Tra retrò e culto: Power Glove Ultra

power glove ulta nintendo
Tra retrò e culto il power glove ultra

Se c’è una casa produttrice di videogiochi che non ha mai avuto paura di osare e spingere verso l’innovazione quella è sicuramente NintendoWii ha fatto la storia quando nell’ormai lontano 2006 ha rivoluzionato completamente il mondo dei videogiochi, riuscendo nell’impossibile compito di unire intere famiglie, anziani e bambini davanti ad una console.

Non si è tuttavia trattato di un caso: Nintendo ha una storia decennale di esperimenti più o meno riusciti volti a cambiare drasticamente il ruolo e il modo di usufruire dei videogiochi. Parliamo ad esempio di Virtual Boy, ingombrante marchingegno rilasciato nel 1995 che è stato a tutti gli effetti il prototipo degli attuali visori per realtà virtuale applicato ai videogiochi. Questo esperimento si è rivelato un estremo fallimento, vuoi per le obiettive limitazioni tecniche dell’epoca, vuoi per il fatto che forse il mondo non era ancora pronto ad affacciarsi al mondo del VR.

power glove ultra simulazione
Il power glove Ultra in una simulazione realistica dei movimenti

Unire retrò e culto? Power Glove Ultra ci è riuscito

Vi è, tuttavia, un altro accessorio targato Nintendo che, nonostante il suo funzionamento singhiozzante tale da renderne l’uso quasi impossibile, si è ritagliato un posto nel cuore degli appassionati ed ha ottenuto lo stato di culto all’interno del mondo nerd.

Stiamo parlando del Power Glove, buffa periferica che consiste in un guanto-controller capace di farvi diventare “l’eroe del quartiere”. Come già accennato, il Power Glove a causa della sua realizzazione primordiale risultava pressoché inutilizzabile ed ha conservato il suo fascino unicamente grazie alla sensazione di potere che si prova ad indossarlo ed essere gli artefici in prima persona di ciò che accade su schermo.

scheda illustrativa power glove ultra
La scheda illustrativa del power glove ultra

Oramai siamo nel 2017, tra un sequel di saghe di culto degli anni 80 come Blade Runner e produzioni volutamente retrò e autoironiche come Kung Fury impazza la voglia di riscoprire ed esplorare quel decennio ormai concluso. Perché quindi non reinterpretare anche il Power Glove sfruttando le tecnologie attuali?

Questa è l’idea alla base del Power Glove Ultra, progetto realizzato per passione e senza scopo di lucro da Alessio Cosenza. Power Glove Ultra è la risposta a “Come sarebbe stato il Power Glove se fosse uscito oggi?”. Realizzato grazie all’apporto di un controller Arduino, questa rivisitazione dota l’accessorio anni 80 di una responsività nei movimenti e di controllo figlia dei nostri tempi grazie alla presenza di cinque sensori, uno per dito, e un sistema di accelerometro e giroscopio. Si può vedere nel video ufficiale quanto essa sia infatti migliorata e emoziona veder realizzato il sogno di ogni bambino, ovvero il poter plasmare con la propria mano il nostro stesso destino e controllare con la sola imposizione delle dita ciò che avviene su schermo.

stanza new retro wawe power glove ultra
Un frame della stanza in pieno stile “new retro wawe” di Alessio

Tutte le novità tecnologiche applicate al guanto del potere

Sul sito ufficiale del progetto si possono leggere le caratteristiche del Power Glove Ultra:

  • Batteria con 20 ore di autonomia
  • Connessione Bluetooth con 10 metri di portata
  • Tracciamento di 5 dita (l’originale ne poteva tracciare solo 4)
  • Tracciamento del braccio a 360° grazie all’uso combinato di 3 sensori: giroscopio, accelerometro e bussola.
  • Compatibilità con il Nunchuck del Nintendo Wii, adibito a secondo controller per la mano sinistra e “potenziato” con un ulteriore Ultra Adapter
  • Compatibilità con Windows e OSX, ma anche Commodore e Vectrex (adattatori ancora in fase di sviluppo)

Ricordiamo che come ribadisce Alessio nel sito, si tratta di un prodotto non commerciale, realizzato unicamente perché “Volevo diventare l’eroe del quartiere!”. Un plauso quindi a tutti i ragazzi coinvolti nel progetto!

Link al sito del Power Glove Ultra

Sei un po’ il nostro eroe, anzi “The king of Garbatella”