Recensione: Dark Arcana: The Carnival

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Continua il trend di creare porting di titoli indipendenti già usciti su PC e piattaforme mobile per le console di ultima generazione. Tocca oggi ad Artifex Mundi, piccolo studio indipendente polacco specializzato in avventure grafiche, che porta su Playstation 4 Dark Arcana: The Carnival.

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Il titolo si presenta, appunto, come un’avventura grafica con un’interfaccia molto semplice ed immediata e, soprattutto, una storia molto carina, ben scritta e molto soddisfacente una volta arrivati alla fine. Forti di una vasta esperienza nel campo, Artifex Mundi ci porta in un mondo apparentemente innocente, quello del circo e dei luna park itineranti, per poi trascinarci in un incubo ad occhi aperti, una realtà distorta dove tutto è causa di angoscia e potenzialmente di morte e distruzione. Interpreteremo un detective incaricato di ritrovare una donna scomparsa all’interno del luna park mentre visitava la casa degli orrori assieme alla figlia. E lasciamo che siate voi a scoprire il resto, perché se l’incipit pare un po’ datato e stereotipato, il resto della storia non lo è, ma al contrario è intrigante e interessante dall’inizio alla fine. Forse inciampa un po’ nel mezzo, per colpa di scelte di gameplay che potevano essere migliori, ma si conclude comunque con una nota alta.

Dal punto di vista tecnico non potremmo avere a che fare con un gioco più semplice di questo. L’ambiente di gioco è composto da splendide tavole dipinte che ci presentano gli ambienti, le animazioni sono scarse, ma ben realizzate, ma quel che colpisce è la qualità delle illustrazioni, la cura dei dettagli e la bellezza degli ambienti, anche quelli che dovrebbero “spaventarci”.

I personaggi invece sono realizzati in tre dimensioni, e per quanto si abbia un leggero effetto maschera di cera per quanto riguarda i visi, le animazioni dei movimenti sono molto realistici, anche la scimmietta che ci aiuterà a recuperare gli oggetti troppo in alto per noi.Dark Arcana: The Carnival

Per quanto riguarda invece l’interfaccia di gioco, è veramente molto semplice. La maggior parte delle azioni le compiremo premendo il tasto X, sposteremo il cursore con l’analogico sinistro e poco altro. Si tratta di evidenziare gli oggetti o i passaggi e interagirci. Gli indizi o gli oggetti per proseguire li troveremo sia attraverso l’esplorazione dell’ambiente sia attraverso dei minigiochi molto semplici. Gli enigmi da risolvere non saranno eccessivamente difficoltosi, i minigiochi stessi sono talmente semplici che dopo un po’ diventano un tantino noiosi, ma non essendo poi così tanti non diventano un ostacolo per il completamento dell’avventura.

Dark Arcana: The CarnivalQualcosa che invece può diventarlo è il backtracking. Uno dei meccanismi base delle avventure grafiche in generale, qua diventa come le pulizie di casa, le facciamo perché dobbiamo farle e corriamo per tutta la casa tra scope, straccio, swiffer e detergenti vari il più delle volte senza una logica, e magari ci distraiamo anche per controllare Facebook o altri social network. Qui più o meno è lo stesso, nulla è mai nel suo posto logico. O per lo meno, se è nel suo posto logico – ed è cosa rara – lo dovremo utilizzare dall’altro lato della mappa, o peggio in un altro mondo proprio! Siamo fortunati che i caricamenti non esistono e il gioco è ottimizzato magnificamente – considerando che potrebbe girare tranquillamente su un Nokia 3330 non ci aspettavamo niente di meno – però fare avanti e indietro in continuazione è stancante.

Veniamo quindi ai lati negativi, perché anche i grandi – e piccoli – capolavori non sono immuni da difetti e problemi.

Primo fra tutti, è un gioco molto breve e con scarso valore di rigiocabilità, a meno che non Dark Arcana: The Carnivalsiate dei platinatori compulsivi. La storia, per quanto ben fatta, non è così interessante da dire oh adesso me lo rigioco! Seconda cosa, ma questo è un “problema” generale, non solo di Dark Arcana: The Carnival: le avventure grafiche non si adattano benissimo al pad delle console, e in particolar modo questo titolo ha un piccolo difetto per quanto riguarda il posizionamento del cursore in uno dei minigiochi. Anche se abbiamo perfettamente centrato l’oggetto con cui vogliamo interagire a volte il sistema non lo prende come corretto.

Inoltre, per la semplicità dell’interfaccia e come sono impostate certe cose, Dark Arcana: The Carnival è palesemente un gioco pensato per piattaforme differenti dalla console. Un titolo del genere fa un figurone su smartphone o tablet, e di fatto se andate a vedere le recensioni delle versioni per Android e iOS (ma anche per Steam) i voti sono molto alti. Su console non è che si giochi male, ma si gioca peggio. L’immediatezza del premere sullo schermo touch o di andarci sopra con un mouse e cliccarci sopra? Un po’ di feeling si perde!

Resta però il fatto che Dark Arcana: The Carnival è un titolo di tutto rispetto, che nonostante la mancata immediatezza del controllo tramite pad si difende benissimo anche contro titoli ben più blasonati. Soffre molto per quanto riguarda la longevità e il fattore rigiocabilità, ma se cercate un titolo scanzonato ma interessante, che vi tenga incollati al pad per un paio di intensissime ore, è il titolo che fa per voi.

Pro
Storia accattivante
Ottimizzazione quasi perfetta
Illustrazioni splendide

Contro
Molto breve
Zero rigiocabilità
Comandi leggermente imprecisi nei minigiochi

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