Hearthstone: Una notte a Karazhan (prima ala e prologo) – Recensione

Artcolo a cura di Pietro Gualano 

 

Qualche settimana fa Blizzard ha invitato tutti i giocatori di Hearthstone: Heroes of Warcraft a partecipare a una festa molto speciale, presentando ufficialmente “Una notte a Karazhan”. Questa nuova avventura arriva in un momento molto particolare per il gioco: le acque si sono appena calmate dopo il lancio dell’ultima espansione e i giocatori hanno iniziato a sperimentare mazzi e combinazioni alla ricerca della formula migliore. Come sappiamo attualmente ci sono classi decisamente più performanti di altre in standard e le carte introdotte in questa avventura non sembrano in grado, almeno a un primo sguardo, di riequilibrare le cose. 

In ogni caso, le aggiunte proposte da Blizzard sono molto interessanti e oggi siamo qui per parlarvi del prologo (gratuito per tutti) e della prima ala: il Salotto. Non vi siete dimenticati l’invito vero?

Ospiti indesiderati

 

Partiamo dal prologo che, come abbiamo detto, è disponibile gratuitamente per tutti. In questa speciale partita vestite i panni di Medivh in persona e dovete fare i conti con il Principe Malchezaar con un mazzo molto speciale. Il potere eroe del vostro antagonista è assolutamente devastante (costo 2, evoca un 6/6), ma anche il vostro non è da meno (costo 2, pesca tre carte) e il mazzo in vostro possesso ha alcune carte veramente molto interessanti. Non vogliamo rovinarvi la sorpresa, quindi vi diremo solo che ci sono alcune combinazioni davvero spettacolari e che il divertimento è assicurato. 

Inizialmente partite entrambi con 30 di salute più 30 di armatura, quindi la partita è  lunga: questo fattore gioca sicuramente a vostro vantaggio, considerando che al vostro primo turno l’avversario ha già a disposizione molto più mana di voi. 

Il prologo, quindi, è assolutamente promosso: le carte assurde preparate da Blizzard per l’occasione sono molto divertenti e i dialoghi durante la battaglia sono spassosi e mai inopportuni. Sfortunatamente l’intelligenza artificiale nemica non è il massimo (tanto per cambiare), ma non ci è mai capitato di assistere a errori clamorosi o a mosse completamente senza senso.

Completando il prologo si ottengono due carte piuttosto interessanti: il “Corvo Incantato”, una bestia del druido 2/2 con costo 1, e il “Portale: Terre del fuoco”, una carta del mago con cui infliggere 5 danni e invocare un servitore da 5 mana (peccato per il costo, ben 7 mana).

Il Principe Malchezaar non vi darà troppi problemi in normale e probabilmente ve ne libererete in uno o due tentativi, quindi vi invitiamo a provare l’eroica: il vostro antagonista avrà ben 60 punti vita e 60 di armatura.

 

Il servizio buono

 

Passiamo ora ai boss della prima ala dell’avventura iniziando, ovviamente, dal Golem dell’argenteria. L’avversario non è particolarmente complicato e il suo potere eroe non è niente di speciale (evoca un piatto 1/1 a costo 0 ogni turno). La complessità è sicuramente superiore rispetto al boss del prologo, ma con il giusto deck si può trionfare in fretta. 

Il Golem ha principalmente carte in grado di potenziare le posate e i piatti già sul campo, dando loro provocazione, carica o aumentandone le statistiche. Il caro vecchio “Cliente Torvo” può fare una strage in questa situazione, ma potete anche cercare di sfruttare le carte con rabbia dal momento che il nemico ha perennemente degli 1/1 sul campo di battaglia. 

La sfida, in questo, caso, è sicuramente meno divertente rispetto a quella del prologo ma è al tempo stesso molto più interessante: il Golem in eroica diventa piuttosto complesso da affrontare e il suo potere eroe, unito alle forti carte a basso costo in suo possesso, possono rendervi la vita veramente difficile. Anche questo boss ci ha convinti, il livello di sfida proposto è interessante e le carte sbloccate non sono da meno. Battendo il Golem dell’argenteria, infatti, si ottengono la “Forchetta Mortale” del ladro (con rantolo di morte: mette nella tua mano una forchetta affilata 3/2), il “Golem dell’argenteria” per lo stregone (può essere messo in campo gratis scartandolo) e il “Sacerdote del Banchetto” per il Priest (rigenera 3 salute all’eroe quando lanci una magia).

