The Whispered World: Recensione

Recensione di Antonio Cutrona a.k.a. Q-tro

The Whispered World é disponibile esclusivamente per PC

Quello dei punta e clicca è un genere che ha accompagnato l’infanzia, l’adolescenza (e in alcuni casi anche la maturità) di un’intera generazione di giocatori, che ancora adesso viene rispettato e visto con benevolenza da gran parte dei players di vecchia data. Con il passare del tempo i punta e clicca sono tristemente passati in secondo piano, a causa di nuove e più interattive esperienze di gioco che cominiciarono a spopolare nelle console casalinghe. Nonostante tutto, i punta e clicca sono rimasti così perennemente scolpiti nei cuori di tanti gamers, che non è raro vedere una software house che, ricadendo in un vortice di nostalgia e bei ricordi, sviluppa un titolo appartentente a questo amato filone. Questa volta è toccato a Daedalic Entertainment, una software house centro-europea che ha creato per tutti i fan dei punta e clicca The Whispered World. Si tratta ancora una volta di una semplice avventura nostalgica o possiamo gridare al ritorno di una nuova era dei punta e clicca capace di tener testa alle innovazioni e ai nuovi format del giorno d’oggi?

LA STORIA DI UN TRISTE CLOWN E DELLA FINE DEL MONDO!
Ogni buon punta e clicca che si rispetti, deve vantare di una trama d’eccezione, ispirata, emozionante e capace di fare breccia nell’animo dei giocatori. Forse per sottolineare il triste destino dei punta e clicca Daedalic sceglie una trama tutta basata su un concetto: un mondo quasi alla fine del suo tempo.
Faremo la conoscenza di Sadwick, un clown che non vorrebbe affatto essere un clown. Un triste bambino il cui unico sollievo è il suo bruco da compagnia, Spot. Il triste Sadwick non riesce a spiegare la monotonia della sua vita in un mondo che è palesemente destinato a perire e ciò che lo rende ancora più triste sono i suoi continui sogni: una grossa palla nel cielo gli rivela che lui sarà la causa della fine del mondo!
Sadwick, pur con tutto il suo tipico sconforto, essendo ben cosciente che non riuscirà mai nell’impresa, spinto da un ultimo (l’unico della sua vita in realtà) stimolo di eroismo, decide di partire per un lungo viaggio cercando di poter evitare che il suo triste fato si avveri.
Ci ritroveremo dunque ad aiutare il povero clown nella sua folle impresa, attraversando boschi fatati, isole solitare, covi di mostri e immensi castelli nel tentativo di poter cambiare il destino del mondo!
Detto così, potreste avere l’impressione di andare incontro ad una seria crisi depressiva già con poche ore di gioco. La componente narrativa è sicuramente triste, e non fa nulla per nasconderlo, il rovescio della medaglia però è che Daedalic riesce ad inserire nel suo Whispered World una componente che ha fatto il successo di tantissime serie punta e clicca: l’ironia!
L’ironia di Sadwick è un tipo di ironia involontaria, ma sicuramente efficace. Vederlo interagire con il suo fido Spot e con il mondo attorno a sé, cercando di aprirsi la strada con i più disparati oggetti e facendo i più bizzarri incontri è un’esperienza che, pur nel contesto di un mondo triste che sta per raggiungere la sua fine, riesce a far sorridere e ridere innumerevoli volte, rendendo Sadwick un personaggio a cui affezionarsi sin dai primissimi minuti di gioco. Daedalic con Sadwick è riuscita a portarci un personaggio come non se ne vedevano da tempo, in piena tradizione punta e clicca e che non riuscirete facilmente a dimenticare.
Anche se Sadwick è il personaggio con cui passeremo la stragrande maggioranza del tempo, il mondo bisbigliato è popolato dia tanti esseri strani di cui faremo la conoscenza. Tutti i personaggi hanno qualcosa di speciale, e tutti conservano al loro interno la doppia valenza della tristezza insieme all’ironia distorta. Non è un’esagerazione dire che in The Whispered World, persino due sassi abbandonati sul bordo della strada riescono a far ridere e nel frattempo a far riflettere come miliardi di personaggi di altri videogames non sono mai riusciti a fare.
The Whispered World, a livello narrativo, segue per filo e per segno i dettami dei più classici punta e clicca, reinterpretandoli però con la chiave del disfattismo, nel contesto di un mondo in rovina. Una decisione sapiente e graffiante che renderà le ore spese con i vari personaggi che ci ritroveremo a incontrare e l’intero svilupparsi della trama, un’esperienza nuova, dai tanti risvolti e sicuramente un modo nuovo e intrigante di esprimere uno dei più importanti punti di forza del genere punta e clicca. Dal punto di vista narrativo, solo elogi per Daedalic Entertainment e il suo Whispered World!

