Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster | Recensione (Nintendo Switch 2) | Il ritorno di un classico

i personaggi di bravely default

Quando si parla di JRPG, pochi titoli possono vantare storie intriganti come Bravely Default. Pubblicato in Giappone nell’oramai lontano 2012 su Nintendo 3DS, la regina delle console portatili, il videogame di Square Enix ha da subito incarnato l’essenza degli RPG “alla giapponese”, ma portando in dote un gameplay decisamente originale.

Nato come “sequel spirituale” di Final Fantasy: The 4 Heroes of Light, l’opera è un vero e proprio ritorno alle origini del publisher nipponico, recuperando alcuni tratti dei primi Final Fantasy e mescolandoli con alcuni elementi di novità.

Il risultato finale fu un’opera talmente convincente da diventare uno dei titoli più apprezzati su 3DS, nonché una notevole boccata di aria fresca per il genere JRPG, diventando un vero e proprio franchise con altre due installazioni: Bravely Second: End Layer e Bravely Default II.

A questi titoli si aggiunge Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster, versione rimasterizzata del titolo 3DS su cui è ricaduto il non facile compito di “capitanare”, insieme ad altri videogame, il lancio di Nintendo Switch 2.

Si potrebbe discutere a lungo sulle prospettive che questa scelta comporterà, rinsaldando il legame tra Nintendo ed uno dei publisher nipponici per antonomasia, puntando su uno dei suoi titoli dal gameplay più “giapponese”, ma la domanda che ci poniamo in questa sede è una: cosa può dare Bravely Default nel 2025?

Cercheremo di darvi una risposta esauriente nelle righe che seguono.

Quattro protagonisti per quattro storie che si intrecciano

il cratere del villaggio di Norende in bravely default flying fairy
Quattro protagonisti per quattro storie che si intrecciano (Player.it)

Ci troviamo a Luxendarc, una terra pacifica ed armoniosa, che si regge sul potere di quattro enormi cristalli, al cui interno fluisce la forza degli elementi che regolano l’equilibrio che governa tutto il mondo di gioco. Tale equilibrio viene improvvisamente alterato da una forza misteriosa: una sorta di ombra oscura inizia ad avvinghiare il Cristallo del Vento, corrompendone l’energia e scatenando dei veri e propri cataclismi.

È proprio da questo momento che i nostri protagonisti, uno dopo l’altro, faranno la loro comparsa.

Dopo che un terremoto ha inghiottito il suo villaggio natale e tutti i suoi abitanti, un giovane ragazzo di nome Tiz si risveglierà nella vicina città di Cladisla e, nel tentativo di scoprire cosa abbia scatenato questo evento drammatico, si imbatterà in Agnes, la Vestale del Cristallo del Vento, a sua volta in viaggio per capire come arrestare l’avanzata dell’oscurità ed in fuga dai Cavalieri del Cielo di Eternia, una fazione rivale che è sulle tracce della ragazza.

Di lì a breve, si uniranno Edea, figlia del Gran Maresciallo di Eternia ma dal cuore e dalla morale purissimi, e Ringabel, uno giovane spadaccino che ha perso la memoria e con un misterioso diario che sembra quasi prevedere il futuro.

Questi quattro personaggi, tanto simili e tanto diversi, uniranno le loro forze per raggiungere uno scopo comune: capire che cosa stia effettivamente succedendo a Luxendarc e ristabilire l’equilibrio dei Cristalli.

Un viaggio in pieno stile JRPG

La mappa di gioco di Bravely Default Flying Fairy HD Remaster
Un viaggio in pieno stile JRPG (Player.it)

L’avventura che ci attende in Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster ha tutti i crismi e l’essenza dei giochi di ruolo nipponici, a partire proprio dai suoi protagonisti, che rientrano in quegli archetipi che qualunque appassionato non faticherà a riconoscere. Se Tiz è il personaggio “della porta accanto”, a cui è stato improvvisamente sottratto tutto ma che, per sua natura, è incapace di provare rabbia e rancore, Edea è il cavaliere senza macchia e senza paura, capace di voltare le spalle alla sua patria pur di mantenere integra la sua morale; se Ringabel è un donnaiolo tanto impenitente quanto verboso ed ampolloso, Agnes è la classica eroina condannata a portare un fardello più grande di lei, e fragile solo all’apparenza.

Nonostante le prime ore possano suggerire una narrazione superficiale e frettolosa, con tanti eventi condensati in poco tempo, la trama di Bravely Default: Flying Fairy è quanto di più “giapponese” si possa immaginare, grazie a dei toni che spaziano dal drammatico al divertente, a dei villain che non sono dei semplici malvagi, ma hanno sposato una differente visione del mondo, ed a quell’ironia di fondo che potremo percepire in diverse parti della nostra avventura.

Aggiungiamo a quanto ora detto tanti piccoli dialoghi che ci permetteranno di conoscere a fondo ciascuno dei nostri eroi e non faticheremo a comprendere quanto il titolo Square Enix rientri appieno nel genere JRPG.

Un gameplay tra classicità ed innovazione…

Il protagonista di bravely default stringe un pietra magica
Un gameplay tra classicità ed innovazione (Player.it)

Uno degli aspetti di Bravely Default che, nel 2012, maggiormente colpì pubblico e critica riguardava il suo gameplay. Sappiamo bene quanto JRPG sia sinonimo di “combattimento a turni” ed il titolo di Square Enix non andava a rompere questo binomio, ma lo arricchiva con la meccanica dei “Punti Brave”.

