Hard Reset: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Iniziamo la recensione di Hard Reset con una domanda: cosa sta succedendo nel mondo dell’Indie? La risposta è semplice: una rivoluzione. Il genere degli Indie si sta evolvendo in qualcosa di davvero grosso che sta coinvolgente vecchie ma soprattutto nuove software house che stanno sfornando piccoli o medi prodotti dal gameplay notevole. Se poi invece si parla di grafica, la situazioni è ovviamente leggermente diversa dai titoli tripla A sul mercato…fino ad oggi. Oggi esce Hard Reset, una esclusiva PC che strizza l’occhio alle vecchie produzioni FPS dove il gameplay faceva rima con Hard Core e dove la grafica, è assolutamente al passo con i tempi.

HARD CORE
Hard Reset è un titolo vecchio stampo puntato quasi completamente su combattimenti frenetici con una valangata di nemici per volta. Formule simili, le avevamo potute apprezzare giocando a Painkiller e al grande Sarious Sam (in arrivo il terzo capitolo della serie), titolo da cui Hard Reset (senza nasconderlo), prende molto. Ovviamente però, essendo nel 2011 e non nel 2001, anche HR aggiunge al suo gameplay una customizzazione delle armi e una piccola variante puzzle che male non fa di certo. Oddio, per quanto riguarda il “puzzle”, non aspettatevi grandi cose, si tratta più che altro di situazioni davvero semplificate che non richiedono di certo l’uso di grande ingegno. Quello che manca invece in HR è l’esplorazione, tutti i livelli del gioco sono una sorta di canalone chiuso mai esplorabile all’esterno del percorso pensato dai programmatori – piccola nota a margine, il titolo è stato realizzato dai Flying Wild Hog, uno studio polacco di nuova gestazione…e se questo è il loro primo gioco, davanti a questi ragazzi, ci sarà un radioso futuro. Certo, va anche detto che all’interno dei livelli ci sono delle zone segrete da trovare ma suddette stanze, sono sempre amalgamate al corridoio virtuale e mai lontane dalla strada principale.

Come dicevo poco sopra, in HR sarà possibile customizzare le armi che, per la prima volta da che mondo ricordo, non avranno la possibilità di essere ricaricate ma godranno del fuoco unico: in pratica, sparerete di continuo. Questa curiosa pensata è stata progettata per ovviare alla valanga di nemici con cui vi scontrerete ma anche per il fatto che ogni arma avrà dalla sua proiettili di varia natura che potranno essere usati per vari scopi durante gli scontri. Anche i potenziamenti non saranno da meno e vi permetteranno di correre più veloci, immagazzinare più scudo e energia e via di questo passo. Altro fattore importante riguarda la rigenerazione della salute, scordatevi l’autorigenerazione dei giochi fighetti in commercio, qui dovrete sudare per non arrivare al fatidico “morto sul campo”. Vita e Scudi si rigenerano solamente prendendo delle barre lasciate a terra dai nemici.

Buona anche la battuta dei nemici che si dimostreranno sempre più cattivi e ben organizzati. Se sulle prime dovremo scontrarci con piccoli e fastidiosi Robot, man mano che si prosegue nella campagna, verremo a conoscenza di Robot sempre più potenti o blindati ma anche leggermente più grandi di dimensione e quindi difficili da abbattere – con cadenza di fuoco davvero impressionante sia dalla media che dalla grande distanza. Hard Reset risulterà essere un gioco dannatamente ostico in cui gli scontri avverranno quasi con una cadenza strategica: questo perché, la grande varietà di Robot ci sconsiglierà di agire alla vecchia maniera “buttati nella mischia e devasta”…in questo caso, avremo davanti solo morte certa. Non spaventatevi però, sempre di un gioco Hard Core si tratta e a noi va benissimo cosi.

HARD LEVEL
Capitolo a parte va assolutamente dedicato al livello di difficoltà del titolo. Credetemi, erano anni che non morivo cosi frequentemente in un FPS. HR è ostico già a livello normale e diventa terribilmente allucinante a livello difficile. Eppure, è proprio questa sua difficoltà a renderlo un prodotto ben superiore a tutti gli FPS del mercato: perché esiste per davvero la sfida del combattimento anche considerato che la vita non si rigenera. Cosi come le varie tipologie di nemici, diventano sempre più forti man mano che si procede con il gioco, questione che sembra essere diventata talmente scontata in altri giochi tripla A sul mercato.

HARD GRAPHIC
Come preannunciavo a inizio articolo, HR ha dalla sua anche una grafica al passo con i tempi ma non solo, il motore grafico progettato dai Flying Wild Hog è anche leggero e pensato per girare su macchine di fascia inferiore. A memoria di Indie poi, credo che sia il motore grafico più evoluto che si sia visto in una produzione di questo genere. Parlando di dati prettamente tecnici, sappiate che il gioco al massimo dettaglio, con una risoluzione di 1680×1050 non ha fatto una piega con un 25-30 frame al secondo. Davvero notevole se pensate che a schermo vengono visualizzati una quantità di poligoni e effetti speciali non indifferenti. Il gioco è stato provato anche su una macchina vecchia di tre anni e andava comunque molto bene benché bisognasse limare sulla risoluzione (1280×768) e sulle opzioni grafiche (meno dettaglio delle texture e zero ombre dinamiche). Rimane però un titolo che si lascia ammirare pure con meno dettagli su schermo. Ottimi infine gli effetti speciali, i particellari e la luce che riesce a creare delle situazioni davvero magnifiche a schermo. Eccellenti le esplosioni e la distruzione di alcuni oggetti a schermo come barili esplosivi, muri da abbattere e varie alternative che lascio scoprire a voi.

HARD FINISH
In fase di chiusura segnaliamo anche qualche sbaffo del gioco che comunque non rovina assolutamente la bellezza del gioco. Prima di tutto abbiamo una storia scontata e poco originale: noi controlleremo un mercenario di nome Fletcher che dovrà ripulire le strade di Bezoar (la città che fa da ambientazione) dall’assalto dei Robot. Va da se che ci sarà da scoprire il perché questo Robot vogliono sterminare il genere umano…non spoilero ma non aspettatevi grandi rivelazioni. Altro fattore riguarda la scarsa longevità di HR, consiglio dunque di giocarlo da subito a livello difficile per farselo durare di più. L’assenza del multiplayer potrebbe infastidire più di un utente ma, credetemi, questo è un gioco che va gustato tranquillamente solo in singleplayer (forse poteva starci un co-op). In ultimo, il gioco pecca nella quasi totale assenza di una colonna sonora…qualcosa di hard rock di sottofondo non avrebbe guastato. Va comunque detto che gli effetti sonori rendono assolutamente giustizia agli scontri forsennati.

Hard Reset è dunque un prodotto dal gameplay solido e divertente con uno degli engine grafici più belli in circolazione nel mercato Indie. Ottimo anche il prezzo a cui viene venduto, 29,99 Euro sono davvero ottimi per un prodotto che ne valeva anche il doppio. Abbiamo poi un fattore rigiocabilità abbastanza alto per il livello di difficoltà, atto a scoprire qualche stanza segreta non trovata al primo giro o qualche gadget delle armi non potenziato. Un titolo che gli amanti degli hard core non dovrebbero assolutamente lasciarsi scappare.

Votazione finale: 8,9/10