Il 2025 è stato un anno molto importante per l’industria videoludica, non solo per le grandi uscite per quanto riguarda i videogiochi, ma anche perché proprio quest’anno è arrivato sul mercato Nintendo Switch 2 dopo anni di grande attesa: il lancio della nuova ibrida di casa Nintendo non è stato però tutto rosa e fiori, soprattutto in virtù delle forti polemiche sul prezzo di listino della console e dei suoi accessori.
Nintendo Switch 2 è stato lanciato lo scorso 5 giugno al prezzo di 469,99€, un prezzo che non è andato affatto giù alla maggior parte dei videogiocatori i quali hanno fatto partire una serie di polemiche sul web: nonostante questo le vendite della console hanno superato anche la più rosea delle aspettative per la grande N, ma a quanto pare ancora oggi a distanza di quasi 5 mesi dal lancio le feroci discussioni non si sono placate.

Se da una parte l’utenza del web sembra essersi fermata dalle polemiche, dall’altra c’è un gruppo di attivisti che ha deciso di boicottare Nintendo Switch 2 spingendo anche altre persone a farlo: proprio negli ultimi giorni, infatti, è stato lanciato un sito web da parte di queste persone con il tentativo di mettere in cattiva luce la casa di Kyoto e svelare quelle che per loro sono state e sono ancora delle politiche di mercato scorrette da parte dell’azienda giapponese.
Gaming Consumer Rights: il gruppo di attivisti che vuole boicottare Nintendo
Il gruppo di attivisti in questione si chiama Gaming Consumer Rights e negli ultimi giorni ha lanciato un sito web che si chiama letteralmente “Switch 2 Boycott”: all’interno di questo portale i proprietari del sito non solo hanno raccolto tutta una serie di notizie riguardanti pratiche di Nintendo ritenute poco trasparenti, ma allo stesso tempo gli attivisti utilizzano questo sito per boicottare le vendite di Switch 2 spingendo gli utenti ad acquistare altre console.
Il punto focale di tutta la questione non è semplicemente il prezzo, ma il costo della console in base a quello che realmente offre; inoltre il gruppo Gaming Consumer Rights, inoltre, ha volute porre l’attenzione su quella che è considerata una politica di marketing scorretta da parte di Nintendo, ovvero che, secondo quanto affermato dagli attivisti, la grande N avrebbe creato un falso senso di urgenza per spingere le vendite della sua nuova console.

L’obiettivo di Gaming Consumer Rights è quello di raccogliere talmente tanti consensi da spingere magari Nintendo ad abbassare il prezzo della sua console e, in generale, porre un freno agli aumenti di prezzo ai quali sta andando incontro l’industria videoludica; l’operato degli attivisti non sembra limitarsi solamente al sito web perché, come già preannunciato, sono in programma anche proteste dal vivo durante eventi seguiti come i The Game Awards.
