Microsoft pronta a fare cassa: le banche useranno chatGPT

MICROSOFT VENDERà AI BANCHIERI CHATGPT

Superati i rischi per la privacy ChatGPT sta per essere venduto alle aziende da Microsoft ad un costo esorbitante

Il rispetto della privacy degli utenti è sempre stato un problema per ChatGPT. Il bot di OpenAI non aveva un sistema di protezione adeguato per ricevere i dati personali degli utenti, anzi, addirittura salvava tali dati in maniera indiscriminata. Motivo per cui per oltre un mese il Garante della Privacy italiano ne ha bloccato l’utilizzo ed altri paesi si sono accodati alla decisione.

Dopo questo inciampo, però, ChatGPT è stato migliorato ed è stato aggiunto proprio un sistema in grado di tutelare la privacy. I rischi sono così drasticamente ridotti che adesso il bot è pronto ad essere immesso in commercio per le azienda, secondo le ultime indiscrezioni.

Microsoft è pronta a lucrare sul bot

Microsoft sta progettando di offrire una versione del chatbot ChatGPT incentrata sulla privacy a banche, fornitori di servizi sanitari e altre grandi organizzazioni preoccupate per la fuga di dati e la conformità alle normative.

Schermata di ChatGPT

Il prodotto, che potrebbe essere annunciato “nel corso del trimestre”, farebbe girare ChatGPT su server dedicati, separati da quelli utilizzati da altre aziende o da altri singoli utenti che utilizzano le versioni di ChatGPT che Microsoft sta inserendo in Edge, Windows e altri suoi prodotti.

In questo modo si eviterebbe che i dati sensibili vengano utilizzati per addestrare il modello linguistico di ChatGPT e si potrebbero anche evitare fughe di dati involontarie: immaginate un chatbot che rivela informazioni sulla road map dei prodotti di un’azienda a un’altra azienda solo perché entrambe le aziende utilizzano ChatGPT.

Ma l’IA costa

Il problema è che queste versioni isolate di ChatGPT potrebbero costare molto di più in termini di gestione e utilizzo. Il rapporto afferma che le istanze private “potrebbero costare fino a 10 volte quello che i clienti pagano attualmente per utilizzare la versione normale di ChatGPT”.

OpenAI starebbe progettando un prodotto simile “nei prossimi mesi”, un abbonamento in cui gli input forniti a ChatGPT dai dipendenti e dai clienti di un’azienda non saranno utilizzati per addestrare i suoi modelli linguistici per impostazione predefinita. La differenza principale è che la versione di Microsoft utilizzerà come backend la piattaforma Azure dell’azienda, anziché piattaforme concorrenti come Amazon Web Services.

MICROSOFT Logo

Microsoft è autorizzata a rivendere i prodotti di OpenAI in base ai termini di un “investimento pluriennale e multimiliardario” che Microsoft ha effettuato in OpenAI. A quanto pare, questo porterà le due aziende a competere per alcuni degli stessi utenti.

Le aziende corrono ai ripari

Samsung ha già vietato ai suoi dipendenti di utilizzare chatbot come ChatGPT o Bard di Google sui loro dispositivi di lavoro, dopo che un dipendente ha inserito “codice sorgente interno” in ChatGPT ad aprile.

Le istanze private di ChatGPT potrebbero consentire a questi dipendenti di trarre vantaggio da ciò che ChatGPT e altri prodotti di intelligenza artificiale generativa fanno bene senza far trapelare informazioni interne ad altre aziende o al pubblico. Aziende come Verizon, JPMorgan Chase, Citigroup e Goldman Sachs hanno adottato misure simili.