Addio Youtube Gaming! Benvenuta Youtube pre-Stadia

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Google è sempre stata una fucina di idee come aziende, anche se molte di queste non hanno avuto una vita particolarmente lunga. Un perfetto esempio di idea non conclusasi in modo prematuro risponde al nome di Youtube Gaming, la piattaforma di streaming che avrebbe dovuto rispondere in diretta ai servizi di streaming come Twitch ma che alla fine non è semplicemente riuscita ad ottenere i numeri necessari.

All’interno delle pagine del supporto di Google alla fine è comparso il triste annuncio: Youtube Gaming smetterà di funzionare a partire dal 30 maggio; la decisione di chiudere tale servizio ha avuto origine da una serie di riunioni compiute nel corso dello scorso anno da Google, preoccupata per la scarsa popolarità rispetto alla concorrenza.

Perché è successo? Perché potrebbe centrarci in qualche modo la piattaforma Google Stadia che si prepara a rivoluzionare il mondo del gaming su Pc?
Vediamo insieme le risposte a tali domande.

Youtube Gaming non sei stato abbastanza.

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Il servizio Youtube Gaming fu lanciato dalla piattaforma di Google durante il corso del 2015.
L’obbiettivo principale dell’azienda di Mountain View era quello di sfidare Twitch proponendo un alternativa, in un momento storico in cui ancora non esisteva una vera e propria piattaforma dominante. Youtube Gaming era, essenzialmente, un servizio completamente staccato da Youtube che avrebbe dovuto avere il suo traffico, i suoi utenti, i suoi inserzionisti.

Le cose così non sono andate e durante lo scorso anno la compagnia ha deciso di re-inserirlo all’interno di Youtube stessa, facendolo interagire con il resto dei servizi che normalmente usiamo all’interno della piattaforma di video streaming più popolare del globo. Parlando con Endgadget, alcuni utenti hanno portato avanti alcuni dei dannosi difetti che hanno minato pericolosamente alla popolarità della piattaforma.

L’algoritmo di Youtube Gaming sembrava premiare unicamente i portatori di giochi estremamente popolari, come l’arcinoto Fortnite; questo rendeva più difficile l’ascesa dei creatori di contenuti non intenzionati a portare quel determinato genere di videogioco e riempiva di ostacoli le strade degli outsider. Questo, unito alla devastante ascesa di Twitch che stava inziando a macinare grandi numeri, ha messo l’ultima pietra tombale sul progetto di Google.

Al giorno d’oggi Twitch è la piattaforma di riferimento assoluto per il mondo dello streaming; soltanto nel corso del 2018, secondo Newzoo, oltre 64000 creatori di contenuti hanno prodotto oltre due milioni di ore di video in streaming.

Il mondo delle live ha proposto numerosi format di successo ed ha creato incredibili opportunità di business per molti coraggiosi utenti, creando un ecosistema che si è rivelato sulla lunga durata vincente trasformando Twitch in un colosso enorme, un punto di riferimento dove centinaia di migliaia di spettatori si ritrovano per guardare in contemporanea l’annuncio di un nuovo videogioco, esattamente come è accaduto oggi per Death Stranding.

Che sia una mossa in preparazione di Stadia?

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Il fatto che Youtube Gaming sia stato inglobato all’interno della piattaforma madre, in realtà, sembra più un tentativo di Google di raccogliere le risorse e gli utenti per mostrare a tutti il suo prodotto definitivo, quello in grado di cambiare veramente le carte in tavola nel mondo del gaming: Google Stadia. Il progetto di stadia prevede la possibilità, per i giocatori, di avviare i titoli direttamente dal browser attraverso un incredibile potenza di calcolo messa a disposizione dall’azienda madre con i suoi datacenter sparsi in giro per il mondo.

Molte delle features più interessanti di Google Stadia vanno a toccare la possibilità di interagire direttamente con i creatori di contenuti e con i loro streaming, permettendo al giocatore di iniziare una partita approfittando del salvataggio del creator o giocando direttamente in una situazione identica alla sua attraverso un paio di click e l’apertura di una nuova scheda.

L’aver portato Youtube Gaming all’interno di Youtube stesso permetterà all’azienda di non disperdere l’eventuale playerbase e di standardizzare il tutto, racchiudendo ogni possibile tipo di giocatore all’interno di una piattaforma che ancora oggi non ha assolutamente eguali nel mondo dei contenuti audiovisivi per inserzionisti, spettatori medi e quantità di creatori di contenuti.

Youtube stavolta potrebbe affrontare Twitch utilizzando un arma a cui è difficile rispondere: il gaming a basso costo, senza più scogli legati all’hardware, veicolato unicamente dalla presenza di una connessione. Non è detto che Amazon abbia le tecnologie e le risorse per poter mettere in piedi un sistema concorrente in breve tempo, motivo per cui potrebbe essere un colpo difficile da affrontare anche per un colosso come quello di Jeff Bezos. La metamorfosi del tubo, alla fin fine, è già cominciata e questo è soltanto uno dei numerosi passi intermedi a cui assisteremo nel corso dei mesi che ci separano alla release del servizio di streaming.

Per scoprire Stadia più da vicino sarà necessario aspettare ancora diversi mesi: il servizio di streaming di Google arriverà entro fine anno e sarà presentato in concomitanza dell’E3 di Giugno.