DMC Devil May Cry Definite Edition – Recensione

Articolo a cura di Samuele Zaboi

Spesso ci siamo ritrovati, nell’universo delle console di nuova generazione, a dover recensire giochi e titoli in cerca di una seconda giovinezza, in quanto già pubblicati in passato. Questa volta è il turno di DMC Devil May Cry Definite Edition, che Capcom ha voluto tirare a lucido per PlayStation 4 e Xbox One. Il lavoro svolto da Ninja Theory riesce però a distinguersi positivamente dagli altri remastered che sono approdati sulle console next-gen nel corso di questi mesi.

Azione in una nuova definizione

Come di consueto nei casi di una qualsiasi edizione rimasterizzata i principali cambiamenti riguardano gli aspetti tecnici e grafici mentre difficilmente vengono intaccati i contenuti. In DMC Devil May Cry Definite Edition sarà possibile avere accesso non solo al gioco già conosciuto su PlayStation 3 e Xbox 360 ma anche a tutti i contenuti aggiuntivi, compreso la Caduta di Vergil, con protagonista il fratello di Dante.

Le novità più eclatanti si possono notare nella nuova risoluzione del gioco: il lavoro svolto dai ragazzi di Ninja Theory ha permesso di raggiungere i 1080p e i 60fps. Quest’ultimi, benché non siano garantiti con costanza per tutta la durata del titolo, riescono a dare quella ventata di aria fresca capace di offrire un livello qualitativo che si discosta, in positivo, da quello raggiunto dall’originale. Difficilmente, una volta provato DMC Devil May Cry Definite Edition, si riuscirà a riprendere in mano la versione del gioco per PlayStation 3 e Xbox 360: nell’edizione disponibile da quest’oggi la fluidità raggiunta dall’azione e dal gameplay è qualcosa che sarebbero stato impensabile con le console di passata generazione.

Al di là dei propri gusti personali, adottati per questo capitolo e che già in passato hanno scontentato i fan della serie per il nuovo look di Dante, il lavoro svolto dal punto di vista tecnico con questa versione remastered è di indubbia qualità e difficilmente attaccabile.

Qualcuno ha detto hardcore?

La bontà di DMC Devil May Cry Definite Edition non si esaurisce però qui ma si va ad arricchire con alcune chicche che si avvicinano maggiormente ai giocatori più hardcore. La prima novità è l’opzione Turbo, capace di aumentare la velocità del 20% e rendere ancor più spettacolare il gameplay.

Per garantire una maggiore longevità e un’alta rigiocabilità sono presenti diverse modalità di gioco che alzano la difficoltà in un modo esponenziale. Quella Hardcore permette di alterare il bilanciamento del gioco avvicinandosi maggiormente a quanto ottenibile con gli originali Devil May Cry. La modalità Must Style costringe i giocatori a raggiungere il grado di stile S per poter iniziare a infliggere il minimo danno ai nemici mentre quella Gods Must Die, che farà felici gli amanti delle sfide impossibili, porterà gli utenti a sfidarsi contro avversari con Devil Trigger automatici e senza la possibilità di utilizzare gli oggetti curativi.

Non solo rose e fiori

In DMC Devil May Cry Definite Edition permangono però i difetti già visti in passato, come le fasi platform che non risultano così ficcanti come il resto del prodotto mentre oppure come la storia e il comparto narrativo che seguono quanto visto su PlayStation 3 e Xbox 360. Occorre segnalare infine la possibilità di utilizzare alcune delle più famose mod viste sulla versione PC, capaci di dare ulteriore ricchezza al lavoro svolto da Ninja Theory.

Commenti finali

DMC Devil May Cry Definite Edition è un buon prodotto in gradi di riportare in auge il lavoro visto su PlayStation 3 e Xbox 360. I 1080p e soprattutto i 60 frame per secondo innalzano in modo sensibile la qualità tecnica e visiva del prodotto rispetto a quanto visto in passato mentre le modalità di gioco aggiuntive dedicate ai giocatori hardcore riusciranno a far felici i fan della serie e non solo chi non si è mai trovato alle prese con le avventure di Dante.