È polemica sulle ultime dichiarazioni del CEO di Roblox che, interrogato sui predatori sessuali presenti sul gioco, li ha definiti “non solo un problema, ma un’opportunità”.
La situazione di Roblox rappresenta la concretizzazione delle più grandi paure che ogni genitore di un gamer in erba, palesa. La presenza di predatori sessuali all’interno della celebre piattaforma, è purtroppo stata comprovata in vari modi, arrivando all’arresto di alcuni di questi, con la questione ben spiegata e sviscerata in un documentario in cui varie figure professionali hanno approcciato il fatto.

A non rispondere nelle maniere che tutti si sarebbero aspettati però, sin dal primo momento, è stata la direzione di Roblox. Nonostante vi sia stata la condanna formale di determinate azioni predatorie (soprassedendo totalmente sul proselitismo politico), con tanto di introduzione di un metodo di identificazione dei giocatori piuttosto semplice da bypassare, la direzione di Roblox non ha visto di buon occhio certe prese d’iniziativa private.
Un esempio lampante è sicuramente il caso dello YouTuber Schlep che, coadiuvato da colleghi e autorità, era riuscito a far arrestare diversi adescatori. Per tutta risposta, Roblox aveva bannato l’account di Schlep, con l’accusa di aver violato i termini d’utilizzo della piattaforma. Dopo l’ultima intervista al CEO di Roblox, un ulteriore tassello di aggiunge a una vicenda che pare non dare pace. Agli adescati, si intende.
In che senso i pedofili su Roblox sono “un’opportunità”?
Quella che era nata come una semplice intervista, durante il podcast del New York Times, è diventata presto una delle più bizzarre interazioni che ci si potessero aspettare. L’intervistato, il CEO di Roblox David Baszucki, interpellato sulle tecnologie AI per l’identificazione e l’età degli utenti, oltre che sul problema dei pedofili e degli adescatori sulla piattaforma, ha risposto in maniere davvero peculiari e inaspettate.

Non bisogna nemmeno aspettare troppo, prima che una dichiarazione inneschi un dibattito. L’intervistatore infatti, incalza subito Baszucki riguardo al “problema degli adescatori” e subito il CEO da la risposta che ha generato le maggiori polemiche.
Dice Baszucki:
“Guardiamo a esso, non necessariamente soltanto come un problema, ma anche come un’opportunità. Come permettiamo ai giovani di costruire, comunicare e incontrarsi? Come edifichiamo allo stesso tempo il futuro della comunicazione?”
L’infelice uscita di Baszucki però, è solo l’inizio di un’intervista surreale. Come precisato da Kevin Roose del NYT, sarebbe stata l’azienda Roblox a contattare il giornale per organizzare un’intervista con Baszucki, sottolineando che l’intento non fosse quello di organizzare un’imboscata. Baszucki però, quando viene interpellato sulle tecnologie di riconoscimento facciale e sull’utilizzo dell’IA, appare estremamente sommario nelle risposte, parlando semplicemente di sistemi che “aiuteranno a prendere delle ottime decisioni”, senza mai scendere nei particolari.
Quando l’intervistatore torna a parla di adescatori sessuali, dapprima Baszucki pare non voler commentare, per poi dire di “rigettare categoricamente” la caratterizzazione che l’intervistatore stava dando della questione, che a suo dire sarebbe stata costruita dai media e da cause giuridiche, ma che non troverebbe vera applicazione nella realtà dei fatti.
To be clear, Roblox pitched *us* on interviewing their CEO about child safety. We don't ambush people. But he seemed totally caught off-guard by the questions, and got angrier the more we asked. pic.twitter.com/Cs8e96czpU — Kevin Roose (@kevinroose) November 21, 2025
L’intervista si conclude con Baszucki che prima delegittima il report di Hindenburg Research in cui viene sottolineato quanto Roblox stia in realtà disinvestendo sulla sicurezza degli utenti, per poi dichiarare in maniera alquanto seccata che lui era andato al podcast “per parlare di tutto” e non per passare più di un’ora sul tema del riconoscimento d’età e di predatori sessuali. Un’intervista davvero singolare, che non ha fatto altro che alimentare il clima d’incertezza attorno a Roblox.
