Helldivers 2 | Recensione (PS5) | Esportare democrazia

Recensire un game as a service è sempre un grande azzardo.

Provate per esempio a pensare a Fortnite, con l’opera di Epic Games nata come un blando PvE disertato in breve tempo dai videogiocatori salvo diventare qualche mese dopo una delle storie di successo più clamorose dell’industria. Come non citare poi Anthem, colmo di potenzialità ma presto calato a picco o, ancora, Rainbow Six Siege, snobbato inizialmente dalla critica e poi rivelatosi in grado di ritagliarsi un posto importante nell’ecosistema videoludico.

Catturare un’istantanea di un game as a service, come fa una recensione, è insomma qualcosa di quantomeno questionabile, e che, volendo dirla terra terra, lascia anche un po’ il tempo che trova. Non farlo, però, andrebbe contro il diritto di critica ed eccoci quindi qui a parlarvi di Helldivers 2, gioco di Arrowhead Game Studios pubblicato da Sony Interactive Entertainment che sembra aver conquistato davvero un po’ tutti.

Certe volte la tattica più adatta è quella che prevede di darsela a gambe

Cambio di rotta

I più attenti tra di voi ricorderanno sicuramente il primo Helldivers, uno dei pochi giochi sotto egida Sony a essere uscito diversi anni fa anche su PC. Una sorta di precursore dello sbarco delle esclusive del publisher nipponico su computer a cui stiamo assistendo oggigiorno, rimasto però tutto sommato ristretto a una piccola cerchia di appassionati. Nonostante un gameplay abbastanza convincente e un saggio uso del fuoco amico, Helldivers non ha infatti mai sfondato completamente, complice anche una visuale isometrica che non l’ha certo aiutato a fare presa sulle masse.

Arrowhead Game Studios ha fatto tesoro del passato e ha deciso con Helldivers 2 di cambiare completamente le carte in tavola. Pur mantenendo i punti di forza dell’originale, questo seguito è infatti un titolo completamente diverso, che abbandona la visuale a volo d’uccello per abbracciare quella in terza persona. Una scelta fatta sicuramente per venire incontro a quello che è il gusto dei videogiocatori e che si è rivelata decisamente vincente. Il feedback, ve lo diciamo fin da subito, è infatti ottimo e, pur amando la prima incarnazione del franchise, è indubbio come questa nuova veste abbia una marcia in più, soprattutto al giorno d’oggi.

Una guerra da cui non uscire sconfitti

Helldivers 2 ci butta nel bel mezzo di una Guerra Galattica, dove saremo chiamati a difendere l’onore e la vita umana nei panni di un membro dell’elite dell’esercito. Una battaglia senza frontiere in chiave fortemente ironica, che prende spunto a piene mani da Starship Troopers e che si fa largamente gioco di tutta l’epopea militare che andava di moda qualche decina di anni fa. Il tutto nel modo giuso, senza oltrepassare l’asticella del ridicolo e riuscendo a permeare nella misura corretta il gioco di una verve ilare, che arricchisce e non svaluta quello che è il gameplay. Un mix difficile da raggiungere, dato che è un attimo sconfinare nella macchietta giocando con certe tematiche, ma che Arrowhead sembra essere riuscita a gestire alla meglio.

I Terminidi amano attaccare in massa per mettere il giocatore in estrema difficoltà

Due, almeno per ora, sono in particolare le fazioni con le quali ci troveremo a incrociare le armi in Hellivers 2. La prima, i Terminidi, ricorda da decisamente molto vicino gli insettoni di appunto Starship Troopers, mentre la seconda, conosciuta come Automaton, consiste in dei robot altamente avanzati. Due schieramenti tra di loro differenti e che richiedono di conseguenza approcci ben diversi per essere affrontati. Gli insettoni amano infatti attaccare in orda e bisogna di conseguenza dotarsi di armi in grado di far piazza pulita di grossi assembramenti nemici, mentre gli Automaton utilizzano strategie più elaborate e richiedono una maggior tattica per essere abbattuti. Sebbene sia indubbio di come siano entrambe delle fazioni divertenti da affrontare, la speranza è che il fronte venga espanso in futuro ad almeno una terza minaccia, in modo tale da aumentare ancor di più la varietà del gioco.

Scesi sul campo di battaglia, è fin da subito evidente il saggio lavoro fatto da Arrowhead. Pur non eccellendo particolarmente come sparatutto in terza persona, Helldivers 2 riesce infatti a rivelarsi solido sotto ogni aspetto, a partire dalle fasi sparacchine fino ad arrivare alle animazioni, passando per conformità delle mappe e IA degli avversari. Non aspettatevi di trovare la pulizia e le chicche di un Gears of War, ma Helldivers 2 diverte e lo fa senza mostrare il fianco a critiche di sorta.
Il tutto grazie anche a delle meccaniche decisamente riuscite.

