CTR Nitro Fueled | Recensione ad alti ottani (PS4)

CTR Nitro Fueled | Recensione ad alti ottani
Dopo diversi mesi di attesa passati a guardare gameplay D E B O L I prendiamo finalmente il controllo dei kart di Crash Team Racing Nitro-Fueled.

Dopo diversi mesi di attesa passati a guardare gameplay D E B O L I di svariati personaggi in giro per il web prendiamo finalmente il controllo dei kart di Crash Team Racing Nitro-Fueled per questa recensione del remake del tanto amato titolo di corse di Crash Bandicoot uscito per PlayStation nel ’99.

PREMESSA: Sì lo sappiamo che CTR nasce come clone di Mario Kart (o Diddy Kong Racing) ma la bellezza, la presenza di una storia, la sostanziale differenza del gameplay e la profondità tecnica di questo titolo trascendono qualsiasi mossa di marketing parcheggiandosi in un luogo speciale nei cuori dei tantissimi fan del marsupiale arancione. E poi se vogliamo dirla tutta le piste antigravitazionali sono state introdotte da Crash Nitro Kart nel 2003 mentre l’idraulico baffuto le vedrà solo nel 2014, just saying.

La minaccia di Oxide

ctr aku aku parla con crash bandicoot
L’avventura ha inizio!

Ciò che ha favorito il successo di CTR in passato è la presenza di un filone narrativo all’interno della campagna single player: Durante una gara di kart tra Crash, Coco e Cortex la competizione viene interrotta bruscamente da un messaggio proveniente dallo spazio da parte di Nitros Oxide. L’alieno, a detta sua il pilota più veloce della galassia, sfida i nostri protagonisti ad un gran premio con in palio le sorti del pianeta Terra. Parte quindi una serie di gare raggruppate in mondi hub tematici contestualizzando la raccolta di oggetti tipici della saga come cristalli, gemme e reliquie con le piste ispirate ai livelli dei capitoli precedenti delle avventure di Crash Bandicoot.

Qui Beenox ha fatto un lavoro magistrale non solo ricreando fedelmente le scene e gli ambienti di gioco ma dando proprio nuova linfa ad essi. Sia i mondi che le piste vivono di vita propria, carichi di elementi che fanno da sfondo e colori brillanti. L’aggiunta poi di cutscene prima di ogni boss in modalità avventura (nell’originale si erano limitati a monologhi in camera) sono proprio la ciliegina sulla torta che rendono il tutto ancora più divertente.

Inoltre, per evitare che qualche giornalista potesse definire CTR il Dark Souls dei giochi di kart, gli sviluppatori hanno pensato bene di inserire due versioni della modalità avventura: una classica che rispecchiasse quella originale ed una Nitro-Fueled nella quale sarà possibile scegliere la difficoltà che si preferisce e cambiare pilota in qualsiasi momento per affrontare al meglio ogni circuito.

Sgommando si impara

ctr dingodile sfreccia su baia crash
Déjà vù! Sono già stato in questo posto prima!

Personalmente Nitro-Fueled non segna un vero e proprio ritorno dietro il volante dato che il CTR originale è stato protagonista di serate tra amici fino a qualche mese fa. Affidatomi alla mia memoria muscolare ho scelto quindi Dingodile come ho sempre fatto. Affrontando la prima gara a Baia Crash come se stessi giocando ad una semplice versione HD del gioco mi accorgo però già alla prima curva che qualcosa non va, il ritmo solito sembrava spezzarsi in alcuni punti. Diversi pensieri hanno quindi assillato la mia mente: “Guardare gameplay brutti mi ha reso debole?”, “Gli alieni di Space Jam mi hanno rubato il talento mentre inveivo contro la diretta dell’E3?” fortunatamente non era nessuna delle due, semplicemente Nitro-Fueled non è semplicemente un rifacimento di un gioco della nostra infanzia ma un titolo con una sua forte identità personale.

