MotoGP 13 – Video Recensione

Dopo i claudicanti episodi pubblicati da Capcom, la MotoGP torna finalmente sugli schermi videoludici grazie allo sforzo di Milestone, la software house italiana che nel corso della sua lunga storia è riuscita meritatamente a farsi un nome nel settore, in particolar modo appunto nel genere dei titoli di corse. Con la promessa di riportare in alto il nome del motomondiale anche nel mercato dei videogiochi, la casa milanese ha lavorato duramente per pubblicare MotoGP ’13 a poche settimane dall’inizio del campionato mondiale 2013 e, pur con un budget per niente all’altezza delle migliori produzioni del genere, come F1 2013 di Codemasters che tarda persino a essere presentato, riesce a partorire un prodotto non eccezionale, non indimenticabile, ma costruito con passione e cura certosina e certamente degno delle attese degli appassionati.

Un breve filmato di introduzione anticipa il ricco menù principale che presenta immediatamente tutte le modalità di gioco disponibili per l’utente. Quella più importante dal punto di vista del giocatore singolo è sicuramente la carriera, che dà la possibilità all’utente di costruire il proprio alter-ego curando aspetti come casco, tuta, nazionalità, nome, cognome, soprannome e numero da esibire sulla moto. MotoGP ’13 è per fortuna un titolo veramente completo sotto l’aspetto delle licenze, per questo la carriera è abbastanza complessa da intrattenere il giocatore per lungo tempo. Si fa infatti molta gavetta, partendo con le “Wild Card” in Moto3 per impressionare le scuderie e cercare di ottenere un contratto per la stagione successiva. Poi, starà all’abilità del giocatore farsi notare e costruire il proprio successo arrivando fino alla tanto agognata MotoGP.
Interessante in tal senso il rapporto con il proprio team manager e la scuderia, qualcosa ripresa dai titoli F1 di Codemasters ma approfondita con un paio di chicche niente male. Aldilà dei soliti consigli ed eventuali complimenti nel corso della stagione, all’interno del proprio box sarà possibile organizzare veloci riunioni tecniche in cui chiedere delucidazioni sulle regole del campionato oppure lavorare ad alcuni aspetti della moto che non riescono a convincere. Nel caso ad esempio si dovesse trovare poco soddisfacente il comportamento della due ruote sul rettilineo, soprattutto in termini di velocità di punta, l’ingegnere consiglierà di allungare i rapporti del cambio procedendo automaticamente alla modifica. Assetto che può essere naturalmente modificato manualmente in ogni suo aspetto anche dallo stesso giocatore, per risultati fortunatamente visibili una volta tornati in pista.
Il resto delle modalità di gioco disponibili comprende invece il solito corollario per un prodotto del genere. Oltre a una gara rapida su uno dei circuiti ufficiali (la licenza copre fortunatamente tutti i tracciati e tutti i piloti del motomondiale) sarà possibile cimentarsi in un week-end o un campionato slegato dalla modalità Carriera. Manca la modalità a tempo che sarà inserita successivamente tramite una patch, ma in generale l’offerta è particolarmente ricca e non ci si può lamentare neanche dal punto di vista del multiplayer, disponibile sia in modalità split-screen, sia ovviamente online, con la possibilità di sfidare fino a 12 giocatori anche in mini-campionati organizzati con altre persone.
Ma quel che preme sottolineare in MotoGP 13 è chiaramente la qualità del sistema di guida e complessivamente del realismo del gioco offerto da Milestone. Per fortuna, lo sviluppatore italiano ha dato fondo alla sua pluriennale esperienza tirando fuori un gameplay in grado di essere al contempo accessibile e particolarmente profondo. Il grado di realismo e simulazione è infatti scalabile a seconda delle esigenze del giocatore, con una serie di aiuti disattivabili a piacimento che plasmano in maniera perfetta l’esperienza di gioco. Ne consegue che il gameplay ha davvero pochi punti attaccabili. Fatta eccezione per la gestione delle collisioni tra le moto in pista, non sempre realistica, e per un comportamento del mezzo poco convincente quando si va aldilà dell’asfalto, le sensazioni di guida offerte da MotoGP 13 sono eccezionali e creano tanto coinvolgimento in fase di gara. I duelli in particolare, merito anche di una intelligenza artificiale non indimenticabile ma abbastanza aggressiva, non stancano mai e restituiscono quella sensazione propria del motomondiale. Un sorpasso costruito su una accelerazione in curva rischiosa che neanche l’avversario proverebbe ad azzardare dona una soddisfazione unica e quell’esaltazione che ci si aspetterebbe da un titolo del genere. Anche perché il modello di guida, come detto generalmente accessibile, richiede comunque qualche giro in pista prima di essere assimilato come si deve, e una volta fatto, sarà capace di regalare le giuste soddisfazioni.
