Sony vs. Hacker parte… boh, abbiamo perso il conto!

E’ stato pubblicato nella giornata di ieri un nuovo firmware da parte di Sony, il 3.56. Sembrava che questa nuova release potesse realmente bloccare l’opera degli hacker in quanto aggiungeva sulla console una whitelist di programmi che potevano essere avviati da PS3. Dopo poche ore però, KaKaRoToKs, nuova presenza dell’ambient hacking PS3, ha bypassato tale protezione rilasciando la nuova versione del suo personalissimo Custom Firmware.

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A tutto ciò si aggiunge anche la condanna, da parte del Tribunale della California, di George Hotz – meglio noto come GeoHot – e di tutti i membri del team Fail0verflow che per primi hanno superato i sistemi di protezione della console ammiraglia di Sony. Stando a quanto detto dal giudice della corte, tutti i condannati devono cessare di “offrire al pubblico, pubblicare, creare, mettere online, vendere, pubblicizzare, promuovere, installare, distribuire, fornire o qualsiasi altra forma di traffico, materiale, informazioni o software atto ad eludere la protezione PlayStation 3”. Oltre a ciò, tutti i condannati dovranno consegnare tutto il materiale cartaceo, hardware e software in loro possesso inerente il loro lavoro di modifica verso la PS3, peccato solo che computer a parte, tutti i lavori di GeoHot e del team Fail0verflow siano già sulla rete ed utilizzati da decine di hacker, più o meno esperti, per il rilascio di nuovi custom firmware.

Che dire dunque? Sony vince la causa, ma perde decisamente nella vita reale. Sembra che ad ogni mossa della casa nipponica venga immediatamente data una risposta più potente dagli hacker. Sarà sufficente un seriale univoco per ogni gioco come sembra essere intenzionata a fare Sony? O come disse mesi fa GeoHot, l’unica alternativa per Sony attualmente è realizzare un hardware nuovo?

Noi restiamo a guardare, ma un dubbio ci nasce… GeoHot avrà già saputo di NGP?