RUSE: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Il mondo degli RTS è un mondo strano e particolare: si attende anni nel voler mettere le mani su qualcosa di evoluto e dal gameplay totalmente nuovo per poi ritrovarsi per le mani con un titolo dal sapore classico (ogni riferimento a Starcraft 2 è del tutto casuale) ma dannatamente divertente. Poi abbiamo una schiera di RTS più moderni che vogliono invece dire qualcosa di nuovo nel panorama videoludico ma che, purtroppo, non riescono davvero a imporsi come dovrebbero. Ubisoft dal canto suo, ha la grande ambizione di voler dire basta a dei canoni classici in favore di qualcosa di diverso ma riesce malamente a comporre dei tasselli di gioco forse un filino troppo ostici per il suo nuovo lavoro chiamato R.U.S.E.     


   
ANCORA SECONDA GUERRA MONDIALE
Ebbene si, ora che molte software house stanno cercando di lasciarsi alle spalle il fantasma della Seconda Guerra Mondiale – i titoli con questa ambientazione ormai non si contano più –  Ubisoft si ributta pienamente in questo periodo storico in cui furono coinvolte grandi nazioni come l’Inghilterra, l’Italia, la Francia e ovviamente l’America. La campagna principale si dipana in ben 23 capitoli dove l’utente sarà chiamato a portare a termine diverse missioni di scorta, protezione di determinate zone chiave, assalti alle basi nemiche e ovviamente controllo su larga scala di truppe di terra, mare e aeree.

La selezione complessiva delle unità è abbastanza semplice e intuitiva e avviene ne più ne meno come in qualsiasi altro RTS della storia: una o più unità possono essere richiamate a formare una squadriglia per poi puntare ad attaccare un determinato punto della mappa o qualche unità nemica. Abbiamo poi i centri di controllo e quelli tattici, altro non sono che degli edifici che andranno costruiti in loco vicino a dei punti cardine per facilitare l’avanzata delle nostre truppe ma anche la creazione di nuovi mezzi per rafforzare l’esercito. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole e anche la raccolta di soldi, avviene in maniera abbastanza classica (ma non dovremmo estrarre nulla dal suolo) ovvero distruggendo determinati punti si guadagna denaro che poi andrà investito per l’esigenza del giocatore.

Anche sotto il punto di vista della strategia fine a se stessa, devo ammettere di essere rimasto abbastanza perplesso. Abbiamo una feature speciale chiamata senza troppi giri di parole “Strategia”: in pratica potremo disporre di alcune abilità speciali per gestire al meglio la presa di posizione di alcuni punti chiave ma anche per andare a vincere la partita stessa. Padroneggiare al meglio le unità d’attacco ma anche quelle di difesa porterà il giocatore a vedere le proprie truppe come una sorta di squadra di calcio dove vince chi riesce a dettare meglio le regole di ingaggio e dunque di distruzione dei punti cardine. In parole povere, tutto il gioco consiste nel dover studiare le mosse del nemico e quindi prevedere quelle che saranno le sue mosse future andando ad elaborare tranelli (sabotare fabbriche o caserme, piazzare esplosivi lungo i percorsi di movimento) o colpi mordi e fuggi per destabilizzare l’esercito avversario

Alcune truppe poi, potranno addirittura essere nascoste agli occhi dell’avversario e questo ci consente di avanzare fino ad un livello per poi cercare di aggirare o accerchiare il nemico ma attenzione perché esistono mezzi capaci di stanarci – mezzi che saranno presenti anche fra le nostre truppe di conquista. In verità, R.U.S.E. è un gioco che punta molto più sulla strategia che non sui combattimenti ravvicinati fra le truppe difatti a veder la mappa, sembra anche che alcune situazioni complesse si debbano per forza risolvere con la dovuta calma, disponendo in maniera riflessiva i mezzi di opposizione che non contando sul numero fine a se stante. Questa caratteristica sarebbe anche ben amalgamata se non ci trovassimo per le mani un gioco davvero troppo limitato e per nulla evoluto come quello che mi sarei aspettato di giocare. R.U.S.E. non è nulla di nuovo sotto il sole ma anzi, credo che gli stessi appassionati di RTS non ci troveranno davvero nulla di appetibile se non per alcune meccaniche multiplayer 1vs1 che potrebbero esaltare gli animi dei giocatori più ponderanti. Chiudendo, per giocare a R.U.S.E. e vincere la partita non si dovrà essere forti sotto il profilo militare ma astuti sotto quello tattico: frase che potrebbe essere scontata ma che invece vuole servire per dividere R.U.S.E. da un gioco prettamente più arcade come Starcraft 2.

MAPPA DI GIOCO
Sul punto di vista estetico ma anche necessario per il livello di gameplay proposto, il mondo di R.U.S.E. ci porta a calcare diverse mappe molto ricercate e ben modellate sotto il profilo del territorio e dei dettagli: colline di diverso livello, foreste o spazi aperti, campi coltivati o cittadine abbandonate, sono pensate nella maniera più maniacale possibile non solo per gusto estetico ma anche e soprattutto per quello tattico. Purtroppo, al di la dell’ambiente su vasta scala (avvicinabile a piacimento), la modellazione e le texture delle truppe su campo ci lanciano nello sconforto assoluto con una realizzazione tecnica davvero brutta tanto che si cercherà di combattere con la mappa visualizzata a media distanza nel monitor che non quasi a terra onde evitare di notare difetti evidenti su truppe ed edifici. Segnalo anche di come le condizioni meteo siano variabili ma che purtroppo non influiscono troppo sulle scelte tattiche del giocatore, cosa che invece poteva essere implementata ad un certo livello di esperienza

CONCLUSIONI
R.U.S.E. non è una bella sorpresa ma neanche un titolo da bocciare in pieno. Porta sul piano di battaglia qualche piccola novità senza però voler dominare davvero la scena degli RTS di stampo moderno. Anche sotto il profilo tattico è forse un filino troppo ponderato, lento e non ci permette di dominare la scena con azioni di forza ma solo e sempre seguendo una sorta di piano predeterminato alle spalle del giocatore: qui ci troviamo più dalle parti di Risiko in versione digitale che non da quelle di un qualsiasi Men of War o del recente Starcraft 2 anche se sempre di RTS si tratta. Purtroppo, anche i problemi legati al comparto tecnico, non aiutano a far vedere le potenzialità del gioco in questione che sono comunque presenti ma forse troppo nascoste ad un occhio poco attento – la speranza futura è che il titolo sia supportato da qualche DLC o contenuto aggiuntivo che ne migliori l’esperienza ma anche il comparto tecnico.

Votazione finale: 7,3/10