L’analisi del realismo deve coinvolgere chiaramente anche aspetti come il consumo delle gomme in gara e le condizioni atmosferiche variabili. In entrambi i casi c’è poco da lamentarsi, dato che l’usura dei pneumatici varierà realisticamente a seconda dei giri percorsi in gara. Dunque, selezionando una percentuale di corse più avanzata del minimo disponibile (il 15% corrispondente a soli 3 giri), bisognerà dosare bene freno e acceleratore per non rischiare di rovinare le gomme prima del tempo. Soprattutto è necessario fare attenzione nel caso le condizioni del tempo dovessero variare e peggiorare in gara. In caso di pioggia, la pista si bagnerà realisticamente con il passare dei minuti, tenendo conto anche del passaggio delle moto in traiettoria che naturalmente, in caso di acquazzone passeggero, asciugherà quello specifico tratto di strada costringendo il giocatore a fare molta attenzione sulle strategie da elaborare per non rimanere dietro.  Per chiudere il paragrafo, una gestione dei danni un po’ sommaria che non convince particolarmente. In caso di caduta anche particolarmente rovinosa, il giocatore si troverà immediatamente in pista grazie a una sorta di respawn automatico che gli permette di riprendere la gara. Va detto tuttavia che il sistema tiene conto di qualche leggero danno alla moto (pur non visibile), ma solo con un violentissimo impatto, quasi ricercato, si viene costretti a interrompere la gara. In ogni caso, per rimediare a una caduta, l’utente può scegliere di sfruttare la funzione di rewind ormai diventata quasi lo standard in ogni videogioco di corse.
La recensione di MotoGP 13 si chiude di consueto con un’analisi sul comparto tecnico, la nota peggiore probabilmente di questa produzione. Tenendo conto che Milestone non può affatto vantare il budget di titoli concorrenti, si preferisce non affondare il dito nella piaga, prendendo atto di un impatto visivo non particolarmente eccelso e sicuramente non al livello delle ultime produzioni. Nulla da dire su come circuiti, moto e piloti sono stati riprodotti fedelmente a schermo, ma è chiaro che in generale non c’è quella rivoluzione tecnica che in molti si aspettavano rispetto le produzioni Capcom. Il tutto è accompagnato da un’ottimizzazione che avrebbe richiesto forse qualche tempo in più per essere soddisfacente. Su console è possibile riscontrare qualche calo di frame-rate, mentre su PC, versione che è stata testata per questa recensione, anche le schede grafiche più performanti sono costrette a lavori di straordinari, tutto questo dovuto a una ottimizzazione del codice tutt’altro garantita per offrire una scalabilità soddisfacente tra varie configurazioni.
Discreto infine il comparto audio. Il famoso commentatore di Mediaset, Guido Meda, ha prestato la sua voce per interessanti presentazioni pre-gara che riguardano la storia del circuito e anche il meteo in tempo reale. Da premiare in tal senso come Milestone abbia pensato a una breve introduzione video per ogni tracciato, che mostri così scorci delle città e dei paesi che il giocatore si troverà a visitare nel corso della sua carriera virtuale. Il tutto con un montaggio gradevole accompagnato da una musica sempre azzeccata. In tal proposito, la colonna sonora è orecchiabile e fa da buona compagnia nei menù di gioco, mentre in pista soddisfa il rombo dei motori, un po’ meno altri effetti, come il contatto della ruota sul cordolo che genera un suono a dir poco anacronistico.
Commento finale
MotoGP 13 non è forse la rivoluzione che in molti si aspettavano, ma è un prodotto solido, costruito con cura certosina e passione per questo genere che i Milestone ha sempre dimostrato di possedere. Con la nuova generazione di console sarà naturalmente lecito attendersi qualcosa di più, soprattutto sul versante tecnico, ma per il momento quello che finirà tra le mani dei giocatori interessati è un videogioco che non solo arriva sul mercato in tempo con l’inizio del nuovo campionato, ma anche uno dei migliori titoli dedicati mai realizzati per la MotoGP.