Recensione: eSports Life Ep.1 – Dreams of Glory

Recensione: eSports Life Ep.1 - Dreams of Glory
Non poteva mancare un simulatore dedicato ad uno degli argomenti più in voga del momento in ambito videoludico, gli eSports.

Il mondo dei simulatori è grande e vario accontentando tutti i gusti. Esistono simulatori classici come The Sims o Farming Simulator e titoli sicuramente più peculiari come Goat Simulator o I am Bread (Sì esiste un gioco in cui puoi essere una fetta di pane!), ecco allora che non poteva mancare un simulatore dedicato ad uno degli argomenti più in voga del momento in ambito videoludico, gli eSports.

eSports Life, titolo sviluppato dalle stesse menti di Youtubers Life, risponde alla domanda che i fan dei videogiochi competitivi si pongono da sempre “Come si diventa un campione negli eSports?” Con la partecipazione di team endemici come Millennium, Fnatic, G2 Esports, PSG, Heretics Esports Club.

Diventare il numero 1!

Dopo aver creato il nostro avatar avrà inizio la nostra storia: E’ una sera come tante quando il nostro amico Mike ci inviterà a vedere la finale del torneo di Master of Champions (Chiaro riferimento a League of Legends), anche se non sappiano ancora cosa siano questi eSports di cui lui va matto decidiamo di accompagnarlo. Lo stadio è gremito di tifosi, vedere tanta gente esaltarsi per i propri beniamini e i giocatori impegnarsi per portarsi a casa l’ambito trofeo fa nascere in noi la voglia di far parte di quel mondo e diventare il più grande dei campioni!

Tornati a casa comunicheremo a Mike il nostro rinnovato interesse verso gli eSport e quest’ultimo si offrirà di farci da Cicerone nel fantastico mondo del gaming competitivo.

La strada per il successo

Diventare un campione non è mai facile, bisogna partire dal fondo per raggiungere la vetta. Il giorno dopo la finale di Master of Champions l’azione si sposta nella nostra scuola dove Mike è vittima del bullo di turno che gli sottrae il portatile, per riaverlo il nostro avatar sfiderà il bullo nel loro eSport preferito, l’unico problema è che noi abbiamo appena scoperto questo mondo e non abbiamo un team, mentre il bullo ne ha uno anche ben affermato. Dopo aver lanciato incautamente il guanto di sfida Mike ci porterà nella sala lan del posto per introdurci alle meccaniche principali del gioco, accedendo alle postazioni PC potremo scegliere se giocare ad un FPS o un MOBA o guardare uno streaming dei Pro. Ogni azione verrà accompagnata da un mini gioco che ci permetterà di guadagnare più o meno punti a seconda della sua riuscita.

Giocare troppo però non è la cosa più salutare e per abbassare il nostro livello di stress dovremo socializzare e stringere amicizie con gli altri personaggi circostanti in modo da mettere sù un team per affrontare il bullo e riprenderci il portatile di Mike.

Naturalmente la vita non sarà solo bighellonare in sala lan, dovremo prenderci cura anche della nostra istruzione e dei rapporti con la nostra famiglia seguendo le lezioni e facendo piccole faccende di casa, il tutto accompagnato da tanti mini giochi. Ma nessuna di queste azioni è sprecata perchè otteremo punti che arricchiranno il nostro albero di talenti da applicare durante i match competitivi come una migliore concentrazione o una miglior comunicazione.

Lungo tutta la durata del gioco (14 ore circa) il comparto narrativo sarà colmo di citazioni che strizzano l’occhio a chi è già addentro al mondo eSport.

C’era una volta Larry

leisure suit larry
Il mitico Larry e le sue tecniche di approccio.

I giocatori più attempati ricorderanno sicuramente la serie di avventure grafiche di Leisure Suit Larry soprattutto il capitolo approdato su PS2, in fin dei conti eSports Life è praticamente lo stesso gioco in termini di grafica, modelli dei personaggi e gameplay con l’unica differenza che in questo caso dovremo portarci a casa  una coppa invece che una formosa modella. In entrambi i casi una trama un pò insipida ci porterà a ripetere in maniera ciclica fino, allo sfinimento, sempre le stesse tipogie di minigiochi per accumulare punti per superare le sfide più difficili. Mettere sulle stesso piano un titolo del 2004 con uno del 2017 sicuramente non giova a quest’ultimo. Entrambi i titoli presentano la stessa medesima meccanica per flirtare ed in entrambi i casi sarà ininfluente ai fini del gioco.

In conclusione:

L’idea di un gioco che parli di eSport in un periodo in cui questo settore è in continua crescita è sicuramente un’idea eccellente, peccato però che si perda in un bicchier d’acqua presentando un prodotto che sa di già visto e dalla qualità decisamente sotto le aspettative nonostante la partecipazione di grandi nomi di questo settore. Si prevedono tempi duri per i prossimi episodi!