In buona sostanza ciascun personaggio, oltre alle classiche azioni standard, ha la possibilità di scegliere tra due diverse opzioni: “Brave” e “Default“. Nel primo caso, il personaggio potrà compiere delle azioni aggiuntive, sacrificando però un equivalente numero di turni, che verranno concessi al nemico; nel secondo, invece, il personaggio si metterà in posizione difensiva, accumulando azioni che potranno essere sfruttate nei turni successivi.

Credete di potervi sbarazzare dei vostri nemici in poco tempo? Utilizzate 3 “punti Brave” è spazzateli via! State affrontando degli avversari ostici? Utilizzate il “Default” per studiare i loro attacchi senza esporvi troppo!

Quanto ora detto aggiunge un elemento strategico di assoluta caratura al gameplay, trasformando ogni combattimento in una vera e propria partita a scacchi.

Un altro elemento di “ispirazione classica” è rappresentato dalle Classi. Man mano che progredirete nella trama di gioco, otterrete degli oggetti chiamati “Asterischi” che, se equipaggiati, faranno accedere uno o più personaggi alla classe prescelta. Sconfiggendo vari nemici otterrete, oltre ai canonici punti esperienza, anche i Punti Classe, con cui sbloccare abilità attive e passive.

Le oltre 20 classi disponibili nel gioco, tutte molto diverse e ben bilanciate, possono essere anche combinate tra di loro, ottenendo degli ibridi capaci di ribaltare le sorti delle battaglie più impegnative, garantendo possibilità di personalizzazione decisamente notevoli.

… senza neanche una ruga!

il protagonista Tiz parla con il re
… senza neanche una ruga! (Player.it)

Se è vero che l’originalità non invecchia mai, il gameplay di Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster riesce ad essere piacevole ed intrigante anche a più di 10 anni di distanza dalla sua release originale, rendendo interessante e non ripetitiva anche una meccanica divisiva come il combattimento a turni.

Il recupero del “Sistema delle Corone“, caro ai fan dei primissimi Final Fantasy, viene implementato alla perfezione, garantendo una notevole varietà alle boss fight che saremo chiamati ad affrontare.

A proposito dei combattimenti, il livello di sfida riuscirà a premiare l’approccio strategico, senza però mai risultare ostico o proibitivo e, in ogni caso, potrete tranquillamente abbassare il livello di difficoltà.

Ma andiamo direttamente al nocciolo della questione.

Cosa c’è di nuovo in Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster?

La città di Caldisla in Bravely Default
Cosa c’è di nuovo in Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster? (Player.it)

Iniziamo subito dicendo che il lavoro di Cattle Call non è stato affatto semplice ed immediato, soprattutto considerando la difficoltà nell’adattare un gioco per una console portatile (dotata, tra l’altro, di doppio schermo) ad un hardware nuovo di zecca come la Switch 2.

A livello tecnico, tutto fila liscio come l’olio, sia collegando la console alla dock station, che giocando in modalità portatile. L’impatto visivo è sicuramente dei migliori, considerando che, pur trattandosi di un gioco di diverse generazioni fa, i fondali ed i modelli dei personaggi (vero punto di forza del titolo del 2012) continuano a brillare, dando forza a quell’elemento fantasy che non deve mai mancare in un JRPG che si rispetti.

Anche le musiche hanno beneficiato dell’opera di rimasterizzazione, che ha reso giustizia ad una delle migliori colonne sonore del genere.

Tuttavia, il quesito posto a inizio recensione ci impone la massima trasparenza.

Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster di contenuti nuovi ha decisamente poco. Se escludiamo il lavoro tecnico di “svecchiamento” e di adattamento alla nuova ammiraglia della grande N, insieme a qualche miglioramento della Quality of Life (come la possibilità di velocizzare i combattimenti e quella di salvare l’equipaggiamento delle rispettive classi), l’unico elemento di novità può essere reperito nei due mini-giochi presenti più in là nell’avventura che, tra l’altro, sono stati pensati per introdurre alcune delle feature dei nuovi Joy-Con di Switch 2 (tra cui spicca la “modalità mouse”). Si tratta di un piccolo riempitivo che, tra l’altro, consente di sbloccare degli oggetti con cui aumentare e/o azzerare la frequenza degli incontri casuali che, manco a farlo apposta, era un’opzione disponibile sin da subito nel gioco del 2012.

L’elemento online è stato completamente modificato, consentendo al giocatore di poter sfruttare la propria lista di amici e “prendere in prestito” i loro attacchi migliori. Come avrete facilmente dedotto, si tratta di una funzione del tutto marginale.

Sotto questo aspetto, sarebbe stata gradita qualche novità in più.

Giudizio finale

È inutile girarci troppo intorno: Bravely Default è stato uno dei migliori RPG mai pubblicati da più di 10 anni a questa parte e, quindi, il suo ritorno in versione tirata a lucido non può che far piacere, fosse anche solo per ridare lustro ad un genere di videogame che viene spesso ritenuto datato e fuori moda ma che, ciclicamente, torna alla ribalta. Le terre di Luxendarc non sono mai state così belle, così come le sue atmosfere ed i suoi protagonisti, le cui gesta sono accompagnate da delle musiche che non hanno perso un’oncia del loro fascino. Se il lavoro di adattamento è notevole, quello di rimasterizzazione si è limitato all’aspetto prettamente estetico, essendo decisamente più parco in quanto a contenuti originali; questo ora sottolineato è un neo non da poco, soprattutto quando sei parte della line up di lancio di Nintendo Switch 2 e, quindi, dovresti mostrarne il potenziale. Tuttavia, Bravely Default: Flying Fairy HD Remaster è un titolo che non dovrebbe mancare nella collezione di qualsiasi appassionato di videogiochi, fosse anche solo per riassaporare il fascino dei giochi di ruolo in salsa giapponese.

Voto: 8