Anni di sfiga

 

Dopo aver battuto il Golem dell’argenteria ci si trova a fare i conti con lo “Specchio Magico”, il secondo boss del salotto. Partiamo subito mettendo le cose in chiaro: questo avversario non ci ha convinti per niente. L’idea di base è apparentemente interessante: il suo potere eroe, infatti, copia a costo zero ogni servitore giocato sul campo mettendone sulla board una versione 1/1. Il risultato? Il campo di battaglia è perennemente intasato e, come se non bastasse, il boss gioca anche segreti come Entità speculare e duplicazione. 

Il sistema per batterlo è veramente semplice anche se ci vuole un bel po’ di tempo: basta mettere sul campo creature inoffensive, farle copiare, riempire la board avversaria di 1/1 e prenderlo per sfinimento usando a board piena creature più pesanti. Il boss, come se non bastasse, tende a finire il mazzo piuttosto in fretta quindi potete usare la cosa a vostro vantaggio. 

In conclusione, questa partita non ci ha divertiti, anzi: il boss è stato piuttosto noioso da affrontare, anche se le carte ottenute ripagano ampiamente degli sforzi. Abbiamo infatti “Anomalia Arcana” (costo 1, 2/1, ottiene +1 salute quando lanci una magia), il “Ragno delle dispense” (costo 3, 1/3 con grido di battaglia evoca un ragno 1/3), e il “Portale: Maelstrom” (magia dello sciamano, infligge 1 danno ai servitori nemici ed evoca un servitore casuale da un mana, costo 2).

 

Scacco matto

 

Il boss finale è sicuramente il migliore dell’ala. Gli “Scacchi” sono un nemico originale, divertente da affrontare, con pezzi unici e regole intriganti: ovviamente vi troverete a dover usare i classici pezzi degli scacchi e dovrete fare i conti con un potere eroe molto particolare. Il boss, infatti, distrugge il vostro servitore più sinistra sul campo di battaglia con costo 2 mana. Non potete usare un vostro mazzo, dovete cercare di trarre il meglio dalle carte a vostra disposizione che, ovviamente, sono a tema scacchistico. Come se la sfida non fosse già abbastanza difficile, non potete scegliere chi è quando attaccare (ogni pezzo può attaccare solo certi personaggi in base alle regole degli scacchi) e avete solo 20 punti vita.

Il boss in questione è veramente difficile, specialmente in eroica, e ci ha fatti sudare parecchio. Ci vuole tanta pazienza e un pizzico di fortuna per uscirne vittoriosi e vi serviranno quasi sicuramente più di due tentativi per venirne a capo, ma le partite sono comunque divertenti e decisamente diverse dal solito. Questo boss è assolutamente promosso, le varie partite che abbiamo affrontato ci hanno appassionati e ci piacerebbe avere altre sfide di questo tipo. 

Le carte ottenibili con gli scacchi sono piuttosto interessanti: abbiamo il “Cavallo d’avorio” (costo 6, 4/4, grido di battaglia: rinvieni una magia, rigenera salute al tuo eroe pari al suo costo) e “Proteggete il re!” (costo 3, magia guerriero, evoca un pedone con provocazione 1/1 per ogni servitore nemico). 

 

Conclusione

 

Il prologo e la prima ala ci hanno convinti, i boss sono quasi tutti divertenti da affrontare e le carte ottenute possono essere utili in più di un mazzo. Peccato per il boss “Specchio Magico”, l’unico che veramente non è riuscito a conquistarci. 

Se il livello delle prossime ali dell’avventura sarà questo allora ci aspettano parecchie ore di divertimento con “Una notte a Karazhan”: sarà sicuramente una festa molto interessante…