PUNTALO, CLICCALO, USALO!
Se a livello narrativo The Whispered World propone un approccio diverso e affascinante alla tipica trama da punta e clicca, il gameplay si rivela profondamente radicato a quelle che sono le tradizioni del genere.
Il puntatore sarà il nostro fedele compagno nel corso di tutta l’avventura, e dovremo aguzzare bene gli occhi per riuscire a trovare tutti gli oggetti a prima vista inutili che usati nel modo giusto riusciranno a spalancarci le porte della vittoria.
Il gameplay di The Whispered World eredita tutto ciò che c’era di buono nei tipici gameplay dei vecchi punta e clicca. Peccato che ne eredità anche i lati cattivi. La poca interattività dell’azione di gioco si fa sentire, e anche tanto. Sarà l’impatto di un brusco ritorno al passato, ma il giocatore medio non si sentirà affatto invogliato a perdere una pesante quantità di tempo a provare tutte le combinazioni degli oggetti che ha rimediato solo per risolvere un’enigma che conduce ad altri quattro grattacapi.
Gli unici accenni di innovazione sono rappresentati dall’interfaccia utente intuitiva, rapida e di facile utilizza e dal bruco Spot, che durante il gioco acquisirà la capacità di mutare forma per aiutare Sadwick nei più disparati compiti, ma di fatto non si tratta altro del solito meccanismo di prova e riprova con tutto quello che hai a disposizione.  Certo per risolvere gli innumerevoli enigmi proposti in The Whispered World può essere utilizzato l’ingengo piuttosto che la passiva metodologia del “provale tutte”, ma tradizione vuole che gli obbiettivi di un punta e clicca non siano mai chiaramente evidenziati, preferendo lasciare al giocatore non solo l’onere di capire come fare, ma anche lo spiazzante compito di capire COSA fare! Almeno una volta il giocatore si troverà incontro ad un bivio: scegliere un approccio random per capire cosa fare, o consultare una guida.
Sicuramente i giocatori con tanta esperienza alle spalle troveranno pane per i loro denti in questa nuova fatica dai ragazzi di Daedalic Entertainment, ma solo pochi dei newcomers, abituati a ben più pirotecnici gameplay,  non saranno snervati dal gameplay dopo le prime ore di gioco.
In definitiva, il gameplay di The Whispered World, tecnicamente parlando, è d’eccezione, ma al giorno d’oggi, senza una particolare innovazione e senza sostanziali novità, quanti giocatori sono disposti a rituffarsi in un punta e clicca a parte coloro con un passato pieno di Monkey Island e un presente pieno di nostalgia?

IL MONDO BISBIGLIATO!
Dopo la dura critica al gameplay, sembrerebbe strano tornare a lodare Whispered World, ma come si può non rimanere a bocca aperta di fronte ad un comparto grafico di questo livello.
La grafica bidimensionale pulita, armoniosa e d’impatto, rende le tante schermate di gioco una festa di colori (colori spenti, a tono con l’atmosfera di gioco) e di espressività. Tutto, dai panorami distanti, ai più piccoli oggetti, hanno un look ben congeniato, con un tono fiabesco che non mancherà di incantare e sorprendere.
Ancora una volta i personaggi si rivelano essere un punto di forza, questa volta per il loro design ispirato, per le espressioni facciali altamente comunicative e per le movenze espressive e realistiche.
Muoversi all’interno del mondo di The Whispered World sarà come esplorare le pagine di un libro di fiabe, con l’unica differenza che qui si parla di un libro di fiabe con immagini di alta qualità tecnica!
E se già di suo il comparto grafico sembra prender vita, il comparto sonoro contribuisce a dare ancora più espressività al mondo di Sadwick.
Le musiche sono ispirate e sognanti, capiterà sicuramente di perdersi tra le lente note di sottofondo mentre ci si intterogava sulla soluzione dell’enigma di turno. Se a tutto questo aggiungiamo un doppiaggio altamente qualificato ed espressivo, ci rendiamo conto di come il design sia uno dei punti chiave e forse il reale punto di forza di The Whispered World.
Potreste trovare che la trama non sia di vostro gradimento, potreste trovare il gameplay datato e poco innovativo, ma sfidiamo chiunque a non emozionarsi di fronte a un mondo reso in maniera così espressiva e piena di sentimento.


IL PESO DELLA TRADIZIONE
The Whispered World, è un punta e clicca nostalgico e tradizionale, riportato al mondo odierno grazie ad un design d’eccezione e a delle scelte narrative sagaci.
Unico e pesantissimo problema: il gameplay! La tradizione è una cosa bella, ma questa è la games industry e se tradizione vuol dire un’esperienza ostica e poco interattiva, l’introduzione di qualche novità è necessaria, altrimenti si finisce per distribuire un prodotto con un target di nicchia che difficilmente comporterà la rinascita di un genere.
Whispered World è un gioco fuori dal suo tempo e destinato ad un pubblico di nostalgici che riusciranno a capire appieno il suo valore profondo!
Questo però è il 2010, e senza qualche geniale trovata da game designer, un punta e clicca tradizionale, pur con tutte le sue delicatezze narrative e le sue atmosfere coinvolgenti, non potrà mai reggere il confronto con esperienze di gioco molto meno limitative e molto più intriganti.
Sicuramente un titolo che non segnerà la rinascita del genere punta e clicca, ma se qualcuno di voi lettori ha saputo amare i grandi classici del passato, ha trovato un validissimo punta e clicca con cui passare il tempo.

VOTO NEL 2010: 6.7/10
VOTO NEL 1985: 8.4/10