di fruire di YouTube senza pubblicità.

Questo non ha risolto il problema degli utenti non paganti tanto che YouTube, come anche anticipato in apertura, ha inasprito la sua lotta nei confronti degli adblocker e di tutti quegli strumenti che violano i suoi termini di servizio. 

Nel tentativo di convincere più utenti a passare agli abbonamenti la piattaforma ha anche sperimentato con diverse soluzioni, come obbligare l’utenza a guardare molteplici pubblicità non saltabili o nascondere le risoluzioni più elevate dei video dietro il pagamento dell’abbonamento. Tra questi tentativi troviamo anche l’introduzione di… mini giochi o video con il bitrate aumentato, così da far ingolosire un maggior numero di utenti..

Al momento YouTube Premium è disponibile in oltre 100 paesi; tra questi gli ultimi arrivati (a Dicembre 2023) sono Algeria, Cambogia, Ghana, Iraq, Giordania, Kenya e Senegal. Non ci sono informazioni specifiche in relazione a quali degli esperimenti portati avanti dalla compagnia ha permesso all’azienda di guadagnare un maggior numero di utenti abbonati.

A metà 2023 la compagnia aveva aumentato i prezzi dell’abbonamento per controbattere l’inflazione e la maggior quantità di servizi offerti con lo stesso; non è da escludere che nel corso dei prossimi anni gli aumenti continueranno a fare capolino.