L’unione, come sempre, fa la forza

Molto intrigante è in particolare la trovate degli Stratagem, ossia dei supporti orbitali richiedibili durante le missioni tramite la pressione di una peculiare sequenza di tasti. Per ottenere delle munizioni, ad esempio, dovremmo prima riuscire a inanellare nella giusta successione una combinazione predeterminata, così come per chiamare un attacco aereo e così via. Un qualcosa che a primo impatto fa quasi storcere il naso, dato che pare messo lì per complicare inutilmente il tutto, ma di cui, missione dopo missione, si impara a riconoscere la genialità. Essere ad esempio sotto fuoco pesante degli Autonom e dover comporre un codice nel modo più preciso e veloce possibile per aver salva la vita è infatti un’esperienza unica, in grado di aumentare drasticamente il livello di adrenalina e rimanere impressa nella mente del giocatore.

Seppure la struttura delle missioni sia praticamente sempre la medesima e si componga del classico leitmotiv fatto da obiettivo da completare e successiva richiesta di estrazione, con tanto di attesa della navicella per un paio di minuti sotto fuoco nemico, il gioco riesce a essere sempre abbastanza vario. Tra zone da sgomberare, uova da far esplodere, nemici da individuare e tanto altro ancora non si sente infatti mai troppo il peso di essere chiamati a fare sempre le stesse cose.

Il tutto è, come facilmente prevedibile, fatto poi per essere vissuto in compagnia di qualche amico, con il quale condividere gioie e dolori della propria guerra per la democrazia. Le missioni danno infatti il meglio di sé quando affrontate in più giocatori, riuscendo a far emergere la vera anima di Helldivers 2. L’opera di Arrowhead Game Studios, e questo non è assolutamente scontato, riesce a divertire però anche in solitaria, perdendo solamente una parte del proprio mordente. Sia chiaro: se cercate un TPS da giocare in autonomia v’è ben altra scelta sul mercato, anche perché Helldivers 2 non ha praticamente nessuna componente narrativa, ma se vi troverete di tanto in tanto a farvi qualche capatina tra i mondi del gioco tutti soli riuscirete in ogni caso a godervela alla grande.

Gli Automaton hanno diverse frecce al proprio arco

Perfetto in compagnia, apprezzabile in solitaria

Essendo un game as a service, Helldivers 2 pone una grande enfasi sulla community e il senso di progressione. Esemplare è in tal senso la scelta di demandare la progressione della guerra per la democrazia a una grossa mappa in cui ogni pianeta ha una percentuale dell’occupazione nemica. Un numero che i giocatori devono far scendere tutti insieme lottando in tali lande, unendo le forze per uno scopo comune. Ogni singola missione portata a termine è infatti un tassello verso la liberazione, ogni bandiera issata un piccolo passo per l’umanità: un grosso fiume, fatto di piccole gocce, che va in un’unica direzione.

Non mancano poi ovviamente obiettivi personali, come portare a compimento una data missione o eliminare un determinato numero di nemici, utili a ottenere una progressione sempre maggiore e un numero più elevato di risorse. Risorse, alcune delle quali acquistabili anche tramite valuta reale, che possono essere usate sia per modifiche a livello estetico, come nuove armature, elmi e così via, che per ottenere nuovi Stratagem e armi.

“Sarà bastato ad abbattere la minaccia avversaria?”

A oggi, insomma, Helldivers 2 ha abbastanza contenuti per convincere e avvincere, ma è indubbio di come il suo destino sia strettamente legato al supporto che gli sviluppatori sapranno dargli nei mesi a venire. Dopo aver potenziato i server, presi d’assalto da un numero imprevedibilmente alto di giocatori, e aver sistemato i bug più evidenti, è infatti ora di pensare a come espandere ulteriormente l’esperienza. Se alcune feature, come ad esempio i mech, sembrano essere in dirittura d’arrivo e sono un buonissimo segnale, è evidente come sia necessario portare ben più carne al fuoco per mantenere i giocatori ancorati a questa ilare guerra per la democrazia. I presupposti per fare bene ci sono in ogni caso tutti.

Giudizio finale

Con Helldivers 2 Arrowhead Game Studios e Sony Interactive Entertainment non hanno creato certamente un titolo eccezionale, ma hanno saputo catturare in pieno la formula vincente per regalarci qualcosa di dannatamente divertente, soprattutto in compagnia. Grazie a un solido gameplay, un ottimo senso di progressione e una spruzzata di ironia, Helldivers 2 è senza ombra di dubbio il gioco del momento, in grado di catturare l’interesse di un numero veramente elevato di giocatori. Per ora promosso in pieno, con la speranza che tale giudizio non debba cambiare in futuro.

PRO

  • Divertentissimo in compagnia di amici ma solido anche in solitaria
  • Gameplay riuscito e rifinito

CONTRO

  • Nulla di veramente nuovo o eccezionale
  • Ovviamente dipende molto dal supporto post lancio

Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto:

8

Storia - 6 / 10

Grafica - 7.5 / 10

Longevità - 9 / 10

Gameplay - 9 / 10

Sonoro - 7.5 / 10

Democrazia - 10.000 / 10