Agosto ce lo siamo messi alle spalle tra una sudata e un boccheggiamento. L’autunno è alle porte e l’inverno non vede l’ora di venirci a trovare. Anche noi non vediamo l’ora che i primi freddi inizino a farsi sentire fin dentro le ossa, e cosa c’è di più bello di una sessione ai videogiochi mentre fuori piove e davanti a una tazza di cioccolata calda?
Esistono poi titoli adatti proprio a questo mood che non richiedono tempi di risposta immediati e prontezza di riflessi perché vanno quasi a simulare un lavoro da ufficio, presentando ritmi pacati riflessivi.
Ecco qui di seguito cinque videogiochi adatti a una serata fredda e uggiosa.
Coffee Talk
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Visual novel che fa della calma e della rilassatezza i suoi punti cardine. Nei panni di un barista, il nostro compito è servire i clienti e ascoltare le loro storie, capirli, assecondarli, dare loro preziosi consigli.
Ambientato in un mondo in cui umani, elfi, vampiri, licantropi, orchi, e chi più ne ha più ne metta, vivono insieme sia alla luce del sole sia al calar delle tenebre, Coffee Talk è un prodotto che tratta temi importanti come la discriminazione con classe e leggerezza.
L’atmosfera calda e accogliente del bar e i comandi intuitivi permettono al giocatore di immergersi nell’esperienza dotandosi di una bella tazza di cioccolata calda.
Papers, Please
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L’atmosfera cambia e non di poco in Papers, Please. Siamo stati assunti come ispettori di dogana in un paese fittizio (di chiaro stampo sovietico) in cui vige un regime totalitario. Il nostro compito è impedire di giorno in giorno di far varcare la frontiera a persone indesiderate al governo.
Papers, Please basa il proprio concept sui continui dilemmi morali, perché a non dare i permessi a un losco figuro siamo bravi tutti, tuttavia quando allo sportello si avvicina una madre che vuole solo ricongiungersi con sua figlia iniziano i dubbi etici sul proprio lavoro e sul senso del dovere.
Controllare documenti, leggere le circolari, timbrare, un vero e proprio lavoro da ufficio che in una fredda serata è perfetto per essere portato a termine davanti a una bevanda bollente.
Beholder
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Anche Beholder non scherza con i rimorsi e i dubbi esistenziali che potrebbero assalire il giocatore. Uno stato totalitario ci ha trovato un bel lavoro, facile facile, amministratore di condominio, cosa potrebbe andare storto?
Il problema è che il nostro ufficio non è quel che sembra e il nostro compito non è solo quello di dire ‘buongiorno’ ai condomini. Attraverso un sistema di telecamere, siamo chiamati a spiarli, origliare le loro conversazioni e tracciare addirittura dei profili.
Tutto questo per scovare eventuali sobillatori e nemici del regime. Ma chi è il vero nemico? Stiamo davvero facendo la cosa giusta? Di certo non è un lavoro che richiede sforzo fisico, possiamo starcene seduti e assaporare il nostro caffè bollente.
Please, Don’t Touch Anything
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Se c’è un grosso pulsante rosso e ci viene detto di non toccare nulla, noi non tocchiamo nulla, giusto? Mmh…
Questo puzzle game ci chiederà gentilmente di non fare alcunché, di stare buoni e tranquilli, di non combinare guai durante l’assenza del collega che ha avuto un bisogno impellente.
In realtà, interagendo qui e lì qualcosa accade, e si sa, la curiosità è come un gremlin, se viene nutrito dopo la mezzanotte diventa un mostro da cui è difficile scappare. In base a come reagiremo ai comandi che ci vengono impartiti, sbloccheremo diversi finali.
Not For Broadcast
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In questo gioco, prendiamo il controllo della regia del National Nightly News mentre un regime totalitario sale al potere. Not For Broadcast è una simulazione di “quarto potere” cioè il potere di influenzare le scelte delle persone attraverso i mezzi di comunicazione.
In cabina di regia, siamo noi a controllare ciò che le persone vedono in televisione e determiniamo cosa non è adatto alle famiglie o pericoloso per il regime. Va detto che questo titolo è molto più frenetico degli altri citati perché man mano che avanzeremo nella storia, i pulsanti da premere aumenteranno e le cose da controllare diventeranno troppe per una singola persona.
Avete presente la scena di “Vieni avanti, cretino” in cui Lino Banfi impazzisce per i troppi comandi da eseguire, seppur semplici? Ecco. Ciò nonostante, ogni tanto una sorseggiata alla vostra cioccolata calda potrete darla.