Recensione | The Hand of Glory

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Quello delle avventure grafiche è un genere ormai morto, sostituito per lo più da avventure dinamiche o storie interattive come quelle di Cage. Fortunatamente oggi abbiamo di fronte a noi un’opera “classica” che strizza l’occhiolino ai titoli della Lucas Arts e ai primi due capitoli di Broken Sword: The Hand of Glory. Un prodotto tutto italiano, realizzato dallo studio Madit Entertainment.

Il trailer di lancio di The Hand of Glory, un’avventura grafica tutta italiana

In The Hand of Golry vestiamo i panni del detective Lazarus “Lars” Bundy e della co-protagonista Alice Sharp all’inseguimento di uno spietato serial killer tra sette segrete, alchimia, misteri e morte. Il lungo viaggio li porterà dalla famosissima città di Miami fino in Italia.

Il menù dell’inventario è realizzato davvero bene e ricorda quello delle vecchie avventure grafiche degli anni ’90

Il gameplay è il tipico delle avventure grafiche degli anni ‘90. Le schermate di gioco sono piene di oggetti con cui è possibile interagire. Possiamo esaminare oggetti, raccoglierli, inserirli nell’inventario e combinarli per trovare le soluzioni agli enigmi. La complessità di tali enigmi rientra nella media e sono accessibili anche ad un pubblico che non si è mai avvicinato al genere. Nel caso di difficoltà è infatti possibile evidenziare tutti i punti di interazione cliccando sulla rotellina del mouse.

La narrazione prosegue senza intoppi, con una storia che certo non brilla per originalità ma è ben narrata e capace di intrattenere i giocatori per tutte sei-sette ore di gioco. I personaggi sono ben scritti e i dialoghi sono caratterizzati da una spiccata dose di umorismo. I giocatori di lunga data noteranno molte similitudini con i primi due capitoli di Broken Sword e ovviamente alla serie di Monkey Island, giochi a cui gli sviluppatori si sono probabilmente ispirati con tanta devozione. Di ottimo livello il doppiaggio, per adesso solo in lingua inglese. Niente paura: il gioco è sottotitolato anche in lingua italiana.

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I personaggi del gioco sono buffi e caricaturali. La loro scrittura è sicuramente curata. Ricorda molto quella dei personaggi di Broken Sword e la serie Monkey Island

Purtroppo il titolo porta con sè anche alcune lacune: i disegni in 2d sono piacevoli da vedere ma non si può dire la stessa cosa delle animazioni abbastanza approssimative, soprattutto in alcuni punti di gioco. A questo si aggiungono piccoli bug e rifiniture necessarie per rendere l’esperienza di gioco godibile al 100%. Problemi che verranno ovviamente risolti con i prossimi aggiornamenti.

Insomma, vi consiglio di provare The Hand of Glory se vi piacciono le storie avvincenti e nel contempo divertenti e siete disposti a passare sopra ad un comparto tecnico discreto. Da amante delle avventure grafiche oldschool non ho potuto fare a meno di giocarlo!