Need for Speed Payback – Recensione

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” cantava Antonello Venditti e Need for Speed, una delle serie più longeve nel mondo videoludico, può essere citata dai versi del cantautore romano. Con fasti e insuccessi, plausi e critiche, la saga ha conosciuto più vite nel corso degli e ora che il panorama di racing game è affollato da agguerriti competitori, il destino di NfS è affidato a Ghost Games, lo studio sviluppatore svedese che già ha plasmato il reboot approdato un paio di anni addietro.
Con Need for Speed Payback, questo il titolo del nuovo capitolo, la serie prova a lanciarsi verso il futuro con una nuova forza e rinnovato ottimismo. L’obiettivo sarà stato raggiunto? Scopritelo insieme a noi!


Road Movie, real fun

Contrariamente a quanto avvenuto con il gioco del 2015, in Payback vestiremo i panni di tre personaggi differenti che ci accompagneranno nel corso dalla storia studiata da Ghost Games. Immaginate un Nevada rivisitato, ma non troppo, e una Las Vegas da visitare in un lungo e in largo. Qui faremo la conoscenza di Tyler, Sean e Jess, i nostri protagonisti. Ogni personaggio gode di particolari abilità che si alterneranno per farci affrontare gare di velocità, derapate o fuga. Sin dai primi minuti di questo nuovo Need for Speed faremo la conoscenza de La Loggia, organizzazione criminale che controlla i territori di Fortune Valley, il nostro mondo di gioco. Il nostro compito? Guidare i nostri 3 “eroi” verso il riscatto e risorgere dall’ombra dentro la quale erano precipitati a cosa di prologo a dir poco turbolento ma che, anche se forse noto, vi lasceremo scoprire pad o volante alla mano.
Fatte queste doverose premesse e superati i primi minuti di gioco, con cui prendere confidenza con i comandi e con il gameplay, l’open world di Need for Speed Payback si aprirà ai nostri occhi regalandoci ore e ore di velocità e divertimento, tenendo in considerazione anche le molteplici quest secondarie che andranno ad allungare in maniera considerevole la longevità del titolo, fino a raggiungere, per chi i puristi e collezionisti, anche le 20 ore.
Vivendo atmosfere alla Fast&Furious, giusto per citare la punta di diamante del genere cinematografico, potremo vivere inseguimenti mozzafiato e corse spettacolari, sia che queste avvengano per le strade metropolitane di Silver Rock oppure off-road. Di fondo la struttura del gameplay non si discosta molto da quanto già visto in passato anche se le molteplici tipologie di gare rendono il gioco sicuramente più vasto. L’”effetto elastico”, così noto a tutti i fan della saga, compare anche in Payback, andando naturalmente a inficiare il risultato complessivo offerto agli utenti; per poter avere successo sarà infatti indispensabile una macchina all’altezza, dal momento che ogni singolo errore sarà severamente punito: sbagliare una frenata vorrà dire essere superati praticamente all’istante e senza avere alcun margine di recupero. Per poter avere la meglio su questo ostacolo strutturale, chiaramente pensato e voluto da parte degli sviluppatori, che hanno reso leggermente più lenta la progressione della trama e il suo svolgimento, sarà quindi fondamentale scegliere le giuste vetture e potenziarle ad hoc per essere sempre all’altezza degli eventi che appariranno sulla nostra strada.

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Mano al portafoglio

Il cuore pulsante di Need for Speed, oltre alle gare ad altissima velocità, risiede come sempre anche nella profonda personalizzazione che avremo a disposizione per dare vita alla vettura dei nostri sogni. Qui però, in unione a quanto già citato in precedenza, si innesca un meccanismo che ha già fatto discutere prima della release e che, ne siamo certi, alimenterà le discussioni dei fan anche durante le settimana post-pubblicazione. Quale può essere il modo migliore per avere le migliori aiuto oppure accaparrarsi i migliori strumenti per potenziare la propria vettura? La risposta è mettere mano al portafoglio. Fino a quando questo aspetto rimane legato alle valute in-game senza scomodare soldi reali, il cielo, per così dire, resta sereno.

Non è però il caso di Need for Speed Payback dove le microtransazioni rivestono un ruolo tutto sommato importante. Se da un lato è vero che Ghost Games ha studiato il giusto equilibrio affinché queste non diventino una presenza ingombrante, resta comunque inaccettabile la presenza di questo meccanismo, soprattutto dopo che un giocatore ha già sborsato una considerevole somma per poter acquistare il titolo. La scelta di introdurre le microtrasazioni, così tanto disprezzate dagli utenti nel corso dei recenti anni, resta di difficile comprensione e chiaramente va a inficiare il risultato e la valutazione complessiva di questo capitolo.
Le Speed Cards, delle carte che permettono di performare le componenti delle nostre vetture, sono senza dubbio una gradita aggiunta che sarà possibile ottenere vincendo le gare; questo naturalmente ci porterà a dover ripetere una stessa corsa magari più di una volta per avere maggior ricompense da investire nel gioco.

Sotto le stelle e sotto il sole

Need for Speed Payback è sicuramente un ottimo capitolo, degno successore del reboot di due anni fa ma non mancano alcuni difetti, troppo evidenti per poterli lasciar passare in secondo piano. L’assenza degli agenti atmosferici, pecca forse imperdonabile per un racing game dei giorni nostri, rende il gameplay meno vario nonostante l’alternanza del ciao giorno-notte garantisce in ogni caso una discreta varietà e regala ottimi scorci da godere, soprattuto su PC, PlayStation 4 Pro e Xbox One X. Il titolo non è esente da lacune tecniche, come una discreta presenza di pop-up e di imperfezioni soprattutto nelle strade meno battute e frequentate, dove il paesaggio apparirà troppo tardi di fronte ai vostri occhi, specie se state affrontando un tratto a velocità decisamente sostenuta. Il motore Frostbite Engine riesce comunque a sostenere il lavoro svolto da Ghost Games, senza lamentare cali in termini di frame rate che restano stabili per la durata del gioco.
Una patch correttiva può comunque porre fine a queste imprecisioni anche se un lavoro più approfondito avrebbe consegnato agli utenti un Need for Speed quasi senza sbavature tecniche.

Commenti finali

Need for Speed Payback mantiene viva l’anima arcade della serie e migliora quanto visto un paio di anni fa con il reboot firmato sempre Ghost Games. Un gameplay vario e gradevole e un open-world tutto da esplorare vanno a cozzare con la presenza delle microtransazioni e di alcuni difetti che nel complesso vanno a rovinare, per lo meno parzialmente, quello che resta comunque un ottimo titolo che saprà fare contenti i fan della saga e non solo.