Nonostante la fedeltà al materiale d’origine Beenox ha effettuato alcune limature e calibrazioni millimetriche a piste e comandi che possono per qualche minuto destabilizzare un giocatore veterano ma che si lasciano amare subito dopo aver superato questo piccolo shock iniziale. I comandi sono più che reattivi dando una sensazione di appagamento e di velocità totale ogni volta che si completa una super derapata o un salto eseguito al momento giusto il tutto reso ancora migliore dal mantenimento da parte di Beenox del sistema di riserva, meccanica centrale di CTR che permette di prolungare sempre di più la durata del turbo grazie alle azioni sopra citate. Il gioco è molto facile da approcciare con i diversi personaggi separati per categorie ma per poter padroneggiare al meglio il proprio kart e le curve più insidiose è richiesta un pò di pratica, preparatevi quindi a riavviare spesso le vostre partite prima di portare a casa l’ambito trofeo.

ctr la schermata del pit stop
Ecco come si presenta il Pit Stop.

Se le singole gare vi annoiano, il gioco vi offre anche una serie di modalità alternative come le prove a tempo (utili per imparare a dominare le piste e sbloccare N.Tropy), le arene ma soprattutto una delle sfide più grandi: La modalità difficile. L’IA di questa modalità si incattivisce a tal punto da diventare un esercito di velocissimi cloni di N.Tropy con la differenza che sono fisici (e non ghost come nelle prove a tempo) e che useranno ogni arma presente per non farvi arrivare al traguardo. Una sfida sicuramente pensata per quei tantissimi giocatori che amano gareggiare fino allo stremo delle loro facoltà psicomotorie.

Se tutto questo non dovesse bastare, gli sviluppatori hanno voluto rendere il tutto ancora più moderno e al passo coi tempi inserendo non solo la possibilità di gareggiare online ma anche tutti quegli espedienti che rendono appetibile un gioco online come lo shop e la personalizzazione di piloti e kart simili a quelli visti in Mod Nation Racers per PS3. Lo so alcuni di voi avranno storto il naso leggendo shop ma ci teniamo a sottolineare che Beenox ha voluto fare le cose come si deve dato che non c’è la ben che minima traccia di microtansazioni, ogni elemento sarà sbloccabile giocando e collezionando delle apposite monete a fine di ogni gara.

Oltre CTR

ctr salto sulla pista di CNK
Anche le piste di CNK non mancano di particolari da ammirare.

Come era stato già anticipato da alcuni trailer il titolo non si ferma al gioco del 1999 ma include anche tutte le piste e per la prima volta tutti i piloti di Crash Nitro Kart, secondo titolo racing di Crash Bandicoot uscito per PS2 nel 2004. In questo caso si sente molto di più la mano creativa degli sviluppatori che hanno apportato sostanziali modifiche ai tracciati sostituendo le sezioni anti gravità con parti di pista normali senza però perdere il feeling dell’originale. Personalmente ho giocato a CNK con molta superficialità durante la sua uscita visto che ai miei occhi non raggiungeva i livelli del suo predecessore ma in Nitro-Fueled è stata una piacevole riscoperta trovandoci invece una serie di sfide nuove e alquanto fresche per i miei sensi di pilota.

Durante la scorsa E3 i developer del gioco hanno ammesso di voler portare sempre più nuovi contenuti ispirati non solo ai giochi di corse di Crash ma a tutti i giochi del franchise. A dimostrare tale volontà è l’arrivo dei Grand Prix, una serie di nuove sfide su tracciati inediti che ci premieranno con tantissime novità tra piloti, kart e skin, naturalmente senza dover acquistare ulteriori DLC.

In conclusione:

Crash Team Racing Nitro-Fueled è molto più di un remake fine a se stesso ma una vera e propria lettera d’amore non solo ai fan di Crash ma anche ai fan dei kart racing game in generale. Il titolo come avevo previsto promette di riportare di riaccendere l’interesse per questo genere dando una più che valida alternativa alle offerte attuali sul mercanto grazie ad una mole di contenuti che giustifica e supera pienamente il prezzo di vendita. Alcune note di demerito vanno però fatte alla versione per Switch che a differenza della versione PS4 che ho provato risulta un po’ meno fluida a causa di tempi lugnhissimi di carimento (30-40 secondi) ed un olnline poco performante. Insomma proprio come nel 1999 le gare di Crash e i suoi amici/nemici non possono mancare nella vostra collezione anche solo come party game da giocare in locale con altri 3 amici.